27-6-2012
FILLEA - ENNESIMO
GRAVISSIMO INCIDENTE MORTALE SUL LAVORO IN UN CANTIERE EDILE
Oggi nella tarda mattinata un
carpentiere edile di 51 anni contitolare di un Impresa di San Severo è morto
sul lavoro cadendo dal 4° piano di una palazzina in costruzione dell'Istituto
Autonomo Case Popolari in C/da Colle Macchiuzzo a Termoli.
Antonio SPLENDIDO (questo era il nome
dello sfortunato) lavorava in subappalto
per la costruzione delle opere in cemento armato di una Palazzina per una
Impresa Edile di Torrecuso (BN) ORO
COSTRUZIONI SRL.
L'uomo è precipitato dall'alto per il
cedimento di un pannello in legno dove era appoggiato su un balcone mentre
disarmare la soffitta.
Quel pannello in legno che si è rotto “arma del delitto” (visto con i nostri occhi
mentre lo portava via la Polizia) non si
è spezzato per pura fatalità ma perché era fracido.
Gli incidenti sul lavoro non avvengono
per la mala sorte come qualcuno vuol far intendere ma perché non vengono
rispettate le più elementari norme di
sicurezza sul lavoro come il pannello rotto (logorato nel tempo) che questo
caso dimostra.
Questa volta la sciagura è toccato a
uno dei titolari e non al dipendente ma è la cosa non cambia nulla in quanto
questi “Impresari” sono quasi sempre lavoratori dipendenti veri e propri
camuffati con le cosiddette partite Iva e con altre forme di lavoro autonome
idonee solo ad evadere il costo del lavoro
affinché le Ditte appaltatrici si aggiudicano i lavori ( in questo caso le
Palazzine IACP) con il massimo del
ribasso.
Una volta aggiudicatosi i lavori le Ditte Appaltatrici per stare con i costi
risparmiano sul costo del lavoro con
falsi subappalti e sulla sicurezza sul lavoro in quanto queste finte Ditte subappaltatrici non hanno i mezzi idonei e la cultura per
allestire un cantiere edile importante con i tutti i criteri idonei a
salvaguardare la salute e l'incolumità fisica e la sicurezza su lavoro dei
dipendenti e di loro stessi.
Basta questa “mattanza” chiediamo più controlli agli
organi competenti preposti e una nuova Legge che eviti di aggiudicare i lavori
pubblici con il 50% di ribasso.
Le morti bianche si possono
assolutamente evitare e tutti ai vari
livelli ci dobbiamo impegnare per il
raggiungimento di tale obiettivo in
quanto in un Paese cosiddetto civile dopo una morte cosi atroce ci sentiamo
tutti sconfitti.
<A
NAME="FILLEA3012012">30-1-2012</A>
Licenziati i lavoratori
in sciopero!!
La FILLEA – CGIL impegnata da sempre (dalla fine del 1800) per
fare rispettare le regole negli appalti pubblici affinché ci sia legalità e trasparenza e sempre più diritti per i lavoratori e la
salvaguardia di quelli acquisiti in lunghi anni di lotte e sacrifici – sabato
21 u.s. ha inviato agli organi di stampa il comunicato sotto riportato.
I lavori di realizzazione della strada di collegamento
tra la P.V. Tappino – Riccia – Collotorto -
San Giuliano di Puglia – S.S. 376, all’innesto con la strada tra S. Croce di Magliano e la S.S. 87 (Piane
di Larino) lungo la sponda ovest dell’invaso di Occhito – I° lotto codice
progetto B/2292 sono fermi causa la
sospensione degli stessi da parte del Provveditore alle OO.PP. di Campania e
Molise (la galleria in costruzione sotto Santa Croce di Magliano, che inizia
nei pressi di San Giuliano di Puglia, presenta delle anomalie e di conseguenze
e per effetto di tutto questo l’appalto
(in un primo momento di competenza della Comunità Montana Fortore Molisano) come
più volte detto è stato commissariato e il ruolo di commissario
è stato assunto direttamente dall’allora
Provveditore alle OO. PP. Di Campania e Molise (attualmente Provveditore
del Lazio) Ingegnere Donato CARLEA) e L’ente appaltante più volte ha garantito
la ripresa dei lavori che ancora non avvengono.
I lavoratori sono stati sospesi
per più di un anno dalla meta di Aprile 2010 e la Ditta appaltatrice dei Lavori, un’ATI
denominata SAN GIULIANO SCARL con sede in Provincia di Salerno, ha prodotto
domanda di Cassa Integrazione Guadagni all’INPS di Campobasso, ma la CIGO è
stata respinta in quanto causa non integrabile
in base alle normative vigenti in materia di CIGO in edilizia.
I lavoratori sono stati per cui sospesi
e senza stipendi per più di un anno a zero ore.
Alla fine di maggio del 2011 hanno ripreso parzialmente i lavori ma questi
vanno avanti a singhiozzo coinvolgendo solo qualche maestranza con molta
lentezza e senza nessuna prospettiva per il futuro in quanto i lavori di
perforazione della galleria ancora non riprendono per la ritardata approvazione
di una perizia di variante necessaria
(per l'Ente Appaltante) per la prosecuzione dei lavori di perforazione della
galleria stessa.
La situazione dei mancati pagamenti delle retribuzioni continua
anche dopo la ripresa parziale dei lavori.
I lavoratori (tutti monoreddito) sono
esasperati in quanto senza soldi e senza
nessuna prospettive per il futuro per cui si potrebbero creare situazioni
spiacevoli e poco gradite per quanto
riguarda l’ordine pubblico che noi non possiamo più garantire.
Abbiamo richiesto per questo problema
l’ispezione dal parte dell’Ispettorato del Lavoro e alla Prefettura di Campobasso di convocare un
tavolo di trattative.
Il lavoratori impegnati nella
realizzazione della Galleria di cui sopra a partire dal lunedì 23 Gennaio 2012
entreranno in stato di agitazione con l’astensione totale dal lavoro a tempo
indeterminato e fino a quanto non verrà convocato l’incontro (più volte
richiesto) che dovrà determinare
positivamente il futuro occupazionale e retributivo di tutte le maestranze
attualmente impegnate.
La contropartita al nostro comunicato
stampa di cui sopra non è stato la
convocazione delle parti da parte della Prefettura di Campobasso e del
Commissario Straordinario come da richieste specifiche fatte il giorno
precedente (20:01.2012) per cercare di risolvere i problemi dei lavoratori e
per la legalità e trasparenza negli
appalti pubblici da noi denunciati ma
bensì il licenziamento dei lavoratori in sciopero da parte della Ditta
Appaltatrice dei lavori “SAN GIULIANO SCARL”.
Questi sono comportamenti antisindacali
da inizio anni 50 che più spesso purtroppo stanno ritornando in auge con
drammatica sequenza.
Respingiamo questi attacchi alle
libertà e ai diritti dei lavoratori e per cui chiediamo il ritiro di tutti i
licenziamenti.
I lavoratori licenziati in aggiunta non
rientrano nemmeno nel diritto di percepire
Indennità di Disoccupazione Ordinaria in quanto esento stati sospesi
da quasi due anni con
effettuazione di qualche settimana di lavoro a singhiozzo - non hanno maturato
il requisito delle 52 settimane necessarie per usufruire dell'ammortizzatore
sociale.
Denunciamo ancora che non sembra verosimile che nel Molise per un
lavoro Pubblico di 4/5 anni ne occorrono poi 20 anni e oltre come per il Rivolo ed altri lavori Pubblici che tutti
sappiamo.
Chiediamo ancora una volta alla
PREFETTURA di Campobasso e al Commissario Straordinario dei Lavori di convocare
immediatamente le parti per trovare le soluzioni idonee alle nostre denunce sia
per l'occupazione che per il completamento dell'opera che serve anche per fare
uscire dall'isolamento le aree interne per lo sviluppo di quelle aree tanto
disastrate.
23-1-2011
In questi giorni stiamo assistendo a
nuovi annunci trionfalistici per il via libera al progetto preliminare per la
costruzione dell'Autostrada Termoli/San Vittore Del Lazio.
Noi ribadiamo, ancora una volta, che
siamo contrari alla eventuale costruzione di questa infrastruttura (se mai si
arriverà alla realizzazione) in quanto,
non serve allo sviluppo del Molise, perché le priorità
infrastrutture della Regione sono ben
altre.
Noi ci chiediamo: ma è mai possibile
costruire un grande palazzo senza le fondamenta? La risposta è semplice no in
quanto il palazzo non reggerebbe.
Si è proprio così, si vuole costruire
un grattacielo senza le fondamenta sopra ad un territorio idrogeologico fragile
con 22 mila fronti frane aperte e con delle strade disastrate, pieno di buche e
insidie.
I problemi del Molise sono ben altri
come la chiusura della struttura
Commissariale decisa dal Governo Nazionale per la ricostruzione Post Sisma del
31 Ottobre 2002.
La ricostruzione nelle zone terremotate già con la struttura
Commissariale è andato a rilento con ricostruzioni parziali e in alcuni casi
addirittura non ancora iniziati.
In altri casi invece le opere
ricostruite e costruite ex novo sono opere sproporzionate che non servono a
nessuno come alcune strutture di San
Giuliano Di Puglia simbolo degli sprechi e del mal costume Molisano
Adesso con la chiusura della struttura
Commissariale ancora più di prima quello zone saranno abbandonati a se stesse
senza nessuna garanzia per il futuro con la possibilità concreta di nuova
emigrazione.
Nelle zone Terremotate del 2002 i
cittadini abitano, come ampiamente
dimostrato nei servizi mandati in onda dal RAI3/Molise, ancora nei
moduli di Legno frutto della solidarietà.
Quelle casette di legno dopo quasi 10
anni dai tragici eventi sono tutte
deteriorate, ci piove dentro, e all’interno le condizioni igienico- ambientali
sono al limite.
Si vuole costruire un ennesimo
monumento allo spreco e al malcostume mentre nelle zone dei Monti Frentani la
situazione economia e sociale sta scoppiando.
Quasi tutti i lavori sono fermi per
mancanza di fondi, centinaia di lavoratori che sono rimasti senza lavoro alla
fine del 2009, ancora non vengono
riassunti e, per tutti loro sono
scaduti gli otto/dodici mesi di
indennità di disoccupazione erogati dall’INPS,
per cui sono rimasti senza lavoro
e senza ammortizzatori sociali.
Per i lavoratori edili la situazione si
è ulteriormente aggravata, essi hanno diritto solo agli ammortizzatori sociali
ordinari e non a quelli in deroga predisposti dalla Regione Molise, in quanto sono esclusi della normativa
vigente (non ne capiamo le ragioni visto che sono la stragrande maggioranza).
I lavoratori che non sono stati
riassunti non hanno potuto ovviamente produrre di nuova la domanda di
disoccupazione all’INPS, come di prassi avviene all’inizio della brutta
stagione, per cui da più di un anno sono senza lavoro e senza ammortizzatori
sociali.
Per questo chiediamo per l’ennesima
volta alla Regione Molise di inserire i
lavoratori licenziati da Imprese edili tra quelli che possono usufruire
dell’indennità di mobilità in deroga.
Mentre i lavoratori edili in quella
zona sono senza lavoro e buona parte
anche senza ammortizzatori sociali, i lavori per la ricostruzione post sisma
sono fermi per mancanza di interventi finanziari da parte del Governo e della
Regione Molise con la situazione che si
aggraverà sempre di più anche per la chiusura come detto della struttura
Commissariale per la ricostruzione Post Sisma 2002.
Basta fare un giro nei centri abitati del cosiddetto
cratere sismico per rendersi conto della
drammaticità della situazione:
A Santa Croce di Magliano le case sono
ancora puntellate e vicino le travi di legno si trova ancora ben leggibile la
scritta degli auguri di Natale 2002 dei Vigili del Fuoco di Roma;
A Bonefro nell’unica strada che porta a
Campobasso, le case, sono ancora puntellate. Il traffico ancora
a senso unico da quasi otto anni, viene
regolato da semaforo e i mezzi di trasporto di una certa dimensione non possono
transitare, con tutto il disagio
immaginabile, inoltre, gli alunni di
questa comunità frequentano le scuole ancora nei moduli prefabbricati frutto
della solidarietà Italiana.
Per non parlare di Montelongo, di
Rotello, di Ururi e della stessa Larino che si trovano nelle medesime condizioni.
La priorità deve essere la rinascita economica e sociale
di quelle zone devastate dal sisma e per cui gli investimenti vanno indirizzati
in quella direzione.
L’emergenza occupazionale da noi più
volte denunciata nel corso del 2010 e
2011 continua pesantemente e non più
sopportabile anzi dobbiamo registrare situazioni di ulteriore aggravamento
dell’emergenza occupazionale.
I lavori di realizzazione della strada di collegamento
tra la P.V. Tappino – Riccia – Collotorto -
San Giuliano di Puglia – S.S. 376, all’innesto con la strada tra S. Croce di Magliano e la S.S. 87 (Piane
di Larino) lungo la sponda ovest dell’invaso di Occhito – I° lotto codice
progetto B/2292 sono fermi causa la
sospensione degli stessi da parte del Provveditore alle OO.PP. di Campania e
Molise (la galleria in costruzione sotto Santa Croce di Magliano, che inizia
nei pressi di San Giuliano di Puglia, presenta delle anomalie e di conseguenze
e per effetto di tutto questo l’appalto
(in un primo momento di competenza della Comunità Montana Fortore Molisano)
come più volte detto è stato commissariato e il ruolo di commissario
è stato assunto direttamente dall’allora
Provveditore alle OO. PP. Di Campania e Molise (attualmente Provveditore
del Lazio) Ingegnere Donato CARLEA) e L’ente appaltante più volte ha garantito
la ripresa dei lavori che ancora non avvengono se non a singhiozzo e a sprazzi.
I lavoratori sono stati sospesi
per più di un anno dalla meta di Aprile 2010 e la Ditta appaltatrice dei Lavori, un’ATI
denominata SAN GIULIANO SCARL con sede in Provincia di Salerno, ha prodotto
domanda di Cassa Integrazione Guadagni all’INPS di Campobasso, ma la CIGO è
stata respinta in quanto causa non integrabile
in base alle normative vigenti in materia di CIGO in edilizia.
I lavoratori sono stati per cui sospesi
e senza stipendi per più di un anno a zero ore.
Alla fine di maggio del 2011 hanno ripreso parzialmente i lavori ma questi
vanno avanti a singhiozzo coinvolgendo solo qualche maestranza con molta
lentezza e senza nessuna prospettiva per il futuro in quanto i lavori di
perforazione della galleria ancora non riprendono.
La situazione dei mancati pagamenti delle retribuzioni continua
anche dopo la ripresa parziale dei lavori.
I lavoratori (tutti monoreddito) sono
esasperati in quanto senza soldi e senza
nessuna prospettive per il futuro per cui si potrebbero creare situazioni
spiacevoli e poco gradite per quanto
riguarda l’ordine pubblico che noi non possiamo più garantire.
Abbiamo richiesto per questo problema
l’ispezione dal parte dell’Ispettorato del Lavoro e alla Prefettura di Campobasso di convocare un
tavolo di trattative.
Il lavoratori impegnati nella
realizzazione della Galleria di cui sopra a partire dal lunedì 23 Gennaio 2012
entreranno in stato di agitazione con l’astensione totale dal lavoro a tempo
indeterminato e fino a quanto non verrà convocato l’incontro (più volte
richiesto) che dovrà determinare
positivamente il futuro occupazionale e retributivo di tutte le maestranze
attualmente impegnate.
15-10-2011
Impresa Falcione
Costruzioni Geom. Luigi Srl
Il Presidente
dell'Ance Molise e della Confindustria Molise NON PAGA LE RETRIBUZIONI
I dipendenti dell'Impresa Falcione
Geom. Luigi Srl (uno dei titolari è presidente dell'Ance e della Confindustria
Molise) impegnati nei lavori della variante della S.S. 87 Sannitica e della
Fondovalle del Rivolo non percepiscono le retribuzioni dal mese di giugno 2011,
difatti i lavoratori avanzano il saldo di giugno, quello di luglio,nonché
quello di agosto e settembre 2011. La
situazione non è più tollerabile da parte delle maestranze in quanto avanzano 4 mesi di retribuzione. Ma
indipendentemente dal grave disagio dei lavoratori e delle proprie famiglie che
da tempo sopportano - noi aggiungiamo anche come FILLEA – CGIL MOLISE che non riteniamo verosimile che il
Presidente degli Industriali Molisani non rispetta il CCNL per cui non paga i
lavoratori nei tempi stabiliti dalla contrattazione collettiva.
Il Presidente degli Industriali a
qualsiasi livello dovrebbero essere il primo a rispettare la contrattazione
collettiva Nazionale di lavoro visto che
si tratta del massimo esponente degli Industriali in questo caso Molisani.
Vi immaginate anche con le dovute
proporzioni le polemiche che si
innescherebbero se Emma Marcegaglia
(Presidente Nazionale di Confindustria) non rispettasse la Contrattazione Nazionale di Lavoro?
Diciamo pure agli Enti Appaltanti in
questo caso (Provveditore alle OO. PP. e Ufficio del Soggetto Attuatore) di
attivare le procedure dell’Articolo 5 del Decreto Legislativo 207/2010 per il pagamento diretto da parte delle
Stazioni Appaltanti delle maestranze delle Ditte appaltatrici dei lavori
inadempienti.
Basta!! Chiediamo in qualunque
modo il pagamento di tutte le
retribuzioni arretrate o dalla Ditta (come dovrebbe essere) o da parte degli
Enti Appaltanti di cui sopra come la Legge stabilisce in caso ripetiamo di
inadempienze da parte della Ditta Appaltatrice.
I lavoratori cosi come hanno fatto
già in più occasioni negli ultimi anni,
a partire da lunedì 17 ottobre 2011 per esternare tutto il loro grave disagio economico e sociale si
asterranno dal lavoro con presidio permanente
sotto gli uffici della Impresa in Via Normanno n. 1 a Campobasso.
7-10-2011
ALLA CATTOLICA NON “SI
PAGANO LE RETRIBUZIONI”
I lavoratori impegnati nei lavori di manutenzione presso l'ospedale in
oggetto dipendenti della DEC Spa, da due mesi non percepiscono la retribuzione.
La situazione di ritardo nei pagamenti,
perdura in pratica da sempre (da 10 anni dall'apertura) da parte della Società
che gestisce la manutenzione presso il nosocomio dell'Università del Sacro
Cuore.
Ma adesso la situazione non è più
tollerabile, in quanto i ritardi nei pagamenti aumentano sempre di più con il
passare dei mesi, per cui non più accettabili e non si tratta
più di qualche giorno ma di più settimane.
Più volte abbiamo interessato la
Direzione dell'Ospedale in quanto in base alla Legge vigente, i fornitori dei
servizi alle Ditte esterne sono responsabili nei confronti degli esecutori di
detti servizi se quest'ultimi non pagano le maestranze.
In questo caso le responsabilità
dell'Ospedale dell'Università Cattolica di Campobasso sono ancora più gravi e
intollerabili in quanto la struttura è accreditata con il Servizio Sanitario
Nazionale usufruedo dei soldi pubblici.
La Direzione dell'Ospedale (Ente
Appaltante) in base alla Legge vigente in materia, una volta venuto a
conoscenza della mancata erogazione delle retribuzioni alle maestranze - da
parte di una qualsiasi Ditta appaltatrice dei lavori all'interno della propria
struttura - (in questo caso il servizio di manutenzione della DEC Spa) deve
subito adoperasi affinché questi provvedano immediatamente al pagamento delle
retribuzioni .
Se questo non avviene in tempi rapidi,
l'Ente Appaltante - per cui L'Ospedale dell'Università Cattolica di Campobasso
- deve esercitare il diritto di surroga e deve obbligatoriamente pagare le
maestranze al posto della Ditta appaltatrice in questo caso la DEC Spa.
Basta con questi ritardi nei pagamenti
all'interno delle strutture Ospedaliere Pubbliche Molisane, nei confronti dei
lavoratori delle Ditte esterne.
Chiediamo alla Direzione dell'Ospedale
dell'Università Cattolica di Campobasso, di adoperarsi affinché in qualche modo (anche con il
diritto di surroga) le maestranze della DEC Spa vengano soddisfatti
immediatamente di tutti i loro diritti, ricordando che l'Ente Appaltante è
responsabile della mancata erogazione delle retribuzioni alle maestranze delle
Ditte Appaltatrici.
19-9-2011
L’ INAUGURAZIONE DELLA
VERGOGNA
Ieri pomeriggio alla presenza del
Ministro Altero Matteoli è stato
inaugurato una parte della strada in oggetto.
Tutta l’area era super blindata e
addirittura a partire dal bivio nei pressi dell’Enel a Campobasso, il traffico
era deviato e per raggiungere Casacalenda, Bonefro e tutta l’area del
cosiddetto cratere sismico, bisognava scendere verso la FV Biferno e poi
risalire nei pressi del bivio di Lupara.
Anche a chi sottoscrive questa missiva
rappresentante dei lavoratori che hanno costruito materialmente con enormi
sacrifici la strada è stato impedito di
raggiungere il punto dell’inaugurazione e non capiamo per quali ragioni (o
forse si ).
Noi diciamo che hanno inaugurato la
strada della vergogna e dello sfruttamento dei lavoratori che hanno buttato
anima e sangue.
Difatti i lavoratori dipendenti della
più grande Impresa Edile Molisana con sede a Campobasso appaltatrice dei lavori, da quattro mesi sono
senza retribuzione e tale Ditta di cui
uno dei titolari è Presidente dell’ ANCE Molise nonché Vicepresidente della
Confindustria Regionale, si trova anche con sei mesi di ritardo con i
versamenti alla Cassa Edile previsto dal CCNL settore Edile.
Questa situazione dei ritardati
pagamenti delle retribuzioni dura sin dall’inizio dei lavori di ammodernamento
del tratto della SS 87 Sannitica di cui sopra come più volte denunciato, con
scioperi e presidi sotto l’Ufficio del
Soggetto Attuatore per la ricostruzione post sisma (Ente Appaltante) in Via
Genova,1 del Capoluogo Regionale.
Addirittura la Ditta Appaltatrice dei
lavori non ha rispettato neanche gli
impegni assunti dinnanzi al Prefetto di Campobasso nonché Commissario di
Governo i quali impegni, prevedevano il pagamento delle retribuzioni ai lavoratori
in termini più umanamente sopportabili.
L’Ufficio del Soggetto Attuatore e
l’ANAS e ultimamente anche il Provveditore alle Opere Pubbliche che da sempre
sono stati messi a conoscenza di queste situazione di ritardato pagamento delle
retribuzioni e dei versamenti alla Cassa Edile, oltre che di qualche timido sollecito che ai potenti
imprenditori Campobassani, gli fece e gli fa tuttora solo un po’ di solletico in quanto non hanno mai agito nei
termini che la Legge gli permette e li obbliga - in questi casi di mancato
pagamento delle retribuzioni ai lavoratori sia diretta che differite.
Ancora più grave come abbiamo
ampiamente denunciato a suo tempo che agli inizi del corrente anno, la Ditta
Appaltatrice dei lavori di oggetto ha
licenziato i propri lavoratori affidando alcune lavorazioni con
somministrazione di manodopera vietato dalla Legge e anche a ditte non del settore edile ma a metalmeccanici provenienti da fuori
Regione.
Come si ricorderà la scrivente ha anche
esposto formale denuncia all’Ispettorato Provinciale del Lavoro e a l’Ufficio
del Soggetto Attuatore per la ricostruzione post sisma (Ente Appaltante) dei
lavori sulla SS 87 Sannitica ma nessuna risposta è pervenuta alla scrivente per
cui dobbiamo immaginare che nessuna ispezione è state eseguita.
Dopo tutto questo sfruttamento delle
maestranze, ieri con la presenza di qualche alta carica del Governo Nazionale
dello stesso schieramento politico del Governatore Michele Iorio e guarda caso
a un mese dalle Elezioni Regionali e con
un intera zona del Molise blindata per paura di proteste da parte dei
lavoratori senza retribuzione e dei precari dell’Anas hanno inaugurato la
strada della vergogna morale e sociale del Molise.
L' Ufficio del Soggetto Attuatore,l'
Anas e il Provveditore alla Opere Pubbliche
se volevano fare bella figura
prima di inaugurare la strada, dovevano prima provvedere al pagamento
delle retribuzioni ai lavoratori e effettuare i versamenti alla Cassa
Edile surrogandosi alla Ditta cosi come la Legge gli obbliga di fare e non solo con timidi
solleciti e poi provvedere all’inaugurazione del tratto della SS 87 Sannitica.
In conclusione il Ministro Matteoli e
il l'Amministratore Unico dell'Anas Ciucci, devono sapere che hanno inaugurato la strada della vergogna
e dello sfruttamento dei lavoratori che sono stati pagati anche con 4/5 mesi di ritardo sin dall'inizio dei
lavori dopo aver buttato l'anima e sangue e l'Ufficio del Soggetto Attuatore per la ricostruzione post
sisma del 2002 (Ente Appaltante) oltre che a
blandi solleciti dopo le proteste dei lavoratori, nulla ha fatto per
risolvere il problema contro la potentissima Impresa Edile di Campobasso che
tutti conosciamo dopo le tante denunce e prese di posizioni fatte in tutti
questi anni trascorsi per l'ammodernamento del tratto della SS 87 Sannitica
11-9-2011
Il Comitato Direttivo
Della FILLEA – CGIL Molise
riunito in data odierna presso la sede della CGIL
di Termoli esprime forte preoccupazione per la grave situazione Politica e
Sociale che sta affossando l'Italia.,
La manovra di ferragosto in discussione
in questi giorni in Parlamento è di una
gravità inaudita per la grande
iniquità sociale ma anche per la grande
confusione che regna nel Governo.
Veniamo da tre anni di bugie e propaganda
NON E' VERO CHE VIENE LANCIATO UN PIANO STRAORDINARIO DI OPERE.
NON SI RINUNCIA NEANCHE STAVOLTA A FARE CASSA CON ULTERIORI INTEVENTI
SULLE PENSIONI.
A TUTTO QUESTO SI AGGIUNGE LA SGELTA DEL GOVERNO DI INTERVENIRE SULLA
STRUTTURA CONTRATTUALE,
Il CD della FILLEA – CGIL MOLISE CHIEDE:
LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE E CONTRIBUTIVA.
•
un piano strategico di opere che colmi il divario infrastrutturale tra
l’Italia e gli altri paesi europei,individuando le vere priorità di sviluppo
•
un piano di piccole opere finalizzate a mettere in sicurezza il
territorio ed il patrimonio edilizio,al recupero urbano e al riuso,da
concordare con gli enti locali e da realizzare attraverso le revisione del patto
di stabilità
•
intensificazione della lotta all’irregolarità,rafforzando i controlli e
dando maggiore efficacia agli strumenti di verifica fiscale e
contributiva(tracciabilità per tutti i pagamenti,responsabilità in solido per
appaltatore) e contrattuale (durc per congruità obbligatorio per tutti i
lavori)
RINNOVO DEI CONTRATTI INTEGRATIVI
PROVINCIALI nel rispetto delle regole stabilite dal contratto Nazionale e dagli
accordi vigenti.
Noi in tutto il Molise registriamo una
grande difficoltà economica,sociale e occupazionale causa la devastante crisi del settore delle
costruzioni.
Da più di 3 anni registriamo
inesorabilmente la chiusura dei cantieri e il licenziamento di centinaia e
centinaia di lavoratori del settore dell'Edilizia.
Molti lavoratori licenziati a dicembre
non sono stati riassunti e addirittura in questi mesi estivi che dovrebbero
essere quelli più produttivi per l'edilizia, assistiamo a licenziamenti con
conseguenti richieste di sussidio di disoccupazione cosa mai avvenuta in questi
mesi di bella stagione, ciò significa che il settore delle costruzioni Molisana
sta proprio alla frutta.
Noi come stati generali dell'Edilizia
Sindacati dei lavoratori FeNEAL – UIL, FILCA – CISL e FILLEA – CGIL e
Associazioni degli Imprenditori ANCE/CONFINDUSTRIA e ACEM/CONFAPI ogni uno per le proprie
competenza, il 7 Giugno abbiamo lanciato
l'allarme con una conferenza stampa congiunta chiedendo un incontro al
Presidente della Regione Michele IORIO e
lanciando una mobilitazione del settore per il prossimo 26 Settembre 2011.
Dopo circa due mesi il 4 Agosto
u.s. il presidente IORIO ha convocato le
parti per la discussione della crisi e per le possibili soluzioni.
Il tavolo non ha esordito nessun
effetto positivo per cui il Presidente IORO si impegnò a riconvocare le parti
prima dello scioglimento del Consiglio Regionale per cui entro la fine di
Agosto.
Le parti non sono state riconvocate per
quella data , sono state riconvocate per il prossimo lunedì 12 settembre, ma il
Presidente IORIO per iniziare la campagna elettorale per le prossime elezioni
Regionali, ha cacciato la lista della spese con enormi manifesti affissi in
tutta la Regione in risposta ai nostri
manifesti di proclamazione della mobilitazione del 26 settembre.
Noi ribadiamo ancora una volta che si
tratta solo di una lista per una eventuale spesa ma senza i soldi necessari per
potere effettuare questa eventuale spesa.
Ma anche ad essere ottimisti (ma non lo
siamo) i fondi FAS annunciati dal Presidente IORIO non sono di cantierabilità
immediata, ma gli eventuali progetti non potranno partire prima di 3 anni.
Il settore ha bisogno immediatamente di
provvedimenti di piccoli tagli da affidare in pochissimo tempo per ridare
fiducia ad un settore in estrema crisi.
Poi basta con questa storia
dell'Autostrada la cosiddetta - TERMOLI SAN VITTORE DEL LAZIO - che comunque
siamo convinti che non si realizzerà in quanto non ci sono i soldi necessari.
Anche l'articolo di ieri apparso sul
quotidiano “la Repubblica” a nome di Giuseppe Caporale e sintomatico sulla
grave situazione d'imbarazzo che riveste la presunta opera autostradale.
Per lo sviluppo del Molise non serve
costruire la “Termoli San Vittore” ma serve sicuramente ammodernare e rendere
più sicure e più scorrevoli le strade esistenti che collegano il Mare Adriatico
con il Lazio e la Campania quali:
La FV del Biferno ; la SS 17;la SS Venafrana; la FV del Trigno.
Inoltre per quanto riguarda la
viabilità, occorre progettare e ammodernare tutte le strade (che sono poco più
delle mulattiere ) che portano dai centri abitati alle F. Valli e che percorrerle
diventa una vera e propria avventura, in particolare in presenza di nebbia.
Vanno ammodernate anche la FV del
Tappino che collega Campobasso a Foggia e la FV Tammaro che porta a Benevento
,in quanto strade importanti e piene di insidie, sulle quali si verificano
frequentemente gravi incidenti mortali.
Riteniamo necessario anche il
completamento immediato della “FV Rivolo” che collegherà Campobasso alla
Bifernina, strada fondamentale per raggiungere Campobasso.
Nella nostra Regione ci sono anche altre
emergenze e priorità.
Il Molise è interessato da 22 mila
fronti di frane aperte, per cui si rischia un disastro idrogeologico di
proporzioni gigantesche, cosi come avvenuto in altri posti d'Italia.
Si costruirebbe l'Autostrada con il rischio che tutto il territorio
soprastante la stessa gli frani addosso.
Anche in questo caso le risorse
disponibili vanno investiti per il risanamento di tutte le 22 mila frane aperte
nel territorio Molisano, con interventi e bonifiche adeguate per la sicurezza
dei cittadini e delle attività produttive.
Per non parlare degli interventi
necessari a tutte le Scuole del Molise
per la sicurezza degli alunni e di tutto il personale utili a non rischiare
un'altra San Giuliano di Puglia.
Per non dire altro (abbiamo già detto e
scritto molto) degli interventi
necessari per le zone terremotate dei Monti Frentani lasciati all'estremo
abbandono.
Queste sono solo alcune priorità immediate, affinché il Molise possa
uscire dalla crisi con le risorse disponibili garantite da IORIO (circa 40
milioni di euro,oltre a quindici venti milioni di euro derivanti da precedenti
economie) da mettere immediatamente sul
mercato con degli appalti di piccolo
taglio immediatamente cantierabili e non la Termoli San Vittore.
Noi crediamo che anche l'incontro del 12 p.v. cosi come quello del 4 agosto non
sortirà buon esito per il Molise e per cui per la FILLEA – CGIL rimangono in
piedi tutte le motivazioni per la mobilitazione del prossimo 26 settembre che
per noi deve assolutamente essere confermata.
Un altra cosa non capiamo in questi
periodi di estrema crisi cioè l'esclusione dei lavoratori licenziati da Imprese
Edili dal beneficio dell'indennità di mobilità in deroga.
Chiediamo all'Assessorato al Lavoro
della Regione Molise le ragioni di tale grave esclusione e chiediamo anche che
in caso di ulteriore proroga dello strumento degli ammortizzatori sociali in
deroga di inserire i lavoratori licenziati da Imprese Edili tra quelli ammessi
al beneficio dell'indennità di mobilità in deroga.
2-9-2011
La scorsa settimana, qualche organo di
stampa ha riportato la notizia della
visita fatta dall'Assessore Regionale al Lavoro, Angiolina Fusco
Perrella, al Comune di San Felice del Molise, per verificare il progetto di
lavori socialmente utili che alcuni lavoratori della ex SMI Srl in Cassa
Integrazione Guadagni Straordinaria stanno eseguendo.
Per dovere di chiarezza bisogna dire
che questi lavoratori di San Felice del Molise, Mafalda e Montenero di Bisaccia
ex SMI Srl non sono LSU (Lavoratori Socialmente Utili), come lo erano i
lavoratori in CIGS e in Mobilità chiamati a lavorare dalla Pubblica
Amministrazione fino a circa 10 anni fa.
Gli LSU di una volta chiamati dai
Comuni, dalla Provincia e da altre Amministrazione Pubbliche, percepivano la
retribuzione pari al livello di inquadramento di cui venivano chiamati dalla
varie Pubbliche Amministrazioni e di conseguenza le stesse Pubbliche
Amministrazioni integravano la CIGS o l'indennità di mobilità con proprie somme
fino a concorrenza, per arrivare per l'appunto alla normale retribuzione di
fatto in vigore presso la stessa amministrazione.
Poi come certamente tutti ricorderanno
la quasi totalità dei LSU sono stati stabilizzati presso gli Enti in cui
svolgevano tali mansioni.
I progetti che stanno eseguendo alcuni
lavoratori in CIGS (che noi comunque apprezziamo) ex dipendenti della
Prefabbricati della famiglia Marrollo nei Comuni di Mafalda e San Felice del
Molise e anche a Montenero di Bisaccia sono tutt'altra cosa, in quanto si
tratta di incarichi occasionali e accessori pagati con i voucher (buoni lavoro)
emessi dall'Inps per poche ore al mese.
Per cui non si tratta di LSU
(lavoratori Socialmente Utili) in quanto per la Legge non esistono più queste
figure sociali, ma si tratta di tutt'altra cosa,
La Regione Molise a suo tempo (nel
gennaio del 2009) poteva fare qualcosa per impedire la chiusura di un attività
produttiva che da più di 30 anni dava sicurezza a più di cento famiglie in una
zona molto difficile del Molise, non rilasciando l'autorizzazione
amministrativa alla costruzione della Centrale Elettrica a Biomasse in una zona
a rischio esondazioni dal fiume Trigno.
Difatti la Famiglia Marrollo
potentissimi Imprenditori Vastesi non hanno chiuso la Prefabbricati di Mafalda
per problemi riguardanti la crisi e per cui per mancanza di ordini e commesse,
ma per il richiamo delle sirene dei facili arricchimenti dovuti alla produzione
di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Come tutti ricorderete al luogo dello
stabilimento di produzione dei prefabbricati cementizi di Mafalda che non
conosceva crisi (ai lavoratori veniva richiesto di lavorare il sabato e a volte
anche la Domenica) doveva nascere una centrale Elettrica alimentata a Biomasse.
Progetto sfumato per la bocciatura del
progetto stesso prima da parte del TAR Molise e poi confermato dal Consiglio
di Stato a seguito di un ricorso
presentato da un comitato civico di Mafalda per il grave pericolo, che la
costruzione della centrale presentava per la sicurezza del territorio e dei
cittadini.
Quella zona per cui è rimasta senza lo
stabilimento della prefabbricati e senza centrale elettriche, quei capannoni
che per più di 30 anni hanno dato benessere e occupazione sono li abbandonati
come succede spesso ultimamente nella nostra Regione.
Se l'Assessore al Lavoro della Regione
Molise adesso vuole recuperare, l'errore fatto a suo tempo dal suo collega
dell'Industria deve fare una cosa si certamente socialmente rilevante per
quella zona, concedendo la Cassa Integrazione in Deroga per 12 mesi a favore
dei circa 80 lavoratori ancora
dipendenti della SMI Srl a partire dal
21 dicembre 2011 giorno di scadenze della CIGS.
Ma purtroppo non solo in quella zona
del Molise registriamo le difficoltà.
Noi in tutto il Molise registriamo una
grande difficoltà economica,sociale e occupazionale causa la devastante crisi del settore delle
costruzioni.
Da più di 3 anni registriamo
inesorabilmente la chiusura dei cantieri e il licenziamento di centinaia e
centinaia di lavoratori del settore dell'Edilizia.
Molti lavoratori licenziati a dicembre
non sono stati riassunti e addirittura in questi mesi estivi che dovrebbero
essere quelli più produttivi per l'edilizia, assistiamo a licenziamenti con
conseguenti richieste di sussidio di disoccupazione cosa mai avvenuta in questi
mesi di bella stagione, ciò significa che il settore delle costruzioni Molisana
sta proprio alla frutta.
Noi come stati generali dell'Edilizia
Sindacati dei lavoratori FeNEAL – UIL, FILCA – CISL e FILLEA – CGIL e
Associazioni degli Imprenditori ANCE/CONFINDUSTRIA e ACEM/CONFAPI ogni uno per le proprie
competenza, il 7 Giugno abbiamo lanciato
l'allarme con una conferenza stampa congiunta chiedendo un incontro al
Presidente della Regione Michele IORIO e
lanciando una mobilitazione del settore per il prossimo 26 Settembre 2011.
Dopo circa due mesi il 4 Agosto
u.s. il presidente IORIO ha convocato le
parti per la discussione della crisi e per le possibili soluzioni.
Il tavolo non ha esordito nessun
effetto positivo per cui il Presidente IORO si impegnò a riconvocare le parti
per la fine di Agosto.
Le parti non sono state riconvocate, ma
il Presidente IORIO per iniziare la campagna elettorale per le prossime
elezioni Regionali, ha cacciato la lista della spese con enormi manifesti
affissi in tutta la Regione in risposta
ai nostri manifesti di proclamazione della mobilitazione del 26 settembre.
Noi diciamo che si tratta solo di una
lista per una eventuale spesa ma senza i soldi necessari per potere effettuare
questa eventuale spesa.
Ma anche ad essere ottimisti (ma non lo
siamo) i fondi FAS annunciati dal Presidente IORIO non sono di cantierabilità
immediata, ma gli eventuali progetti non potranno partire prima di 3 anni.
Il settore ha bisogno immediatamente di
provvedimenti di piccoli tagli da affidare in pochissimo tempo per ridare
fiducia ad un settore in estrema
crisi.
Poi basta con questa storia dell'
Autostrada la cosiddetta - TERMOLI SAN VITTORE DEL LAZIO - che comunque siamo
convinti che non si realizzerà in quanto non ci sono i soldi necessari.
Per lo sviluppo del Molise non serve
costruire la “Termoli San Vittore” ma serve sicuramente ammodernare e rendere
più sicure e più scorrevoli le strade esistenti che collegano il Mare Adriatico
con il Lazio e la Campania quali:
•
la FV del Biferno ;
•
la SS 17;
•
la SS Venafrana;
•
la FV del Trigno.
Inoltre per quanto riguarda la
viabilità, occorre progettare e ammodernare tutte le strade (che sono poco più
delle mulattiere ) che portano dai centri abitati alle F. Valli e che
percorrerle diventa una vera e propria avventura, in particolare in presenza di
nebbia.
Vanno ammodernate anche la FV del
Tappino che collega Campobasso a Foggia e la FV Tammaro che porta a Benevento
,in quanto strade importanti e piene di insidie, sulle quali si verificano
frequentemente gravi incidenti mortali.
Riteniamo necessario anche il
completamento immediato della “FV Rivolo” che collegherà Campobasso alla
Bifernina, strada che se fosse stata ultimata nei tempi previsti, in questi
giorni, visto i problemi della variante Ingotte, si sarebbe rivelata
fondamentale per raggiungere Campobasso.
Penso che anche i candidati alle
Primarie del Centro Sinistra, si siano resi conto in questi giorni di campagna
elettorale in cui hanno girato in lungo e in largo tutto il Molise, in che
condizioni si trovano le strade del territorio per cui anche a loro diciamo che
non serve la Termoli San Vittore.
Nella nostra Regione ci sono anche
altre emergenze e priorità.
Il Molise in base ai dati
dell'Associazione dei Geologi d'Italia è interessato da 22 mila fronti di frane
aperte, per cui si rischia un disastro idrogeologico di proporzioni
gigantesche, cosi come avvenuto in altri posti d'Italia.
Si costruirebbe l'Autostrada con il rischio che tutto il territorio
soprastante la stessa gli frani addosso.
Anche in questo caso le risorse
disponibili vanno investiti per il risanamento di tutte le 22 mila frane aperte
nel territorio Molisano, con interventi e bonifiche adeguate per la sicurezza
dei cittadini e delle attività produttive.
Queste sono solo alcune priorità immediate, affinché il Molise possa
uscire dalla crisi con le risorse disponibili garantite da IORIO (circa 40
milioni di euro,oltre a quindici venti milioni di euro derivanti da precedenti
economie) da mettere immediatamente sul
mercato con degli appalti di piccolo
taglio immediatamente cantierabili e non la Termoli San Vittore per cui per la
FILLEA – CGIL rimangono in piedi tutte le motivazioni per la mobilitazione del
prossimo 26 settembre che per noi deve assolutamente essere confermata.
Per finire un altra cosa non capiamo in
questi periodi di estrema crisi cioè l'esclusione dei lavoratori licenziati da
Imprese Edili dal beneficio dell'indennità di mobilità in deroga.
Chiediamo all'Assessorato al Lavoro
della Regione Molise le ragioni di tale grave esclusione e chiediamo anche che
in caso di ulteriore proroga dello strumento degli ammortizzatori sociali in
deroga di inserire i lavoratori licenziati da Imprese Edili tra quelli ammessi
al beneficio dell'indennità di mobilità in deroga.
11-5-2011
Campagna Nazionale per una Legge contro
lo sfruttamento della manodopera “STOP caporalato” promossa dalla CGIL e dalle
categorie della CGIL dove esiste più drammaticamente il problema dello
sfruttamento della manodopera e cioè EDILIZIA e AGRICOLTURA.
Nell'ambito di tale campagna sabato 14
maggio 2011 dalla ore 10,00 alle ore 13,00 in piazza Monumento a Termoli (CB)
si svolgerà una iniziativa sindacale di sensibilizzazione dell'opinione
pubblica con volantinaggio e raccolta firme.
<A
NAME="432011fillea">4-3-2011</A>
Lavori di Adeguamento
Strada SS 87 Sannitica – Interventi per Garantire la Percorribilità Immediata
Tra Campobasso e il Bivio di S. Elia A Pianisi tratti A4/A5/A6/A7
Le motivazioni apparse sugli organi di
stampa Regionali in data odierna per giustificare i licenziamenti effettuati
dalla Costruzioni Falcione Geom Luigi Srl nei confronti dei lavoratori
impegnati nel cantiere in oggetto, sono sicuramente di retroguardia e anche
offensivi nei confronti di maestranze specializzate che da decenni senza
soluzione di continuità, hanno lavorato con l’Impresa di cui sopra.
Affermare che il ricorso alla
somministrazione di manodopera si è reso necessario causa la scarsa
professionalità delle maestranze licenziate, non corrisponde assolutamente alla
verità e questo lo sanno benisimmo anche i Dirigenti dell’Azienda.
L’Impresa Costruzioni Falcione da
sempre ha costruito opere pubbliche di eleveta importanza strategica e di
grandi dimensioni non solo nel Molise ma anche in Campania, in Abruzzo, in
Toscana e anche in Lombardia.
Questi lavori sono stati eseguiti da
quelle maestranze unitamente ai lavoratori licenziati e occupati sulla
Tangenziale Nord di Campobasso.
Vogliamo ricordare solo alcuni lavori
che stanno sotto gli occhi di tutti come:
•
La piscina e il centro universitario e le opere di urbanizzazione post
sisma a San Giuliano di Puglia e Ripabottoni;
•
La Stessa Statale 87 in questione;
•
La tangenziale di Campobasso;
•
L’Acquedotto;
•
La FV del Rivolo.
Per non ricordare le opere negli anni
trascorsi (la Frana di C/da Covatta sulla FV Biferno, la FV del Verrino ,
l’Ospedale di Larino, il Porto Turistico di Campomarino) e tante altre opere
costruite tutte con le stesse maestranze per cui superspecializzate.
Ripetiamo, che ribadire che sono stati
licenziati lavoratori poco professionali è assolutamnte falso.
È falso anche il fatto di ultimazione
dei lavori sulla SS 87 Sannitica, in quanto la Ditta nonostante le nostre insistenze
sia in Prefettura, che presso la Sede dell’Assoindustria Molise non ha voluto
fare richiesta di intevento della CIGO possibile fino a 52 settimane anche per
l’Industria Edile.
Adesso dopo l’avvenuta Somministrazione
di Manodopera per completare la SS 87, dobbiamo pensare che la Costruzioni
Falcione non ha voluto fare richiesta di CIGO in quanto i lavori non erano
ultimati e per cui non poteva motivarla
la richiesta dell’Ammortizzatore Sociale
in quanto loro intenzioni era di dare a cottimo i lavori che fino al quel punto
eseguiti dai lavoratori licenziati.
Noi sosteniamo che la Ditta
Appaltatrice dei lavori sulla SS 87 Sannitica di cui trattasi, non poteva dare
ulteriore somministrazione di manodopra oltre a quella già somministrata per
detta costruzione per cui “illegale”.
L’Ispettorato Provinciale del Lavoro e
la Procura della Repubblica di Campobasso accerteranno se la somministrazione
di manodopera in questione, sia in regola con le normative legislative vigenti
in materia di Appalti pubblici o si tratta di somministrazione fuori dalle
regole Legislative.
<A
NAME="2822011fillea">28-2-2011</A>
Lavori di Adeguamento
Strada SS 87 Sannitica – Interventi Per Garantire la Percorribilità Immediata
Tra Campobasso e il Bivio di S. Elia A Pianisi tratti A4/A5/A6/A7
L’Impresa Costruzioni Geom. Falcione di
Campobasso appaltatrice dei lavori in oggetto alla fine di Gennaio 2011 come
ben noto licenziò un buon numero di lavoratori impegnati nella realizzazione
dei lavori nominati in oggetto.
Dopo le nostre proteste e su nostra
richiesta il Prefetto della Provincia di Campobasso il 28 Gennaio convocò un
tavolo tra le parti per verificare le eventuali misure alternative per evitare
i licenziamenti.
Durante l’Incontro la rappresentante
dell’ Ufficio Del Soggetto Attuatore Ente Appaltante Dei Lavori dichiarò che i
lavori stavano in via di ultimazione e per cui erano giustificabili i
licenziamenti per riduzione di personale effettuati dalla Ditta Appaltatrice
dei Lavori.
Noi riteniamo che a distanza di un mese
da quell’incontro le affermazioni di ultimazione dei lavori sulla SS 87
Sannitica di cui sopra non corrispondono
alla verità.
Difatti ci risulta che la Costruzioni
Falcione Geom. Luigi Srl abbia affidato dei lavori di cui sopra prima eseguiti
da lavoratori licenziati a dei cottimisti provenienti da fuori Regione Molise e
questi (ribadiamo cottimisti) Martedì 1° Marzo p.v. inizierebbero la loro
attività lavorativa sulla Strada di cui sopra al luogo dei lavoratori
licenziati.
Se la cosa che noi abbiamo saputo
corrispondesse effettivamente alla verità (speriamo di essere smentiti ma de
dubitiamo) ci troveremo senza nessun ombra di dubbio a una violazione della Legge in materia di
Appalti Pubblici e del CCNL vigente in materia.
Ci troveremo di fronte (se l’affidamento dei lavori a
cottimo risulta veritiero) a una
situazione ancora più grave anche in considerazione che la Signora Ingegnere
intervenuta presso la Prefettura in rappresentanza dell’Ufficio del Soggetto
Attuatore (Ente Appaltante) dichiarò che i lavori stavano e per cui oggi ancor
di più stanno in fase di ultimazione e per cui i licenziamenti erano
giustificabili.
Dobbiamo pensare quinti per concludere
che molto probabilmente i lavoratori sono stati licenziati dalla Costruzioni
Falcione Geom. Luigi non per fine fase
lavorativa ma perché quest’ultima vuole sostituire i licenziati per terminare i
lavori sulla Statale 87 Sannitica con dei cottimisti per aumentare i propri
profitti a discapito di maestranze locali con decenni di anzianità alle
dipendenze della nota Impresa Campobassana.
Questa eventuale decisione presa da una
Ditta storica e senza dubbio la più grande del Molise di ricorrere a questo
metodo (per lo meno dubbia) di reclutamento della mano d’opera per lavori non
specifici ci preoccupa moltissimo in quanto come volevasi dimostrare ancora una
volta (in questo caso non ne sentivamo per d’avvero il bisogno) che stiamo andando sempre di più verso una
frantumazione del mondo del lavoro con metodi poco chiari solo per fare
profitti a discapito dei lavoratori.
Chiediamo per cui al Servizio Ispettivo
della Direzione Provinciale del Lavoro di intervenire immediatamente per verificare
la nostra denuncia affinché si accerti se i
lavoratori licenziati dalla Costruzione Falcione Geom. Luigi di
Campobasso alla fine di Gennaio 2011 per fine fase lavorativa dei lavori sulla
SS 87 Sannitica di cui sopra siano stati licenziati in modo pretestuoso in
quanto sostituiti a partire dal 1° Marzo da cottimisti provenienti da fuori
Regione.
Chiediamo anche all’Ufficio del
Soggetto attuatore in qualità di Ente Appaltante di verificare se questi
eventuali affidamenti dei lavori a dei cottimisti siano stati affidati in
termini previsti dalle normative vigenti.
<A
NAME="722011illea">7-2-2011</A>
AL MOLISE NON SERVE LA
TERMOLI SAN VITTORE DEL LAZIO
In questi giorni stiamo assistendo a
nuovi annunci trionfalistici per il via libera al progetto preliminare per la
costruzione dell'Autostrada Termoli/San Vittore Del Lazio.
Noi ribadiamo, ancora una volta, che
siamo contrari alla eventuale costruzione di questa infrastruttura (se mai si
arriverà alla realizzazione) in quanto,
non serve allo sviluppo del Molise, perché le priorità infrastrutturali
della Regione sono ben altre.
Noi ci chiediamo: ma è mai possibile
costruire un grande palazzo senza le fondamenta? La risposta è semplice no in
quanto il palazzo non reggerebbe.
Si è proprio così, si vuole costruire
un grattacielo senza le fondamenta.
Proprio in questi giorni con la
chiusura della variante Ingotte in località Lama Del Gallo, che collega la FV
Biferno con il Capoluogo Regionale, stiamo assistendo a forti disagi per una buona parte dei cittadini
Molisani che devono raggiungere o spostarsi da Campobasso per lavoro e per
tutte le altre esigenze, che sono tantissime
visto che Campobasso oltre che Capoluogo di Regione è anche Capoluogo di
Provincia.
Per raggiungere Campobasso dal Basso
Molise e dalla Zona del Trigno bisogna
percorrere strade impervie pieno di curve e di buche senza segnaletica
con sensi unici, causa frane non segnalate
e, nei giorni in cui quelle zone
sono afflitti dalla nebbia lasciamo
immaginare tutti i disagi.
Noi diciamo che non si può costruire
una rete autostradale a valle, quando per raggiungere questa strada dai centri
abitati, che si trovano tutte su alture
a partire dai 300/400 metri, non
esistono strade idonee e per raggiungere
la Bifernina bisogna essere esperti rallisti in quanto le strade attuali sono piene di curve, buche, frane e senza segnaletica ne
orizzontale e ne verticale.
Per lo sviluppo del Molise, le risorse,
se ci sono (ma ne dubitiamo) vanno investiti in altre direzioni per ridare
slancio occupazionale ad una popolazione fortemente bisognosa di lavoro.
Per lo sviluppo del Molise non serve
costruire la “Termoli San Vittore” ma serve sicuramente di ammodernare e
rendere più sicuri e più scorrevoli le strade esistenti che collegano il Mare
Adriatico con il Lazio e la Campania quali:
•
la FV del Biferno ;
•
la SS 17;
•
la SS Venafrana;
•
la FV del Trigno.
Inoltre per quanto riguarda la
viabilità occorre progettare e ammodernare tutte le strade (che sono poco più
delle mulattiere ) che portano dai centri abitati alle F. Valli e che
percorrerle diventa una vera e propria avventura, in particolare in presenza di
nebbia percorrerle.
Vanno ammodernate anche la FV del
Tappino che collega Campobasso a Foggia e la FV Tammaro che porta a Benevento
in quanto strade importanti e piene di insidie, sulle quali si verificano
frequentemente gravi incidenti mortali.
Riteniamo necessario anche il completamento
immediato della “FV Rivolo” che collegherà Campobasso alla Bifernina, strada
che se fosse stata ultimata nei tempi previsti, in questi giorni, visto i
problemi della variante Ingotte, si
sarebbe rivelata fondamentale per raggiungere Campobasso.
Nel nostra Regione ci sono anche altre
emergenze e priorità.
Il Molise in base ai dati
dell'Associazione dei Geologi d'Italia è interessato da 22 mila fronti di frane
aperte, per cui si rischia un disastro idrogeologico di proporzioni
gigantesche, cosi come avvenuto in altri posti d'Italia.
Si costruirebbe l'Autostrada con il rischio che tutto il territorio
soprastante la stessa gli frani addosso.
Anche in questo caso le risorse
disponibili vanno investiti per il risanamento di tutte le 22 mila frane aperte
nel territorio Molisano, con interventi e bonifiche adeguate per la sicurezza
dei cittadini e delle attività produttive.
Si pensa di costruire la Termoli San
Vittore mentre nelle zone Terremotate del 2002 i cittadini abitano, come
ampiamente dimostrato nei servizi
mandati in onda dal RAI3/Molise, ancora nei moduli di Legno frutto della
solidarietà.
Quelle casette di legno dopo quasi 10
anni dai tragici eventi sono tutte
deteriorate, ci piove dentro, e all’interno le condizioni igienico-ambientali
sono al limite.
Si vuole costruire un ennesimo
monumento allo spreco e al malcostume mentre nelle zone dei Monti Frentani la
situazione economia e sociale sta scoppiando.
Quasi tutti i lavori sono fermi per
mancanza di fondi, centinaia di lavoratori che sono rimasti senza lavoro alla
fine del 2009, ancora non vengono
riassunti e, per tutti loro sono
scaduti gli otto/dodici mesi di
indennità di disoccupazione erogati dall’INPS,
per cui sono rimasti senza lavoro
e senza ammortizzatori sociali.
Per i lavoratori edili la situazione si
è ulteriormente aggravata, essi hanno diritto solo agli ammortizzatori sociali
ordinari e non a quelli in
deroga predisposti dalla Regione Molise,
in quanto sono esclusi della normativa vigente (non ne capiamo le
ragioni visto che sono la stragrande maggioranza).
I lavoratori che non sono stati
riassunti non hanno potuto ovviamente produrre di nuova la domanda di
disoccupazione all’INPS, come di prassi avviene all’inizio della brutta
stagione, per cui da qualche mese sono senza lavoro e senza ammortizzatori
sociali.
Per questo chiediamo per l’ennesima
volta alla Regione Molise di inserire i
lavoratori licenziati da Imprese edili tra quelli che possono usufruire
dell’indennità di mobilità in deroga.
Mentre i lavoratori edili in quella
zona sono senza lavoro e buona parte
anche senza ammortizzatori sociali, i lavori per la ricostruzione post sisma
sono fermi per mancanza di interventi finanziari da parte del Governo e della
Regione Molise.
Basta fare un giro nei centri abitati del cosiddetto
cratere sismico per rendersi conto della
drammaticità della situazione:
•
A Santa Croce di Magliano le case sono ancora puntellate e vicino le
travi di legno si trova ancora ben leggibile la scritta degli auguri di Natale
2002 dei Vigili del Fuoco di Roma;
•
A Bonefro nell’unica strada che porta a Campobasso, le case,
sono ancora puntellate. Il traffico ancora a senso unico da quasi otto anni, viene
regolato da semaforo e i mezzi di trasporto di una certa dimensione non possono
transitare, con tutto il disagio
immaginabile, inoltre, gli alunni di questa comunità frequentano le
scuole ancora nei moduli prefabbricati frutto della solidarietà Italiana.
Per non parlare di Montelongo, di
Rotello, di Ururi e della stessa Larino che si trovano nelle medesime condizioni.
La priorità deve essere la rinascita economica e sociale
di quelle zone devastate dal sisma e per cui gli investimenti vanno indirizzati
in quella direzione.
L’emergenza occupazionale da noi più
volte denunciata nel corso del 2010
continua e si aggrava .
I lavori di costruzione della strada di collegamento
tra la FV Tappino – Riccia – Colletorto – S. Giuliano di P. – SS 37,
all’innesto con la strada in corso di realizzazione tra S. Croce di Magliano e
la SS. 87 (Piane di Larino), lungo la sponda ovest dell’invaso di Occhito sono
fermi da aprile causa la sospensione
degli stessi da parte del Provveditore alle OO.PP. di Campania e Molise (la
galleria in costruzione sotto Santa Croce di Magliano, che inizia nei pressi di
San Giuliano di Puglia, presenta delle anomalie e di conseguenze e per effetto
di tutto questo l’appalto come più volte
detto è
stato commissariato e il ruolo di commissario è stato assunto direttamente
dall’allora Provveditore alle OO. PP. Di
Campania e Molise Ing. Donato CARLEA).
L’ente appaltante più volte ha
garantito la ripresa dei lavori che ancora non avvengono.
I lavoratori sono sospesi dalla meta di Aprile e la Ditta appaltatrice dei
Lavori, un’ATI denominata SAN GIULIANO SCARL con sede in Provincia di Salerno,
ha prodotto domanda di Cassa Integrazione Guadagni all’INPS di Campobasso, ma
la CIGO ancora non viene autorizzata per vie di alcune problematiche procedurali e di
interpretazione da parte dell’Ente di Previdenza, della normativa vigente.
Un’altra emergenza occupazionale si è verificata negli ultimi giorni a
Campobasso come da noi denunciato.
La storica Impresa Edile Falcione di Campobasso ha licenziato 17
lavoratori in quanto il Comune di Campobasso ha sospeso i lavori per la
costruzione della Tangenziale Nord del Capoluogo Regionale che la stessa Ditta stava realizzando ed in
considerazione della prossima ultimazione dei lavori per l’ammodernamento della
SS87 nei pressi di Campolieto.
Dobbiamo dire che l’Impresa Costruzioni
Falcione Geom. Luigi Srl, la più grande del Molise, da decenni
non effettuava una cosi massiccia riduzione di personale e la cosa ci
preoccupa ancora di più in quanto anche le ditte che avevano una certa solidità
hanno iniziato a licenziare.
Si vuolecostruire la Termoli San
Vittore mentre su tutto il territorio Regionale abbiamo come è ber noto
l’emergenza dell’edilizia scolastica.
Gli alunni a tutti i livelli e i loro
Insegnanti e il personale tecnico/amministrativo frequentano edifici scolastici
non sicuri e non a norma antisismica e visto il grande rischio sismico e
geologico di buona parte del Molise si corre il rischio di un’altra San
Giuliano Di Puglia.
Pertanto, riteniamo che un’altra
priorità è la messa in sicurezza di tutte le scuole del Molise da Termoli a
Venafro dal Trigno al Fortore.
Per tutti questi motivi secondo il
nostro punto di vista, per lo sviluppo del Molise e per dare occupazione a
migliaia di lavoratori edili Molisani e
dare respiro alle centinaia di Imprese Edili Molisane che stanno sull’orlo del
fallimento, non serve la costruzione della Termoli San Vittore del Lazio ma
serve urgentemente spendere i soldi per tutti quei lavori dettagliatamente da
noi sopra proposti.
L’ammodernamento delle strade
esistenti, la ripresa immediata dei lavori nella Tangenziale Nord di Campobasso
e il completamento del FV Rivolo, la piena ricostruzione delle zone terremotate
e la messa in sicurezza di tutte le scuole, oltre a dare lavoro alle Imprese
Edili Molisane darebbe respiro anche a tutto l’indotto dei materiali da
costruzione (Cemento,Calce e Gesso,Inerti e Calcestruzzo,Infissi) che sono presenti su tutto il territorio Regionale e
stanno soffrendo fortemente la crisi in
atto ormai da quasi tre anni.
Tutti questi lavori oltre alla piena
occupazione per l’edilizia e tutto l’indotto darebbe sicurezza materiale e
sociale a tutti i cittadini Molisani che ogni giorno devono combattere con
strade e scuole insicure con frane e
smottamenti e deviazioni stradali da Odissee.
Cordialmente.
Pasquale SISTO
Segretario Generale
<A
NAME="1812011fillea">18-1-2011</A>
Lettera al PREFETTO DI
CAMPOBASSO, al SINDACO DI CAMPOBASSO, all'UFFICIO DEL SOGGETTO ATTUATORE
Oggetto:
1) Lavori di
realizzazione della strada di collegamento dallo Svincolo ANAS dello Stadio al
Ponte San Pietro e alla Zona Industriale –
Tangenziale Nord – 1° stralcio – Lavori
di adeguamento e completamento di cui Delibera CIPE N. 35/2005 – Opere
Complementari al Progetto Principale -
Contratto del 31.03.2009 n. 1619 di rep;
2) Lavori di
adeguamento della SS 87 Sannitica – interventi per garantire la percorribilità
immediata nel tratto Campobasso – bivio Sant’Elia.
Tratti A4,A5,A6 e A7.
L’Impresa Costruzioni Falcione Geom.
Luigi S.r.l. Via Normanno,2 - 86100 Campobasso con decisioni unilaterali e pretestuosi ha licenziato tutti i lavoratori
impegnati nei lavori riportati al punto uno dell’ oggetto della presente
missiva e una buona parte di quelli impegnati nei lavori del punto due.
I licenziamenti ripetiamo che noi lo
riteniamo pretestuosi e strumentali e privo di ogni seppur minimo fondamenta in
quanto per terminare i lavori della “Tangenziale Nord” di Campobasso occorrono
almeno altri 3 anni e per completare quelli di adeguamento della SS 87
Sannitica occorrono almeno altri 15/16
mesi se non di più.
Dobbiamo ancora aggiungere che in
considerazione che l’Impresa di cui sopra da anni e anni non effettuava una
cosi massiccia riduzione di personale (anzi crediamo mai) dobbiamo pensare che
i licenziamenti sono avvenuti per lo meno per punire i lavoratori che hanno
effettuato 12 giorni di sciopero nel mese di dicembre per il mancato pagamento
di alcune mensilità arretrate.
Chiediamo il ritiro immediato di tutti
i licenziamenti intimati e prima di intraprendere le iniziative idonea per la
tutela del lavoro le scriventi OO. SS. chiedono al Prefetto di Campobasso di
convocare urgentemente le parti in causa
unitamente alle scriventi OO. SS. per trovare una soluzione idonea al grave
problema occupazionale venutosi a creare e precisamente:
1.
la Ditta Costruzioni Falcione Geom. Luigi titolare dei due appalti;
2.
il Comune di Campobasso in qualità di Ente Appaltante dei lavori della
Tangenziale Nord di Campobasso;
3.
l’Ufficio Del Soggetto Attuatore
in qualità di Ente Appaltante dei lavori della SS 87 Sannitica.
In attesa distinti saluti.
6-12-2010
Oggetto: Costruzioni Falcione Geom. Luigi S.r.l. di
Campobasso
I dipendenti dell’Impresa in oggetto sono senza stipendi dal mese di
Agosto 2010.
Questo andamento non è più
sostenibile da parte delle maestranze anche in vista dell’avvicinarsi del
Natale.
Diciamo ai titolari Signori Falcione:
che la situazione è ulteriormente peggiorata in quanto l’anno scorso di
questi giorni (dopo uno sciopero) i lavoratori avevano almeno ricevuto la
retribuzione di settembre e poi il giorno 9 anche ottobre e l’antivigilia di
Natale anche novembre:in questo periodo regna la più assoluta incertezza – cosa
assai più grave ripetiamo anche in vista del Natale;Signori Falcione uno di Voi
è anche il presidente dei costruttori Molisani per cui rendiamoci conto se
anche il capo dei costruttori non rispetta il CCNL e le Leggi siamo proprio
alla frutta;lavoratori nel mese di settembre per l’attaccamento all’Impresa
hanno manifestato anche sotto il Municipio di Campobasso – dopo la protesta
alla Ditta sono stati liquidati gli
stati di avanzamento però ai lavoratori non sono state pagate le retribuzioni
arretrate.
I
lavoratori CHIEDONO IL PAGAMENTO immediato delle retribuzioni di
Settembre,ottobre e a questo punto anche quella di Novembre 2010 e per questo a
partire da questa mattina manifesteranno sotto gli Uffici della Ditta in Via
Antonio Normanno,2.
Per la FILCA - CISL
Firmato Rapone
Massimliano
per la FILLEA – CGIL
Firmato Sisto Pasquale
29-11-2010
La
FILLEA – CGIL esprime profonda
preoccupazione per le notizie apparse sugli organi di stampa circa le inchieste della Procura della Repubblica
di Larino per delle presunte infiltrazioni
malavitosi nella costruzione del porto turistico di Campomarino.
Già
avevamo avute in precedenza delle avvisaglie in merito a possibili illegalità
negli appalti pubblici nel Basso Molise
e anche in tutta la Provincia di Campobasso per alcuni lavori post sisma 2002
e ad esse collegate di competenza del
Soggetto Attuatore titolare della
ricostruzione dopo il disastro del 31 ottobre e 1° novembre 2002 come il
palazzo Marchesale di San Giuliano di Puglia, la variante della SS. 87 nei
pressi di Campolieto ed altri ancora al vaglio dei Giudici.
Questi
fatti di Campomarino però ci preoccupano ancora di più, perché nell'inchiesta
della Magistratura Frentana sarebbe
coinvolto così come riportato dagli organi di stampa anche L'impresa Edile che
ha costruito l'Impianto turistico in questione (la più grande del Molise) e uno
dei titolari attualmente ricopre anche
l'incarico di massimo esponente
dell'Associazione Imprenditoriale di categoria.
Quest'impresa
che occupa centinaia di lavoratori tra le altre cose in questo momento sta
ritardando anche i pagamenti delle retribuzioni ai dipendenti oltre
umanamente
sopportabile per delle presunte difficoltà economiche, che secondo il nostro
punto di vista sono anche strumentali che mirano ad altri precisi obbiettivi con
la strumentalizzazione dei lavoratori che non vengono pagati. L'Impresa accolla ad altri (enti pubblici che non
pagano) le responsabilità di questi mancati pagamenti delle retribuzioni invece
di assumerli a se stessi scrollandosi di dosso le responsabilità che sono tutte sue.
Speriamo
che queste notizie di stampa dell'inchiesta in questione non peggiorino
ulteriormente la situazione già di per se grave solo e soltanto a discapito dei
lavoratori dipendenti di quella Impresa.
Anche
il coinvolgimento nell'inchiesta della
precedente Amministrazione Comunale della Cittadina Adriatica di origine
Arbereshe ci riempie di stupore, in quanto pensavamo e per lo meno vogliamo
continuare a farlo Amministrazione con
le “Mani Pulite”.
Speriamo
che per il bene di tutti, venga fatta piena luce in questa questione
inquietante e preoccupante per il Basso Molise che credevamo immune da simili
problematiche inerenti le infiltrazioni malavitosi negli appalti pubblici che
sempre hanno avuto problemi di illegalità ma di altra natura comunque illegali ma altra illegalità come
quello per fare un esempio quello tipico affaristico/elettoralistico.
Noi
insieme alle forze sane e positive
dobbiamo vigilare affinché l'illegalità e il male affare non prenda il
sopravvento anche in questa parte del Molise.
Pasquale
Sisto
Segretario
Generale FILLEA CGIL Molise