15-12-2014
SCIOPERO GENERALE DEL 12 DICEMBRE: LA FLC CGIL MOLISE IN PIAZZA PER
RIVENDICARE INVESTIMENTI NEI SETTORI DELLA CONOSCENZA
Anche la FLC CGIL
Molise ha scioperato e portato in piazza le proprie bandiere a Termoli. Si è
trattato di una manifestazione colorata, plurale e determinata, nella quale il
mondo della conoscenza, insieme agli studenti, accorsi numerosi alla protesta,
hanno ribadito che senza il radicale cambiamento delle politiche economiche e
sociali del Governo non ci potrà essere una crescita per la nostra
regione.
La cancellazione di
fatto del contratto nazionale, la forte limitazione della contrattazione nei
luoghi di lavoro, insieme al blocco degli scatti di anzianità nella scuola,
nella formazione professionale, nell’Università, nella Ricerca e nell’AFAM,
sono gli strumenti con i quali IL Governo intende programmare nei settori
pubblici il taglio dei salari nei prossimi anni.
La FLC CGIL Molise ha
ribadito durante la manifestazione, con i propri slogan, il giudizio fortemente
critico sul piano de “La buona scuola” perché esso intende piegare l’istruzione
agli interessi del mercato e dell’imprese, cancella gli scatti di anzianità,
sostituisce la cooperazione e l’idea di comunità delle scuole con la
competizione individuale e risponde solo parzialmente alla necessità di
stabilizzare il precariato. La prima condizione per una proposta di innovazione
nella scuola pubblica è tornare a investire mentre con la legge di stabilità
2015 si continuano a tagliare risorse.
Per migliorare la
qualità del sistema dell’istruzione e della ricerca occorre prima di tutto
stabilizzare tutti i precari che da anni lavorano nei settori della conoscenza.
La riuscita dello sciopero generale, con la chiusura di molte scuole in
regione, ed una partecipazione complessiva superiore alle attese, ha messo in
evidenza che non si può prescindere dal
riconoscimento della funzione di rappresentanza dei corpi intermedi e dal
valore del lavoro dei docenti e degli ATA delle scuole molisane.
Con questo sciopero
generale si è unito il mondo del lavoro pubblico e quello privato, i disoccupati e gli occupati, i precari e lavoratori stabili, i giovani e
gli anziani. Questi erano gli obiettivi della CGIL e sono stati pienamente
raggiunti.
In una
situazione di forte disagio sociale il
Governo cerca di far passare nell’opinione pubblica l’idea che i lavoratori
pubblici siano dei privilegiati per giustificare il mancato rinnovo del
contratto. Unire in uno sciopero generale tutti i lavoratori è stato il modo
concreto di rivendicare politiche di giustizia sociale senza mediazioni al
ribasso.
La FLC Molise
proseguirà con maggiore determinazione nella richiesta nei confronti del
governo regionale di interventi strutturali, a partire da una legge regionale
sull’istruzione, che mettano al centro
politiche riguardanti la crescita e lo sviluppo, con un progetto che investa nei settori della
conoscenza, unico in grado di far uscire dalla marginalità e dal declino il
nostro sistema produttivo regionale.
3-12-2014
La scuola sciopera il 12 dicembre 2014, insieme a tutto il mondo del
lavoro, perché questo è uno sciopero che unisce.
Nelle assemblee
indette nelle scuole della regione dalla
FLC CGIL Molise è emersa in maniera significativa la determinazione nel
proseguire la mobilitazione. È inevitabile quando di fronte hai un Governo
autoritario e arrogante, un Governo che, oltre a rappresentare il Paese, ne è anche il più
importante datore di lavoro, quello che dovrebbe dare il buon esempio di
relazioni corrette tra i propri dipendenti e le loro rappresentanze. Un Governo
che, invece, mortifica il lavoro, lo spoglia di diritti riducendolo a un puro
fattore di costo, piegato al potere unilaterale delle imprese o della dirigenza
nei settori pubblici. E che si mostra incredibilmente sprezzante quando si
tratta di confrontarsi con i sindacati che pure rappresentano milioni di
persone. E le ragioni dei lavoratori sono tante e le abbiamo presentate in
varie forme, insieme a molte proposte concrete.
Sarà sciopero
generale, e il Governo se ne farà certo una ragione. L'autunno è iniziato
all'insegna del conflitto per tutto il mondo del lavoro e per i settori
pubblici in particolare e non poteva essere diversamente. L'ultima provocazione
è l'ennesimo blocco dei contratti pubblici.
Nei settori della
conoscenza, in cui i contratti sono scaduti il 31 dicembre 2009, c'è
un'emergenza salariale, determinata anche dal blocco delle retribuzioni e
dell'anzianità, che non è stata compensata dai famosi 80 euro. Ma non si tratta
solo di retribuzioni. Il rinnovo del contratto è una priorità perché è lo
strumento migliore per leggere il lavoro che cambia e per dare gambe alle
necessarie riforme di cui, soprattutto nella scuola, c'è bisogno. Ma il
contratto è anche lo strumento per ridiscutere i carichi di lavoro, per garantire
parità di diritti e salari tra precari e "stabili", per contrattare i
regimi degli orari, le modalità di valorizzazione professionale, le forme e le
finalità della valutazione. Ed è lo strumento più flessibile e più condiviso
per farlo.
Una riforma della
scuola ambiziosa come quella descritta nel piano del Governo non si fa a costo
zero. I tre miliardi promessi sono una goccia nel mare, quando si auspica una
scuola piena di computer e laboratori, dove la multimedialità innova la
didattica, inserimento di nuove discipline, potenziamento delle lingue
straniere. Tutto questo comporta investimenti. Lo sanno Renzi eGiannini che
molte scuole sopravvivono solo per la generosità delle famiglie? Che loro
finanziano la scuola dell'obbligo, quella che lo Stato dovrebbe garantire
gratuitamente? E siamo radicalmente contrari alla sostituzione delle risorse
pubbliche con quelle private. Vogliamo difendere fino in fondo la laicità e la
libertà di insegnamento sancite nella Costituzione.
Non siamo in una
fiction, servono meno chiacchiere e meno hashtag e più disponibilità
all'ascolto e al confronto. Questo ci aspettiamo da un Governo che vuole
davvero cambiare il Paese.
MANIFESTAZIONE
REGIONALE A TERMOLI
LUOGHI E ORARI DI
PARTENZA PULLMAN PER TERMOLI
- Venafro, incrocio semaforico,
ore 6:45
- Isernia, Hotel
Europa, ore 7:15
- Campobasso, Vecchio
Stadio Romagnoli, ore 8:00
20-11-2014
DA LUNEDI’ 24 NOVEMBRE ASSEMBLEE IN TUTTE LE 55 SCUOLE DEL MOLISE
Prosegue la mobilitazione della FLC CGIL
Molise per informare i lavoratori della scuola sulle politiche governative che
continuano a tagliare risorse all’istruzione pubblica. Da lunedì 24 novembre
’14 e fino all’ 11 dicembre, la FLC CGIL
Molise terrà un’assemblea in ognuna delle 55 scuole della regione.
Nel momento in
cui si fanno incontri di vertice
pilotati e si lanciano consultazioni on line che sono risultate un flop
clamoroso, la FLC CGIL Molise decide, invece, di incontrare direttamente il
personale coinvolto nei processi di cambiamento del sistema pubblico d’istruzione,
per ascoltarne le loro ragioni, il punto di vista, le proposte.
Sarà questa anche
l’occasione per illustrare la campagna nazionale della FLC CGIL per la riforma
dell’istruzione pubblica “fai la scuola
giusta”, per discutere le proposte fatte
per rilanciare la richiesta di investire in un settore strategico qual è
quello dell’istruzione. E’ importante conoscere l’opinione di chi la scuola la
vive quotidianamente: insegnanti, dirigenti, collaboratori scolastici,
assistenti amministrativi e tecnici, precari, che spesso, pure senza soldi per
la carta igienica o i pennarelli, il laboratorio chiuso o, peggio, il tetto
pericolante, mandano avanti le nostre scuole.
Tra l’altro, il 26
novembre 2014 la Corte di Giustizia europea, darà lettura della sentenza
riguardante il precariato scolastico. L’auspicio è che la Corte possa
confermare le conclusioni già espresse dall’avvocato generale, secondo il quale
il sistema scolastico italiano risulta illegittimo nella parte in cui ha
reiterato per diversi anni con contratti a termine le assunzioni del personale
docente ed ATA su posti disponibili e vacanti. Si concretizzerebbe, in questo
modo, una richiesta portata avanti da anni dalla FLC CGIL che, in questi giorni
è impegnata, su web, sui social e sul territorio, per rivendicare:
· più risorse e meno chiacchiere:
servono soldi per far funzionare a dovere le scuole italiane: didattica,
edilizia, personale;
lo sblocco dei
contratti dei lavoratori della scuola, fermi dal 2007;
l’obbligo scolastico
a 18 anni: la scuola comincia dall’infanzia;
la valorizzazione del
lavoro ATA: amministrativi, tecnici, ausiliari. Sono i lavoratori che tengono
le scuole aperte e in ordine, le fanno funzionare. Eppure nella Buona Scuola
non compaiono.
Per il Molise
prosegue la campagna di denuncia su: emergenza risorse per garantire il
funzionamento (es. riscaldamento nelle scuole superiori, mancanza di
manutenzione, personale ATA, ecc.); riorganizzazione della rete dei trasporti e
dei plessi in cui assicurare l’offerta
formativa agli studenti; legge regionale sul diritto allo studio;
organizzazione dei percorsi d’istruzione e di formazione con un’idea
complessiva di sistema formativo integrato.
Nelle assemblee si
discuterà anche della piattaforma rivendicativa unitaria che ha portato alla proclamazione dello
sciopero generale del 12 dicembre 2014
16-11-2014
Fondi Europei 2014-2020: adottato l’Accordo di partenariato, COSA SI STA
FACENDO IN MOLISE?
Il 29 ottobre 2014 la
Commissione Europea con la Decisione di Esecuzione C(2014) 8021 final, ha
approvato alcune parti dell’Accordo di partenariato relativo ai Fondi
Strutturali e di Investimento Europei (Fondi SIE) per il periodo 2014-2020. Ai
sensi dell’art. 2 del Regolamento 1303/13 del Parlamento Europeo e del
Consiglio, per Accordo di partenariato si intende “un documento preparato da uno Stato membro
con il coinvolgimento dei partner in linea con l'approccio della governance a
più livelli, che definisce la strategia e le priorità di tale Stato membro
nonché le modalità di impiego efficace ed efficiente dei fondi SIE al fine di
perseguire la strategia dell'Unione per una crescita intelligente, sostenibile
e inclusiva e approvato dalla Commissione in seguito a valutazione e dialogo
con lo Stato membro interessato”.
L’Accordo riguarda
quattro Fondi:
Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR),
Fondo sociale europeo (FSE),
Fondo europeo agricolo per lo sviluppo
rurale (FEASR)
Fondo europeo per gli affari marittimi e la
pesca (FEAMP).
Ogni fondo SIE al
fine di realizzare la strategia dell'Unione Europea (Strategia Europa 2020) per
una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, sostiene 11
obiettivi tematici (OT) due dei quali riguardano il sistema
d’istruzione, il 9 e il 10:
· promuovere l'inclusione sociale e
combattere la povertà e ogni discriminazione;
· investire nell'istruzione, nella
formazione e nella formazione professionale per le competenze e l'apprendimento
permanente.
Le risorse europee
complessivamente disponibili per questi due obiettivi sono di
oltre 8.000.000,00 di €.
L’Accordo di partenariato per la politica di coesione verrà attuata mediante
vari programmi operativi nazionali (PON) e regionali (POR).
I programmi nazionali
cofinanziati dal FESR e/o dall’FSE sono 11:
PO «Ricerca e innovazione»,
PO «Politiche attive per l’occupazione»,
PO «Inclusione»,
PO «Istruzione»,
PO «Imprese e competitività»,
PO «Reti e mobilità»,
PO «Iniziativa a favore dell’occupazione
giovanile»,
PO «Città metropolitane»,
PO «Cultura»,
PO «Legalità»
PO «Governance».
Solo l’allocazione
delle risorse per il PON della scuola vale complessivamente € 1.180.741.376,00, ma il sistema
d’istruzione potrebbe accedere anche a quello riguardante l’inclusione, la
cultura e la legalità.
I programmi regionali
per le 21 regioni e province autonome, generalmente distinti per i due fondi
FESR e FSE, con l’eccezione delle regioni Calabria, Molise e Puglia, che
disporranno ciascuna di programmi plurifondo, sono 39.
Com’è noto alle
risorse europee occorre aggiungere il cofinanziamento statale e quello
regionale e delle province autonome. La percentuale di cofinanziamento
nazionale ai sensi dell’art. 120 del Regolamento 1303/03, varia per asse
prioritario e, se del caso, per categoria di regioni e fondo.
La legge finanziaria
2014 (Legge 147/13) al comma 240 prevede che il cofinanziamento sia ripartito
per il 70% a carico dello Stato e per il 30% a carico delle Regioni e delle
Province Autonome.
La medesima legge al
comma 242 prevede la possibilità di attivare i cosiddetti programmi
complementari al FESR e FSE. Si tratta di programmi finanziati attraverso
eventuali riduzioni del tasso di cofinanziamento nazionale inizialmente
programmato. In altre parole la riduzione della quota di cofinanziamento
nazionale viene trasferita al di fuori
dei programmi operativi stessi, a favore di specifici interventi definiti,
appunto, complementari. Tale modalità è stata già sperimentata durante la
Programmazione 2007-2013 con il Piano d’Azione e Coesione (PAC). Il comma 243 della Legge finanziaria 2014
stabilisce inoltre la possibilità di concedere anticipazioni delle quote
comunitarie e di cofinanziamento nazionale dei programmi a titolarità delle
Amministrazioni centrali dello Stato nel limite di 500 milioni di euro annui.
Il DDL di stabilità
2015 all’art. 44 prevede una serie di disposizioni riguardo al cofinanziamento
nazionale dei Fondi europei relativi al periodo 2014-2020.
Com’è evidente si
tratta di risorse ingenti, quasi le uniche in un contesto di gravi tagli e di
drastiche riduzioni. Il sistema pubblico d’istruzione molisano è attrezzato per fare la sua parte.
Occorre però che la Regione Molise investa in questa nuova funzione
riconosciuta nella nuova programmazione dei Fondi europei. Purtroppo non
abbiamo notizie di un coinvolgimento diretto
in tale direzione.
La FLC CGIL Molise,
nel dichiararsi disponibile a dare il proprio contributo affinchè tali risorse possano essere utilizzate dalle
scuole, chiede che si costituisca una cabina di regia per sostenere ed
orientare le istituzioni scolastiche in
questo delicato passaggio, per favorire l’accesso a risorse significative che
potrebbero rappresentare una boccata d’ossigeno per le scuole e consentirebbero
di rilanciare il ruolo decisivo che il
sistema pubblico d’istruzione e di
formazione potrebbe avere per la
crescita complessiva della regione.
11-11-2014
VERTENZA FORMAZIONE PROFESSIONALE: BASTA ANNUNCI, I LAVORATORI SONO ALLO
STREMO!
La vertenza degli
operatori della Formazione Professionale del Molise, per molti versi, sembra
sintomatica del modo di affrontare le problematiche del mondo del lavoro nel
nostro paese. Dichiarazioni di intenti, annunci su annunci, tanto fumo e poco
arrosto.
Da giorni assistiamo
a enunciazioni trionfalistiche da parte degli esponenti della politica
molisana, che da più parti rivendicano a sé il ruolo decisivo nella soluzione
della vertenza.
La FLC CGIL Molise,
pur nella consapevolezza che se ci troviamo in questa situazione la colpa non è
certo dei lavoratori, sarà lieta di riconoscere a tutti gli eventuali meriti,
qualora ai proclami facciano seguito i fatti. Un piccolo particolare, però,
forse sfugge alla classe politica molisana: i lavoratori, purtroppo, non si
cibano di promesse, ma di fatti.
I 90 lavoratori in
questione da ottobre sono senza lavoro, avanzano ancora, nella maggior parte
dei casi due mensilità arretrate e non hanno certezze sul se e quando verrà
liquidata loro la cassa integrazione in deroga.
Ad oggi, l’unica
certezza sono i mutui da pagare e i preavvisi di licenziamento che molti di
loro hanno ricevuto: dal 01 gennaio 2015, se non si interviene immediatamente,
resteranno definitivamente disoccupati.
Siamo più volti
intervenuti nel merito della vicenda, abbiamo presentato proposte e chiesto di
finanziare il “progetto ponte”, atto a sperimentare l’“Orientamento Permanente
regionale”, in un arco temporale che permetta di mettere a sistema i servizi
per l’orientamento, per l’Istruzione e la Formazione professionale, da
riformare completamente stante l’atavico ritardo che sconta la nostra Regione
al riguardo.
Oggi però non è più
il tempo dei progetti e delle promesse, ma delle azioni!
Occorre dare risposte
immediate ai lavoratori e alle loro famiglie, e pertanto chiediamo all’
Amministrazione Regionale di adoperarsi da subito, per quanto di competenza,
per consentire ai lavoratori di percepire le spettanze arretrate e accelerare
il percorso per il riconoscimento della CIG in deroga, visto il grave stato di
disagio economico esistente.
Circa poi la
possibilità di cofinanziamento del Progetto, con risorse a carico di Governo e
Regione, aspettiamo ancora una convocazione del tavolo permanente, in modo da
ottenere comunicazioni ufficiali sulle modalità di attuazione nell’immediato di
quanto annunciato. Il fatto che siamo costretti ad apprendere a mezzo stampa
informazioni di sicura rilevanza sindacale, ci lascia molto perplessi sul
metodo adottato da quanti, a parole, professano attenzione per le parti
sociali, ma nei fatti sembrano più interessati al risalto mediatico che alla
risoluzione effettiva dei problemi.
7-11-2014
VERTENZA FORMAZIONE PROFESSIONALE: BENE LE RISORSE AGGIUNTIVE, ORA E’
NECESSARIO CREARE IL SISTEMA
Come è noto, lo
scorso 29 ottobre, presso il Ministero del Lavoro, convocato dal
Sottosegretario al Lavoro, Massimo Cassano su richiesta delle OO.SS, si è
tenuto il tavolo per cercare di dare una
soluzione alla vertenza che riguarda 90 lavoratori della Formazione
Professionale molisana.
In quella occasione,
abbiamo rilevato la presenza delle massime cariche istituzionali regionali:
sono intervenuti all’incontro i due Senatori molisani, l’Assessore all’istruzione ed al Lavoro, Il
Presidente del Consiglio ed Presidente
della Giunta Regionale. Uno sforzo apprezzabile, se allo stesso facesse seguito
la risoluzione delle problematiche in oggetto. Lo svolgimento dell’incontro, in
realtà, ci aveva da subito lasciato più dubbi che certezze.
In sostanza, la
delegazione molisana ha chiesto risorse, per compensare il taglio di oltre il
50% intervenuto sui fondi europei destinati al Molise per il piano operativo
2014/2020. Una situazione che determina un’ulteriore elemento di difficoltà in
un contesto di crisi generalizzata che grava sui lavoratori e sulle famiglie
molisane.
Risorse si, ma per
fare cosa? La richiesta dell’Assessore, in questo caso, finalmente ricalca
quanto le OO.SS. chiedono da tempo: finanziare un “progetto ponte”, che
permetta di sperimentare il sistema di “Orientamento Permanente regionale” in
un tempo limitato, che consenta di agganciarsi ai fondi POR 2014 – 2010 e di
mettere a sistema i servizi per l’orientamento, per l’Istruzione e la
Formazione professionale, da riformare completamente stante l’atavico ritardo
che sconta la nostra regione.
Non ci ha convinto l’approccio l’evasivo del
Sottosegretario, incalzato dalla FLC
CGIL Molise, circa la possibilità ed i tempi di reperimento di risorse
aggiuntive. In sostanza si è rinviato ad altri approfondimenti tecnici, che
sarebbero arrivati nell’immediato, ma che ad oggi non risultano ancora
pervenuti. Appare strano che nei talk
show televisivi i diversi ministri del governo Renzi promettono 800.000 posti
di lavoro (non si sa bene come, quando e per chi) e nelle riunioni ufficiali
non si riescono ad avere risposte concrete su richieste precise che provengono
dai rappresentanti dei lavoratori e dalle strutture politiche e amministrative
periferiche.
La FLC CGIL Molise,
in attesa della proposta di Legge Regionale che metta a sistema l’intera
filiera della conoscenza, ribadisce la necessità di avviare da subito un Progetto Pilota Ponte al fine di attivare un sistema di “Orientamento Permanente Lungo
l’Arco della vita” (che possa essere di incentivo alle regioni come il Molise
che accusano in merito un ritardo decennale, ma che possa anche dar vita
anche ad un modello nazionale.
Gli operatori del
settore e l’intero sistema della conoscenza regionale, non hanno bisogno di
ulteriori annunci, riferiti a risorse aggiuntive reperite dal governo nazionale
per tamponare delle emergenze, hanno la necessità di poter lavorare in
sicurezza per realizzare gli obiettivi prefissasti dalle linee guida entro le
quali deve muoversi il sistema di Istruzione e Formazione Professionale in
Molise.
29-10-2014
Istituti Tecnici Superiori, il MIUR pubblica le risorse assegnate per il
2013 ma il molise non le ha impiegate
Nei giorni
scorsi il MIUR ha pubblicato i decreti
direttoriali con i quali sono state assegnate le risorse alle Regioni relative
ai percorsi degli Istituti tecnici Superiori per l’anno finanziario 2013,
nonché quelle finalizzate alle azioni di sistema previste dall’art. 12 comma 5
del DPCM 25 gennaio 2008. Nel 2013 la cifra complessivamente disponibile è
stata pari € 13.377.552,00. Lo
stanziamento di € 14.000.000,00 previsto
dall’articolo 7, comma 37-ter della legge n. 135, del 7 agosto 2012, è
stato ridotto nel 2013 di oltre € 600.000,00.
Le risorse destinate
a finanziare i percorsi di studio attivati dagli ITS sono state assegnate in
base ai criteri generali definiti dall’Intesa in Conferenza unificata Stato -
Regioni del 23 settembre 2010. In
particolare la nota dipartimentale 537/13 aveva previsto una cifra uguale per
ciascun percorso ITS attivato, pari a € 50.000,00 e una cifra correlata alla
percentuale della popolazione tra i 20 e i 34 anni. Quest’ultima cifra ha anche
valore premiale e viene erogata in presenza del cofinanziamento della singola
Regione (minimo il 30%), così come previsto dal DPCM 25/01/2008.
Dall’analisi dei
decreti del MIUR risultano attualmente non assegnati € 443.476,16 riferiti ad alcune regioni, tra le quali c’è il
Molise. In base alla nota dipartimentale 537/13 le risorse destinate al Molise
attualmente non assegnate, sono di €
79.703,04.
La FLC CGIL Molise già dall’aprile del 2013, in occasione
della pubblicazione del decreto interministeriale riguardante le
specializzazioni tecniche superiori relative ai percorsi post secondari di
istruzione e formazione tecnica superiore di durata annuale (IFTS), aveva chiesto alla regione Molise di fare la
sua parte su questo importante versante.
Per il Molise,
infatti, era stato approvato un solo
percorso formativo: l’Istruzione Tecnica Superiore per le nuove tecnologie per
il Made in Italy. I Soci Fondatori
dell'ITS sono : IIS "Sandro Pertini" - Campobasso (Ente di riferimento); Camera di commercio
agricoltura artigianato e industria (CB); Centro Servizi Formazione e
Occupazione (CB); Genus Consulting Group s.n.c. (CB);Provincia di Campobasso
(CB); Unione dei comuni del Tappino (CB);Università degli Studi del Molise
(CB). Molti interrogativi erano stati
sollevati su alcuni partner. La regione
Molise avrebbe dovuto farsi promotrice,
nei confronti degli altri soci fondatori dell’ITS, per delineare il percorso
formativo approvato, nell’ambito della programmazione dell’offerta formativa
riguardante le competenze esclusive ad essa attribuite dal Titolo V della
Costituzione.
Oggi il MIUR ha
certificato che le risorse assegnate al Molise (€ 79.703,04) per l’ITS, non sono state
utilizzate. Si conferma, anche in questa occasione, quello che la FLC CGIL
Molise sta dicendo da tempo: manca una cabina di regia che abbia idee chiare
sui percorsi di istruzione superiore, sull’obbligo formativo, sugli IFTS e
sulla formazione professionale. Aspettiamo una legge regionale sull’istruzione
che intervenga in maniera organica in un ambito ritenuto da tutti strategico,
qual è quello dell’istruzione e della formazione, ma per il quale, per ora, si
fanno solo annunci e proclami.
27-10-2014
Alternanza Scuola Lavoro: LA propaganda E LE CIFRE.IN MOLISE in pochi anni
LE RISORSE ridotte DEL 30%
In questi giorni il MIUR ha reso noto la
ripartizione a livello regionale delle
risorse destinate alle attività di alternanza scuola lavoro, nonché le
caratteristiche dei progetti finanziabili.
Ai sensi dell'art. 6 comma 2 del DM 351 del 21 maggio 2014 le somme
complessivamente disponibili per l'alternanza sono pari a euro 11.000.000,00
sensibilmente inferiori rispetto allo scorso anno.
In Molise per i progetti innovativi si tratta di
briciole. Solo € 63.267 così ripartiti:
€ 19.722 agli Istituti Professionali; €
37.378 agli Istituti Tecnici e € 6.167 ai Licei. Tre anni fa tali disponibilità
erano € 88.422. Un taglio di oltre il 30% in poco tempo.
Per ciascun ordine di
scuola la ripartizione è in proporzione al numero degli alunni iscritti nelle
classi seconde, terze e quarte, come risulta dall'anagrafe degli studenti. I
progetti innovativi di alternanza devono: offrire a tutti gli studenti dai 15 ai
18 anni l'opportunità di apprendere mediante esperienze didattiche in ambienti
lavorativi privati, pubblici e del terzo settore; valorizzare una formazione
congiunta tra scuola e mondo del lavoro;
assicurare ai giovani oltre alle conoscenze di base, anche l’acquisizione di
maggiori competenze per l’occupabilità, l’auto-imprenditorialità.
Il Decreto sottolinea
l'importanza del rapporto con il territorio ed in particolare con i poli
tecnico-professionali, gli istituti tecnici superiori e le reti di impresa. In
questo senso in Molise manca qualsiasi intervento programmatore da parte della
regione. Si accentua l'idea che l'alternanza debba essere sostanzialmente
finalizzata a dare risposte alle “richieste del mercato del lavoro” e che i
percorsi debbano essere progettati insieme alle imprese, e questo nonostante
che le norme in vigore prevedano percorsi progettati, attuati, verificati e
valutati sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica.
Mancano nei documenti
ministeriali precisi riferimenti ai concetti di stage, tirocinio, alternanza
così come definiti dalle Linee guida del triennio degli istituti tecnici e
professionali. Non vi è un solo accenno alla necessità che i percorsi siano
coerenti con il profilo educativo, culturale e professionale (nei tecnici e
professionali) e con il profilo degli
studenti nel sistema liceale. C’è il rischio concreto di sfruttamento degli
studenti da parte delle aziende per dotarsi di manodopera a costo zero. Manca
la connessione tra la valutazione dei percorsi in alternanza e la valutazione
al termine di ciascun periodo scolastico.
Si tratta, com’è
evidente, di un’azione debole, sia da un punto di vista delle risorse
disponibili che continuano a ridursi (nonostante le promesse assunte nel documento “La buona scuola”), sia perché
non è in grado di difendere l'orizzonte culturale e formativo definito, ad
esempio, dalle Linee guida del triennio degli istituti tecnici e professionali.
Si allarga, così, ulteriormente la forbice tra annunci roboanti e risorse
disponibili. Un progetto di alternanza che rischia di trasformarsi soltanto in
lavoro gratuito prestato dagli studenti delle scuole con dubbi concreti sulla
ricaduta formativa e professionale.
8-10-2014
La FLC CGIL Molise il 10 ottobre in piazza con gli studenti
In questi giorni,
presso le scuole di tutta la Regione, la FLC CGIL Molise sta svolgendo
assemblee sindacali nelle quali, oltre a chiedere a tutti di sottoscrivere un
documento unitario con il quale si rivendica il diritto al contratto ed ad una
giusta retribuzione, si discute sulle numerose criticità del piano del governo
denominato “la buona scuola”.
Le centinaia di
lavoratori interpellati considerano inaccettabile l’assenza nel piano di
qualunque riferimento al rinnovo del contratto, così come ritengono sbagliata
la proposta di cancellare completamente l’anzianità nella valorizzazione
professionale, sostituendola con un nuovo meccanismo farraginoso, che premia
solo alcuni a discapito di altri, e prevede perdite secche di salario, andando
in vigore solo nel 2019. Tra l’altro, appare evidente come si tratta di un
piano che perde credibilità ogni giorno che passa, che determinerà ulteriori
tagli sul personale ATA e per l’Università, confermandosi pertanto in
continuità con le fallimentari politiche dei Governi precedenti.
In sintesi, più che
di una riforma si tratta di uno slogan, fatto da un manualetto divulgativo e da
un video pubblicato su you tube. Non si può pensare di continuare con il gioco
delle tre carte, rifinanziando le scuole tramite altri tagli, che colpiscono in
particolar modo il personale ATA, l’università e la ricerca.
La FLC CGIL ha
discusso le proposte del Governo, ha condiviso nei suoi organismi dirigenti il
giudizio, lo ha reso pubblico e ha predisposto una campagna per condividere
l’analisi e per organizzare la protesta.
Questi sono i punti
fermi della nostra federazione: analisi, proposta, protesta e mobilitazione.
In Molise stiamo
raccogliendo alcune migliaia di firme alla petizione #sbloccacontratto e
sicuramente non lasceremo che la consultazione sia un’operazione demagogica e
di facciata, anche perché siamo forti di proposte di merito valide ed utili al
sistema d’istruzione ed ai lavoratori.
Occorre reagire
subito contro questo disegno, anche tramite una lunga fase di mobilitazione che
unifichi giovani, sindacato, movimenti e associazioni, perché solo con larghe
coalizioni sociali si può affermare un vero cambiamento.
In tal senso, la FLC
CGIL Molise sostiene l’iniziativa degli studenti, che il 10 ottobre saranno
nelle piazze di Campobasso, Termoli ed Isernia, insieme ad associazioni e
movimenti. Si tratta di iniziative condivisibili, perché
si oppongono alla privatizzazione della conoscenza, rivendicano scuole
ed edifici sicuri e chiedono ai decisori politici di fare subito scelte
lungimiranti, in campo nazionale e regionale,
in materia di diritto allo studio. Affermare, al contrario si fa nel
piano di riforma governativa, che le risorse pubbliche non saranno mai
sufficienti per far fronte alle esigenze delle scuole, vuol dire che lo stato alza
bandiera bianca e si arrende alla sfida di garantire il diritto all’istruzione
dei cittadini, previsto dalla Costituzione.
Siamo convinti,
invece, che proprio dal diritto allo
studio occorre ripartire, per garantire
a tutti il diritto universale al sapere.
Le iniziative degli
studenti, la manifestazione promossa dalla CGIL per il 25 ottobre e quella
unitaria dei lavoratori pubblici dell'8 novembre indicano un percorso di
mobilitazione che ha l’ambizione di ricomporre il lavoro e di riscrivere un
nuovo patto generazionale.
Facciamo appello agli
studenti, alle lavoratrici e ai lavoratori della scuola perché sostengano
questo percorso di mobilitazione, per dare una risposta forte e corale
all’altezza della situazione.
15-9-2014
Rinnovo del contratto e mantenimento degli scatti, parte la petizione
dei sindacati scuola.
Ancora promesse
disattese, ancora un colpo alla dignità del lavoro e delle professioni della
conoscenza.
Puntualmente sono
arrivate rassicurazioni che sarebbe stato l’ultimo rinvio e con altrettanta
puntualità sono arrivati ulteriori blocchi della contrattazione.
Anche il decisionismo
di #matteo ha dato continuità alle decisioni dei governi di destra e di centro
destra. Significativa la modalità scelta per la sua comunicazione: un tweet per
le promesse, l’annuncio affidato alla giovane ministra per le retromarce.
Del resto, non è la
prima volta. Poche settimane fa ci fu detto che avrebbero ripresentato un
provvedimento per i "quota 96" insieme ad uno complessivo e specifico
per la scuola, ma sono arrivate solo 136 slide e di questo provvedimento non
v’è traccia. Ora, con un annuncio laconico, ci viene detto che non ci sono
soldi per i contratti. E ancora una volta a pagare saranno i dipendenti
pubblici.
I lavoratori della
scuola pagheranno due volte, senza contratto e adeguamenti della retribuzione
da 5 anni, e per altri 4 ancora, e senza neanche più l’unica forma di
adeguamento, gli scatti di anzianità.
Facendo un po’ di
conti, è come se #matteo abbia infilato la mano nelle tasche dei lavoratori
pubblici e abbia sottratto loro i famosi 80 euro, spesso ricordati come la
grande redistribuzione dei redditi. Certo redistribuiti come un Robin Hood alla
rovescia, anzi come lo Sceriffo di Nottingham.
Ora basta,
mobilitiamoci!
È partita la campagna
dei lavoratori della scuola per chiedere il rinnovo del contratto, continuità
per gli scatti di anzianità, investimenti in istruzione.
Come prima forma di
pressione raccoglieremo migliaia di firme che consegneremo alla Presidenza del
Consiglio
IN ALLEGATO I MODULI
PER LA RACCOLTA DELLE FIRME
Per inviare le firme
raccolte: via mail a molise@flcgil.it o via fax al n. 0874 692604.
La nostra
consultazione non sarà online ma con centinaia di assemblee nei luoghi di
lavoro e iniziative con associazioni, movimenti, istituzioni. Seguiranno altre
forme di mobilitazione, sia unitarie sia congiunte con le altre categorie del
pubblico impiego. Saremo in piazza con una grande manifestazione e sarà
sciopero.
Facciamo appello alle
lavoratrici e ai lavoratori della scuola perché ci sostengano in questo
percorso di mobilitazione, per dare una risposta forte e corale all’altezza
della situazione.
10-9-2014
INIZIA UN NUOVO ANNO SCOLASTICO TRA PROMESSE,SPERANZE E PROBLEMI
IRRISOLTI
L’inizio di un nuovo
anno scolastico rappresenta l’occasione per fare il punto della situazione su
criticità, problematiche e prospettive del sistema scolastico molisano.
Ci piacerebbe
lanciare messaggi di ottimismo e di speranza nel futuro, ma la realtà che
abbiamo di fronte, purtroppo, è tutt’altro che rosea.
a) ALUNNI E ORGANICI
I numeri del “sistema
scuola” sono allarmanti, e ci consegnano un progressivo impoverimento della
scuola pubblica molisana. Avremo meno alunni, meno organici e meno scuole
rispetto al passato. Dal 2006 abbiamo perso 6500 alunni, 1600 posti di lavoro e
30 scuole (ora abbiamo 41800 alunni, un organico di circa 5100 unità e 54
scuole autonome, rette da 50 Dirigenti Scolastici). Sono numeri impietosi, ma è
da questi che bisogna partire.
b) DIMENSIONAMENTO
Il nuovo piano di
dimensionamento scolastico, approvato dalla Regione a dicembre scorso, presenta
un carattere emergenziale e provvisorio, non si è affrontato il tema con un
approccio prospettico. Come abbiamo più volte sostenuto, entra in vigore a
partire da settembre ma “nasce vecchio”. In esso, per mantenere i “soliti
equilibri”, e non scontentare il sindaco di turno, si sono conservate
Istituzioni scolastiche che non hanno “i numeri” per sopravvivere a lungo, e
ciò comporterà necessariamente nuove modifiche. Si è continuato, inoltre, ad
avvalorare l’assurda pratica degli Omnicomprensivi (ben 9 sui 81 esistenti in
tutta Italia), non si è dato luogo ai poli Scolastici, che rappresenterebbero
l’unica ancora di salvezza delle aree interne a bassa densità demografica. Il
risultato è sotto gli occhi di tutti: le pluriclassi dei piccoli paesi
convivono con le classi pollaio dei centri più grandi. Occorre mettersi subito
al lavoro per varare al più presto una legge sul diritto allo studio (l’ultima
è del 1975, la più vecchia d’Italia!), alla luce della quale rivedere e
modificare le storture del piano di dimensionamento.
c) EDILIZIA
SCOLASTICA
Gli studenti ed i
lavoratori della conoscenza vogliono risposte concerete, non proclami. Occorre
passare rapidamente dagli annunci a interventi concreti per avviare progetti di
costruzione di nuovi edifici, rimozione dell'amianto, messa in sicurezza e
manutenzione straordinaria degli edifici scolastici. Deve essere chiarito quali
sono le effettive risorse a disposizione, con quali tempi e con quali procedure
di intende operare. Non si può attendere ancora ed assistere impotenti a
ritardi nella realizzazione degli interventi. Quello che è certo è che ancora
oggi, Il 5% degli edifici scolastici della regione è costituito da strutture
prefabbricate e provvisorie, Il 7% delle scuole è ospitato in edifici ad uso
promiscuo (condomini, supermercati, ecc.) il 6% delle scuole è in affitto e
molte mancano della palestra.
Il documento la buona
scuola. Preliminarmente, dobbiamo notare che nel documento il sindacato non
viene mai menzionato come interlocutore privilegiato nelle questioni del
lavoro. È una colpevole “dimenticanza”, sintomatica del modo di intendere i cd
corpi intermedi, come semplice intralcio verso l’interlocuzione diretta con il
“cittadino elettore”.
Eppure, risulta
incontrovertibile, Il documento “recepisce molte proposte che la FLC CGIL ha
presentato in diversi dossier. In modo particolare su: superamento del lavoro
precario, concorso per diventare docente, istituzione dell’organico funzionale,
eliminazione delle “molestie burocratiche”, restituzione del tempo pieno,
riforma degli organi collegiali.
Manca, però, qualunque riferimento al rinnovo del
contratto di lavoro, nonostante si parli di profili professionali, carriere,
orari e retribuzioni, funzione docente, trattamento economico, valutazione,
mobilità, fondo per il miglioramento dell’offerta formativa. Si tratta di
materie contrattuali e in sede contrattuale vanno affrontate e definite. Nel
documento il sindacato non viene mai menzionato come interlocutore sulle
questioni riguardanti l’organizzazione del lavoro.
Nel Piano Renzi,
manca, inoltre, qualsiasi riferimento alle assunzioni del personale ATA; anzi
si prevede la riduzione degli assistenti amministrativi a seguito della
digitalizzazione. Ciò è inaccettabile. Le scuole per poter funzionare hanno
bisogno di personale di segreteria adeguato ai compiti sempre più complessi
dell’autonomia e di collaboratori scolastici che garantiscano l’apertura,
l’accoglienza e la vigilanza in ogni plesso.
Le circa 150.000
assunzioni, previste sulla scuola, corrispondono ai numeri che la FLC CGIL ha
sempre indicato come necessità prioritaria per un progetto di buona scuola,
tanto da aver avviato numerose vertenze sull’uso reiterato del tempo
determinato che sono arrivate all’attenzione della Corte europea. In Molise la
FLC CGIL ha presentato oltre 250
ricorsi. Il piano di stabilizzazioni che a partire dal 2015 dovrebbe coprire
tutti i posti vacanti (50.000 docenti), introdurre nella scuola l’organico
dell’autonomia (circa 80.000 docenti per tutti gli ordini), è essenziale
per rispondere alle esigenze della
progettazione educativa fatta dalle scuole.
In Molise ciò
potrebbe determinare 1300 immissioni in ruolo di docenti precari e vincitori
del concorso che consentirebbero alle scuole di
evitare il continuo ricorso allo
stillicidio delle supplenze temporanee, garantendo, finalmente, un organico
stabile in grado di assicurare la continuità del processo educativo e dare agli studenti molisani il
tempo scuola di cui hanno bisogno.
La FLC CGIL Molise,
come al solito, è disponibile al confronto per fare in modo che la scuola
pubblica assuma il ruolo che le spetta.
Dentro e accanto alla
discussione lanciata dal Governo (positivo che venga fatta con le persone reali
e nelle scuole, e non solo on line, come abbiamo sempre chiesto) la FLC CGIL
Molise avvierà un profondo e capillare confronto di massa, con assemblee in
tutti i luoghi di lavoro, a partire dalle prossime settimane.
Intanto, all’inizio
del nuovo anno scolastico, formula gli auguri di buon lavoro ai dirigenti, al
personale docente ed ATA, ed agli
studenti delle scuole molisane. Gli alunni hanno diritto di trovare ambienti favorevoli al loro sviluppo
ed alla loro crescita culturale e professionale, affinchè diventino cittadini
consapevoli e responsabili, con un solido bagaglio in grado di orientarli nella
complessità della società contemporanea.
6-9-2014
CONFERENZA STAMPA
La FLC CGIL
Molise convoca una conferenza stampa per
martedì 9 settembre ’14, alle ore 11,00, a Campobasso in Via T. Mosca,11,presso
il saloncino “A. Giovannitti” della CGIL Molise.
Si affronteranno i seguenti temi:
1. Apertura della scuola in Molise, i problemi
e le criticità;
2. Organici e risorse per le scuole molisane;
3. Il progetto “La buona scuola”, il nostro
punto di vista;
4. La contrattazione, le RSU ed il rinnovo del
contratto nazionale. Iniziative di mobilitazione.
4-9-2014
LA BUONA SCUOLA SI FA CON UN PROGETTO EDUCATIVO, CON LE RISORSE, GLI
ORGANICI ED IL TEMPO SCUOLA ADEGUATI
Finalmente si
conoscono le linee guida del Governo sui
problemi della scuola. Il documento “La buona scuola” recepisce molte proposte che la FLC CGIL ha
presentato in diversi dossier. In modo particolare su: superamento del lavoro
precario, concorso per diventare docente, istituzione dell’organico funzionale,
eliminazione delle “molestie burocratiche”, restituzione del tempo pieno,
riforma degli organi collegiali.
Manca, però, qualunque riferimento al rinnovo del
contratto di lavoro, nonostante si parli di profili professionali, carriere,
orari e retribuzioni, funzione docente, trattamento economico, valutazione,
mobilità, fondo per il miglioramento dell’offerta formativa. Si tratta di
materie contrattuali e in sede contrattuale vanno affrontate e definite. Nel
documento il sindacato non viene mai menzionato come interlocutore sulle
questioni riguardanti l’organizzazione del lavoro.
Nel Piano Renzi,
manca, inoltre, qualsiasi riferimento alle assunzioni del personale ATA; anzi
si prevede la riduzione degli assistenti amministrativi a seguito della
digitalizzazione. Ciò è inaccettabile. Le scuole per poter funzionare hanno
bisogno di personale di segreteria adeguato ai compiti sempre più complessi
dell’autonomia e di collaboratori scolastici che garantiscano l’apertura,
l’accoglienza e la vigilanza in ogni plesso.
Il testo contiene
argomenti affrontati in maniera discutibile, quali la banca delle ore dei docenti, il rapporto
tra scuole e mondo del lavoro, il reclutamento ispettivo e la possibilità per i
dirigenti di chiamare i docenti che riterranno più adatti per l’attuazione del
POF di istituto. La valorizzazione delle professionalità è una cosa troppo
importante per essere affrontata solo con qualche slogan. Manca un obiettivo
fondamentale per allinearci all’Europa: l’obbligo scolastico a 18 anni. Emerge,
invece, una visione del sapere influenzata più dai bisogni delle imprese che da
un progetto educativo e pedagogico.
Le circa 150.000
assunzioni, previste sulla scuola, corrispondono ai numeri che la FLC CGIL ha
sempre indicato come necessità prioritaria per un progetto di buona scuola,
tanto da aver avviato numerose vertenze sull’uso reiterato del tempo
determinato che sono arrivate all’attenzione della Corte europea. In Molise la
FLC CGIL ha presentato oltre 250
ricorsi. Il piano di stabilizzazioni che a partire dal 2015 dovrebbe coprire
tutti i posti vacanti (50.000 docenti), introdurre nella scuola l’organico
dell’autonomia (circa 80.000 docenti per tutti gli ordini), è essenziale
per rispondere alle esigenze della
progettazione educativa fatta dalle scuole.
In Molise ciò
potrebbe determinare almeno 700
immissioni in ruolo di docenti precari e vincitori del concorso che
consentirebbero alle scuole di evitare
il continuo ricorso allo stillicidio
delle supplenze temporanee, garantendo, finalmente, un organico stabile in
grado di assicurare la continuità del processo
educativo e dare agli studenti molisani il tempo scuola di cui hanno
bisogno.
La FLC CGIL Molise,
come al solito, è disponibile al confronto per fare in modo che la scuola
pubblica assuma il ruolo che le spett
1-9-2014
FLC - INIZIA L’ANNO SCOLASTICO TRA INCERTEZZE ED APPRENSIONI: OCCORRE
MIGLIORARE IL SISTEMA PUBBLICO D’ISTRUZIONE
Anche in Molise in
questi giorni si stanno concludendo le operazioni riguardanti l’inizio
dell’anno scolastico. Sono state fatte le immissioni in ruolo per 205
tra docenti ed ATA. La settimana prossima, presumibilmente, ci saranno
le nomine annuali per i docenti (si prevedono circa 600 nomine), mentre per gli
ATA le operazioni sono concluse. Nonostante tutti questi posti, una precisa
volontà governativa continua a
centellinare le immissioni in ruolo limitandole al solo turn over,
anziché estenderle a tutti i posti disponibili e/o vacanti.
La scuola molisana
per i prossimi due anni avrà 54
istituzioni scolastiche, rette da 50 dirigenti (compresi gli 11 appena
nominati), cinque dei quali avranno la reggenza di un’altra scuola; saranno
5500 i docenti e gli ATA che dovranno
garantire il servizio scolastico ai 41.800 alunni molisani. Si tratta, come denunciato in più occasioni,
di una realtà fortemente impoverita. Solo
nel 2006 vi erano oltre 48.400 studenti e 7.500 addetti. Si continuano a
sottrarre risorse umane e finanziarie alla scuola pubblica molisana.
Tale situazione
indebolisce la tenuta dell’intero sistema di istruzione regionale. Dopo averla
impoverita si alimenta la leggenda metropolitana nella quale la scuola è definita inadeguata ai tempi. È
assente un disegno strategico capace di ridare valore sociale all’investimento
in istruzione e formazione innalzando l’obbligo scolastico a 18 anni. Ma
nonostante tutto esiste tanta buona scuola che funziona grazie all’impegno e
alla professionalità dei lavoratori. Bisognerebbe ripartire da queste
esperienze positive per migliorare il sistema, invece di imputarne le
disfunzioni a chi, docente, dirigente scolastico, ATA, pur fra mille difficoltà
e talvolta sotto una pioggia di giudizi ingiusti e inaccettabili, con dedizione
e competenza lavora all’educazione e istruzione dei nostri ragazzi.
I docenti devono
essere messi in condizione di esprimere le loro capacità educative e
didattiche. Ampliando il tempo scuola, restituendo le risorse che hanno
impoverito i curricoli e non hanno più permesso lo sviluppo di una didattica
laboratoriale, riconoscendo l’impegno e valorizzando la professionalità dimostrata
sul campo, ricostruendo un clima di cooperazione e non di competizione nelle
scuole. I dirigenti scolastici hanno visto negli anni aumentare costantemente
il loro carico di lavoro e di responsabilità: scuole sempre più grandi,
incremento delle “molestie” burocratiche, personale demotivato dalla
sottrazione di risorse, un fondo dell’istituzione scolastica dimezzato nel giro di due anni a scapito
della qualità dell’offerta formativa, un lavoro da prestare in una situazione
di continua emergenza e in scuole talora insicure e fatiscenti. Gli Enti locali
devono fare scelte coerenti sul versante dell’offerta formativa da garantire
agli studenti molisani.
La situazione che
stiamo vivendo non è certo incoraggiante, ma ci auguriamo, ed il nostro impegno
andrà in quella direzione, che l’anno scolastico 2014/2015 rappresenti il primo
elemento di discontinuità rispetto al passato e sia, finalmente, positivo per
la nostra scuola molisana.
Buon anno scolastico
e buon lavoro a tutti.
21-4-2012
FLC
- VERTENZA CONTRIBUTI TERREMOTO: IL GIUDICE RICONOSCE LE NOSTRE RAGIONI
La FLC CGIL Molise
già nel novembre del 2011 aveva denunciato l'illegittimità della circolare dell’INPDAP, la quale ha stabilito che la restituzione dei
contributi sospesi nella provincia di Campobasso per il terremoto del 2002,
doveva avvenire a tappe forzate entro il 2015 e non più con la
rateizzazione disciplinata in precedenza
da atti governativi.
Ciò ha determinato
una decurtazione nella busta paga di 150
- 200 euro mensili per ogni lavoratore del pubblico impiego, a seconda della
propria posizione stipendiale: un atto illegittimo ed inaccettabile collocato
in un periodo di crisi profonda e di drastica
riduzione del potere d’acquisto delle retribuzioni.
Non si può decidere
d’imperio di modificare una modalità di
restituzione già determinata in precedenza. Ciò ha comportato gravi disagi in
chi, facendo affidamento nelle leggi dello stato, ha contratto dei mutui e
programmato spese in ragione delle risorse
presumibilmente disponibili nel medio periodo.
La FLC CGIL Molise
aveva chiesto ai politici regionali ed al governo nazionale di intervenire per
evitare questi soprusi, ma, purtroppo, ad oggi, nulla è successo, se non la
riproposizione di infruttuose petizioni e
promesse non mantenute.
Prevedendo ciò, la
FLC CGIL Molise aveva, comunque, attivato il proprio Ufficio legale
e, proprio in questi giorni, il giudice del lavoro di Campobasso ha depositato
le prime ordinanze sui ricorsi presentati.
In esse, riconoscendo
la validità delle argomentazioni proposte, il giudice ha disposto che il
recupero dei contributi previdenziali dovesse avvenire sulla base della
precedente rateizzazione. In particolare, laddove si sono ravvisate
comprovabili situazioni urgenti (mutui e obbligazioni contratte per beni primari),
si è riconosciuta la legittimità della tutela
prevista ex art. 700. In tutti gli altri casi, stante la validità del
principio riconosciuto, si rende necessario il rito ordinario.
Per tali ragioni,
tutti i lavoratori della scuola che non l'abbiano ancora fatto, potranno
rivolgersi presso le nostre sedi per presentare ricorso ed ottenere il giusto
riconoscimento dei loro diritti.
9-3-2012
TRIONFO
DELLE LISTE RSU DELLA FLC CGIL MOLISE
La coerenza paga. In
questi anni la FLC CGIL Molise è stata in prima linea per contrastare le
politiche devastanti del governo precedente. Siamo intervenuti nel merito delle
questioni chiedendo di investire nei settori dell’istruzione e della formazione
per uscire dalla crisi.
Abbiamo tutelato le
fasce più deboli ed i precari, chiedendo alla regione di intervenire con
risorse aggiuntive affinché agli studenti molisani fosse garantita una buona
scuola pubblica di qualità.
Abbiamo contrastato
le politiche di coloro che vogliono marginalizzare il sistema pubblico d’istruzione, che vogliono mortificare il personale docente
ed ATA, bloccando il contratto
nazionale, gli scatti d’anzianità, le risorse per il funzionamento, riducendo
il tempo scuola e gli organici.
Siamo stati i fautori
di un’idea di scuola pubblica inclusiva che valorizzasse le risorse e le
professionalità. Abbiamo difeso il ruolo
della contrattazione integrativa e ci siamo opposti,con forza, alle derive di un ministro che considerava i pubblici
dipendenti fannulloni.
Tutto ciò è stato
percepito come importante da parte delle categorie rappresentate dalla FLC
CGIL. Nel momento in cui si sono rinnovate le rappresentanze sindacali unitarie
nelle singole istituzioni scolastiche, all’Università, al Conservatorio e negli
Enti di Ricerca, la FLC CGIL è stata
premiata dai lavoratori con un voto quasi plebiscitario.
Oltre l’83% dei
docenti e degli ATA delle scuole molisane si è recato a votare per eleggere il proprio rappresentante
sindacale nel posto di lavoro. E’ stata
una prova di grande democrazia che
lancia un forte segnale a coloro che vorrebbero il ritorno dell’autoritarismo e
della gerarchia nelle scuole.
In tutte le 82 istituzioni scolastiche regionali, la FLC
CGIL ha presentato liste per un totale di 304 candidati. Abbiamo eletto 110 RSU
ottenendo un consenso di grande rilievo.
La FLC CGIL è passata da un 36,9%
di consenso avuto nel 2006 a circa il 48% ( 50% nella provincia di
Campobasso e 43% in quella di Isernia).
23-2-2012
RIPARTIRE
DALLA CONOSCENZA PER RICOSTRUIRE L’ITALIA: LE PROPOSTE DELLA FLC CGIL
Giovedì 23 febbraio
2012 si è tenuta a Campobasso un’affollata assemblea delle candidate e dei
candidati RSU della FLC
CGIL nei settori della scuola, dell’Università, del Conservatorio,
dell’Istat a e dell’ANSAN.
Preliminarmente
l’assemblea ha votato un ordine del giorno nel quale ha espresso solidarietà ai
lavoratori della DR di Macchia d’Isernia che da molti mesi sono senza salario e
retribuzioni. Il diritto alla retribuzione dei lavoratori non può essere messo
in discussione dalle operazioni finanziarie dell’azienda. La FLC CGIL si unisce
a quanti chiedono a viva voce una soluzione positiva della vicenda che consenta ai lavoratori di percepire le retribuzioni spettanti e di partecipare ad un’attività produttiva capace di porre fine a discriminazioni e
ricatti.
In seguito, gli
interventi dei docenti e degli ATA candidati nelle liste della FLC CGIL Molise,
hanno rilevato l’esigenza di rilanciare l’iniziativa per chiedere al governo
risorse certe che possano consentire ai settori della conoscenza di poter progettare la propria offerta formativa. Occorre investire in questi settori con un
organico funzionale, ponendo la parola
fine ai tagli ed alle riduzioni.
Battersi per un
sistema formativo pubblico e di qualità, significa consentire alla
contrattazione integrativa di poter stabilire le regole riguardanti
l’organizzazione del lavoro e la distribuzione delle risorse. Nell’incontro si
è discusso anche della necessità di avere un contratto nazionale che stabilisca
diritti e doveri in maniera chiara capace di rigettare l’autoritarismo insito
nel decreto Brunetta. Oggi, se non si pone rimedio all’impoverimento notevole
delle retribuzioni, dovuto al blocco del contratto e degli scatti d’anzianità,
avanza una vera e propria emergenza salariale. Il ruolo delle RSU in questo
contesto diventa fondamentale.
Le conclusioni sono
state affidate ad Annamaria Santoro, segretaria nazionale della FLC CGIL, la quale ha evidenziato il bisogno di
rilanciare l’iniziativa per la stabilità del lavoro, per dare risposte ai
precari, per garantire diritti ai lavoratori. Con le elezioni RSU, ha detto la
segretaria nazionale, abbiamo la
possibilità di far affermare le nostre proposte andando con fiducia a chiedere
il voto ai lavoratori. In questi
anni siamo stati gli unici a contrastare
i disegni liberisti del governo che ha ridotto drasticamente gli organici e le risorse nei settori della
conoscenza. Il contratto e l’autonomia delle istituzioni scolastiche rappresentano
i punti basilari per un’azione che ponga al primo posto la necessità di
avere una scuola pubblica di qualità in grado di formare dei buoni cittadini.
Su questi temi, ha
terminato la Santoro, chiediamo il consenso alle liste della FLC CGIL che in
questi anni si è battuta con coerenza e determinazione contro le
devastazioni nei settori della
conoscenza.
<A
NAME="flc18212">18-2-2012</A>
PENSIONI E
CONTRATTO: PORRE RIMEDIO AD UN’EVIDENTE INIQUITA’
Le stesse forze
politiche, Pdl e Lega, che hanno sostenuto la Gelmini nel massacro della scuola
pubblica, hanno bocciato nella commissione Bilancio e Affari costituzionale un
emendamento al decreto milleproroghe che prevedeva per il comparto scuola lo
slittamento al 31 agosto 2012 del termine per la maturazione del pensionamento
con le norme vigenti prima della ingiusta e dannosa riforma Fornero.
Si trattava di un
atto di equità nei confronti del personale della scuola che ha una sola
finestra di uscita nei pensionamenti con riferimento all'anno scolastico (il 1°
settembre) e non a quello solare. Se non si cambia questa situazione i nati nel
1952 potranno andare in pensione dopo ben 5 anni rispetto a quelli del 1951!
Una palese ingiustizia!
L’emendamento, se
approvato, avrebbe potuto dare una risposta ai precari liberando
altri 3.500 posti da utilizzare per le stabilizzazioni. La FLC CGIL chiede al
Governo e al Parlamento d'intervenire sanando questa palese ingiustizia della
riforma pensionistica.
A questa iniquità se
ne aggiunge ancora un’altra, dovuta al
fatto che per le retribuzioni dei
lavoratori della conoscenza, pur essendo
erose drasticamente, non sono previste forme di recupero:gli scatti d’anzianità
sono stati bloccati, il contratto è stato congelato fino al 2015. Il contratto
è un diritto, non un privilegio. Le retribuzioni non possono impoverirsi
drasticamente. In questo modi si scoraggia chi sta cercando di fare il proprio
dovere in un contesto decisamente difficile visti i tagli e le
riduzioni di organici.
La scuola,
l’istruzione e l’educazione delle nuove generazioni
sono il futuro del nostro paese. Il
lavoro nella scuola non deve più essere umiliato. E’ ora di rinnovare il contratto collettivo e
ripristinare gli scatti di anzianità.
Occorre rimuovere il taglio della retribuzione agli immessi in ruolo dal
1° settembre 2011, aumentare le retribuzioni mensili,
riconoscere l’anzianità pregressa ai DSGA e al personale Ata proveniente dagli
Enti locali, cancellare la riduzione di stipendio per i primi 10 giorni di malattia.
Anche così si
ricostruisce l’Italia: investendo nella conoscenza e riconoscendo l’importanza
del lavoro in questi settori.
<A
NAME="flc26112">26-1-2012</A>
ATA
e ITP ex Enti locali: prosegue il nostro impegno per sanare un'ingiustizia
La FLC CGIL
garantisce l'assistenza legale per i lavoratori transitati dagli Enti locali
allo Stato che vogliono continuare il contenzioso. Al nuovo Governo, al
Parlamento e a tutte le forze politiche abbiamo chiesto un intervento urgente
sul piano legislativo al fine di ripristinare una situazione di legalità e
legittimità così come la Corte europea chiede al Governo italiano. Occorre
trovare una soluzione politica non più rinviabile per sanare la macroscopica
ingiustizia che ha colpito migliaia di lavoratori per evitare la ripresa del
contenzioso.
Ricordiamo al Governo
che già la legge finanziaria 2008 (legge 244/07) suggeriva un percorso
contrattuale che oggi si potrebbe riprendere al fine del riconoscimento delle
anzianità pregresse.
I fatti: con la legge
124/99, a partire dal 1 gennaio 2000, il personale ATA dipendente degli Enti
locali è passato alle dipendenze dello Stato. Per ottenere l'intero
riconoscimento dell'anzianità maturata presso l'ente di provenienza, questo
personale ha dovuto avviare un procedimento giudiziario che l'ha visto vincente
fino alla emanazione della legge finanziaria 266/05.
Infatti, il comma 218
della legge 266/05, con un'interpretazione autentica retroattiva della legge
124/99 (legge che regola il passaggio dagli Enti locali allo Stato), nega il
riconoscimento per intero delle anzianità maturate nell'ente di provenienza.
Nella stessa legge viene fatta salva l'esecuzione dei giudicati (cioè sentenze
di Cassazione o, comunque sentenze anche di grado inferiore non appellate e
quindi divenute definitive) alla data di entrata i vigore della legge. La
legittimità della legge 266/05 viene confermata nel 2007 dalla Corte
Costituzionale. In conseguenza della legge 266/05, la Cassazione, smentendo se
stessa, nei successivi pronunciamenti sui ricorsi pendenti ha dato torto ai
lavoratori.
Adesso, la questione
sta tornando di grande attualità a seguito delle recenti decisioni
giurisprudenziali riportate di seguito:
· il 7 giugno 2011 la
Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo ha emesso una sentenza con la
quale riconosce che a seguito della legge 266/05 (applicazione retroattiva
della legge di interpretazione autentica) i lavoratori ATA della scuola
transitati dagli Enti locali si sono visti negare il diritto a un giusto
processo (nella sentenza si condanna l'Italia per violazione dell'art.6 della
Convenzione Europea e dell'art.1 del protocollo n. 1 della stessa Convenzione).
· Il 6 settembre 2011
la Corte di Giustizia Europea emette una sentenza con la quale censura i
provvedimenti di inquadramento emanati dal Ministero senza riconoscere
l'effettiva anzianità maturata nell'ente di provenienza (come invece
inizialmente avevano riconosciuto i Tribunali nelle sentenze di 1, 2 e 3 grado
prima della modifica apportata con la legge 266/05). Le sentenze della Corte di
Giustizia Europea sono vincolanti per gli Stati membri.
· La Corte di
Cassazione nazionale, sezione lavoro, con le sentenze n. 20980 del 12 ottobre
2011 e n. 23344 del 9 novembre 2011 recepisce i principi stabiliti dalle corti
europee e dà indicazioni ai tribunali di 1 e 2 grado di tenere conto di questi
principi nel formulare le sentenze riguardanti i ricorsi degli ATA ed ITP ex
dipendenti degli Enti locali, transitati per legge nei ruoli dei dipendenti
statali, senza che fosse loro riconosciuta per intero l'anzianità di servizio
pregressa. In sostanza, la Corte di Cassazione dà indicazione ai giudici che
devono emettere sentenze di 1o 2 grado, di tenere conto di quanto stabilito
dalle Corti europe.
Come FLC CGIL abbiamo chiesto al Parlamento di intervenire
ed abbiamo attivato dei ricorsi pilota. Il personale transitato dagli Enti
locali è invitato a contattare le sedi
della FLC CGIL per concordare azioni tese ad evitare ulteriori e
dispendiose vie legali che non hanno
solidi riferimenti giuridici.
<A
NAME="flc23112">23-1-2011</A>
Pensioni:
emendamenti al Milleproroghe, l’impegno della CGIL e DELLA FLC
La FLC CGIL da subito
ha denunciato l'iniquità della riforma del sistema pubblico delle pensioni da
parte del Governo Monti che interviene pesantemente sul destino delle
lavoratrici e dei lavoratori: per le odierne generazioni una rivoluzione
strutturale dei requisiti di accesso al diritto alla pensione, per i giovani,
spesso disoccupati o precari quindi con scarsa potenzialità contributiva, un
futuro privo di una pensione adeguata.
La CGIL, insieme a
CISL e UIL, ha presentato proposte di emendamenti da inserire nel decreto
milleproroghe in relazione all'art. 24 del Decreto Legge 201 del 6 dicembre
2011, convertito con modificazioni, nella Legge 214 del 22 dicembre 2011.
Nel merito degli
emendamenti si sottolinea la necessità:
· di non eliminare seccamente l'accesso alla
pensione con le quote, ma di introdurre una maggiore gradualità
· di eliminare i 42 anni e 1 mese di
contribuzione per gli uomini e equipararli al requisito previsto per le donne
· di eliminare per uomini e donne le
penalizzazioni legate all'età anagrafica
· di estendere il 15 bis dell’articolo 24
anche per i lavoratori del pubblico impiego
· di rivedere la norma che prevede per i
lavoratori assunti dal 1 gennaio 1996 e che sono in contributivo, la possibilità di andare in
pensione di vecchiaia con 20 anni di contribuzione, solo se l'assegno
pensionistico corrisponde ad una somma
di denaro non inferiore ad una volta e mezzo l'assegno sociale rivalutato con
il pil quinquennale
· di consentire la quiescenza anche a coloro
che matureranno il diritto alla quota 96 nel 2012.
Questa ultima norma
sarebbe di gran vantaggio per chi entra tardi al lavoro, soprattutto per le
donne, spesso meno pagate meno degli uomini, con percorsi lavorativi interrotti
anche dal ruolo che svolgono per la cura
familiare, perché garantirebbe loro una
pensione dignitosa.
Rimaniamo in attesa
dell'esito positivo degli emendamenti per ridare fiato a quanti in prossimità
della pensione si sono visti sfumare l'obiettivo sotto il naso, per dare una
speranza a coloro che oggi vedono la pensione come un miraggio nel deserto
secondo le tabelle di proiezione della riforma. Auspichiamo che la discussione
nella Commissione e nell'Aula corregga tali storture che rappresenterebbe un
segnale positivo anche per tanti docenti ed ATA delle scuole molisane.
<A
NAME="flc4112">4-1-2012</A>
SCUOLE
ABBANDONATE IN ATTESA DELLA SPECULAZIONE EDILIZIA?
Il caso della scuola
Media di Venafro in Via Maiella rimanda ai problemi del dimensionamento delle
istituzioni scolastiche e alla programmazione dell'offerta formativa da
garantire nel territorio.
Nella giornata di
martedì 3 gennaio '12, mentre nella sede della Provincia di Isernia si
discuteva di dimensionamento scolastico
e le amministrazioni non contestavano la
politica governativa dei tagli e delle riduzioni, alcuni ragazzi minorenni entravano nella scuola Media di Via Maiella di Venafro
e davano fuoco all'archivio.
Si tratta di uno
stabile al centro dell'abitato di Venafro, in condizioni di abbandono e di
disinteresse. Sembra che l'Amministrazione comunale voglia concedere l'immobile
a dei privati che vi realizzerebbero
delle abitazioni civili; l'intesa
assicurerebbe la permuta
dell'immobile con la costruzione di una
scuola alla periferia della città. Se così fosse, si tratterebbe della classica
speculazione edilizia.
Le scuole molisane
hanno bisogno di interventi programmati che tengano conto dell'offerta
formativa da garantire agli studenti,
con un piano di dimensionamento
credibile e serio, con edifici scolastici che rispettino le norme di
sicurezza.
A Venafro, come in
molte realtà regionali, si continua ad agire con approssimazione; disinteressandosi
delle esigenze degli studenti ad avere una scuola buona, pubblica, sicura e di
qualità.
La FLC CGIL Molise ha
chiesto in tutte le sedi, istituzionali e non, di fermare il dimensionamento
scolastico, perché comporterebbe un ulteriore impoverimento formativo, la chiesto di
bloccare i tagli e le riduzioni agli organici ed alle risorse, proponendo un
tavolo concertativi che affronti tutte
queste tematiche senza l'assillo
dell'imminente scadenza del 31 gennaio 2012.
Il futuro della
scuola molisana non può essere affrontato in maniera frettolosa e
ragionieristica. Il primo dato da analizzare riguarda le sedi scolastiche
presso le quali garantire la scuola pubblica. Le sedi devono essere sicure,
confortevoli ed adatte alle esigenze formative degli studenti. Il secondo punto
dovrà essere quello di discutere l'offerta formativa da garantire ai territori,
evitando duplicazioni e valorizzando le loro specificità. Il terzo punto dovrà
tener conto dell'andamento del flusso delle nascite. Solo dopo questi momenti, si potrà procedere
a progettare una rete scolastica adeguata, con trasporti, risorse ed organici
degli di un paese civile.
La discussione sul
dimensionamento nella provincia di Isernia come in quella di Campobasso, ha
bisogno di queste pre condizioni. Il caso dell'incendio alla scuola media di
Venafro, obbliga tutti ad una riflessione su quali dovrebbero essere i punti di
erogazione del servizio scolastico e sulla necessità che si evitino speculazioni e scelte avventate
che non rispettino i diritti degli studenti.
<A
NAME="flc3112">3-1-2012</A>
SALVAPRECARI:
LA REGIONE DEVE CONSENTIRE ALLE SCUOLE
DI REALIZZARE QUANTO PROGETTATO
Anche grazie alla
mobilitazione promossa dalla FLC CGIL, la giunta regionale ha approvato il 31
agosto 2011, la proroga dell’intesa con il MIUR per potenziare i servizi
d’istruzione.
Avevamo chiesto
all’assessore di attivarsi affinché non vi fossero ulteriori tagli, vista anche
la sentenza nella quale il Consiglio di Stato, ha stabilito che il MIUR è
obbligato ad acquisire il parere della Conferenza Unificata Stato-Regioni
espressamente previsto dall'art. 2 del DPR 81/2009 in materia di organici dei docenti ed ATA.
Avevamo chiesto un intervento del presidente Iorio, considerato anche il suo
ruolo di vice presidente della
Conferenza Unificata. Su questo versante non c’è stata risposta.
Avevamo chiesto che
si restituisse il tempo scuola sottratto, che si potenziasse il tempo prolungato, che si
sdoppiassero le classi numerose, che fossero ridotte all’essenziale le pluriclassi. Avevamo
chiesto che le scuole fossero nelle condizioni di garantire l’apertura dei
plessi e l’ordinario funzionamento, con un personale ATA adeguato.
La delibera ha stanziato 1.400.000,00 € per i progetti
ed i primi giorni di ottobre si è firmato il patto territoriale di
concertazione interistituzionale, per definire le modalità dell’intervento. Le
scuole hanno presentato i progetti ed in questi giorni stanno ricevendo dalla regione
la determina per iniziare a chiamare i precari e realizzare quanto
programmato.
Con sorpresa abbiamo
appreso che la regione Molise ha decretato che i contratti stipulati con i
precari non possono superare i tre mesi. Mentre nel patto territoriale
sottoscritto è espressamente previsto che i progetti, ed i relativi contratti,
devono durare fino al termine delle lezioni. Una durata inferiore comporterebbe
la riduzione delle attività progettate dalle scuole con evidenti ripercussioni
sulla qualità dell’offerta formativa. Si
assisterebbe al paradosso che le risorse messe a disposizione dalla regione,
per dare una boccata d’ossigeno alle scuole, sarebbero utilizzate solo
parzialmente, senza conseguire gli obiettivi prefissati.
Inoltre, contratti di
così breve durata, determinerebbero per i precari un evidente
pregiudizio, in quanto sarebbero nell’impossibilità di concludere l’attività
didattica e, contestualmente, perderebbero la possibilità di poter accedere ad altre supplenze.
E’ opportuno che
l’assessorato all’istruzione della regione Molise riveda, in tempi rapidi, la propria determina inviata alle scuole e consenta ad esse di realizzare quanto
progettato, senza interruzioni in corso d’opera, e dia ai precari, docenti ed ATA, la
possibilità di poter lavorare fino al termine delle lezioni.
<A
NAME="flc311211">30-12-2011</A>
TRE
ANNI CHE HANNO MESSO IN GINOCCHIO I SETTORI DELLA CONOSCENZA
L’accanimento nei
confronti della scuola e degli altri settori della conoscenza non ha avuto
limiti. In tre anni 8 miliardi tolti alla scuola pubblica e 2 miliardi ridotti
all’università ed alla ricerca. Tutto ciò ha determinato un evidente
impoverimento di questi settori con la conseguente impossibilità di garantire
livelli adeguati di formazione per gli studenti.
In Molise il taglio
agli organici è stato drammatico: 1200 posti di lavoro persi in tre anni! La
riduzione del tempo scuola è stata notevole. Qualche esempio. Quest’anno
scolastico poco più del 2% degli alunni
frequenta classi a tempo pieno nella scuola primaria ( siamo fanalino di coda
in Italia) a fronte di un dato nazionale che supera il 15%. E’ stato soppresso il tempo prolungato nella
scuola secondaria di primo grado e c’è stata una notevole contrazione degli
insegnamenti disciplinari delle scuole superiori. A ciò si aggiungano i tagli al personale ATA
ed alle spese di funzionamento: il quadro è desolante. Sono prossime alla
chiusura le poche scuole serali rimaste in regione. L’educazione degli adulti,
prevista dalle normative comunitarie, resta un altro obiettivo non
realizzabile. E’ esplosa la polemica sulle classi pollaio e sul mancato
riconoscimento delle ore di sostegno agli studenti disabili: solo i ricorsi
amministrativi hanno imposto all’Amministrazione di non realizzare ulteriori
tagli.
Ed ancora. La riforma
delle pensioni non procura rimedi per i giovani, spesso precari o disoccupati;
anzi rischia di rendere più difficile il conseguimento di una pensione
dignitosa. L’aumento dell'età di uscita dal lavoro e l’adeguamento della misura
della pensione all'aspettativa di vita, vanno nella direzione opposta a quella
equità annunciata dal Governo. La manovra introduce elementi di disparità tra
lavoratori del pubblico e del privato e tra lavoratori di classi di età diverse
che pur a parità di percorsi lavorativi avranno trattamenti diversificati.
Intanto si continua a
parlare della riforma del lavoro. Un tema ricorrente da anni e tutti gli
interventi sul lavoro hanno peggiorato le condizioni dei lavoratori e reso il
lavoro più brutto e meno efficace. Il caso dei settori pubblici è esemplare. I
contratti bloccati fino al 2014 e con essi qualunque adeguamento delle
retribuzioni al galoppante costo della vita, con una normativa farraginosa (
decreto Brunetta). Il lavoro si dipana quotidianamente tra mille difficoltà,
problemi da risolvere, scelte da compiere. La gran parte dei problemi
organizzativi dovrebbe essere affidata alla contrattazione integrativa che è
stata ridimensionata; essa è, invece, indispensabile per stabilire regole
condivise -per far funzionare meglio i settori pubblici- sull’organizzazione
del lavoro e sulla distribuzione delle risorse.
E’ ora che si inverta
questa tendenza al ribasso: solo una ripresa
degli investimenti nei settori della conoscenza potrà garantire modalità
nuove per affrontare positivamente la crisi. Per questo continuerà a battersi
la FLC CGIL anche nel 2012.
<A
NAME="flc241111">24-11-2011</A>
PROSEGUIRE
L’INIZIATIVA POLITICA PER CONTRASTARE LA DERIVA NEI SETTORI DELLA CONOSCENZA
Numerosa ed affollata
assemblea ad Indirete organizzata dalla FLC CGIL Molise. Il segretario generale
Sergio Sorella ha illustrato i temi che riguardano l’azione politica. Al nuovo
governo, in particolare, chiediamo di:
- Tornare a
investire. La spesa per istruzione e formazione sul Pil deve aumentare nei
prossimi anni e non diminuire sulla base delle indicazioni contenute in Europa
2020.
- Ripristinare le
regole che sono completamente saltate a partire dalle relazioni sindacali. Anche in
base alle nuove competenze delle
Regioni e alle autonomie locali per effetto di quanto previsto dl titolo V in
modo da favorire una maggiore cooperazione interistituzionale con il sistema
delle autonomie scolastiche, universitarie e degli istituti di ricerca.
- Riconquistare il
contratto nazionale, condizione per una più precisa programmazione delle
risorse disponibili, definendo con precisione i tempi per la presentazione
delle piattaforme e l’avvio delle trattative.
- Rimettere in
discussione i regolamenti della Gelmini in particolare per primaria e
secondaria superiore.
- Proseguire nel
lavoro di elaborazione e ricerca sui temi sulla valutazione dopo il documento
approvato dal direttivo.
- Rivendicare piani
di stabilizzazione dei precari e allo stesso tempo continuare a ragionare su
come intervenire su un mercato del lavoro che, anche nei nostri comparti,
presenta una forte frantumazione.
Su questi temi c’è
stata una ricca ed articolata discussione che ha posto al centro
dell’impegno sindacale. Impegnarsi
perché si vada al rinnovo delle
Rappresentanze sindacali unitarie.
Questa scadenza è
importante, è un momento di verifica dopo tre anni di dura resistenza alle
politiche di questo governo. Gli interventi nei settori della conoscenza, la
rilegificazione del rapporto di lavoro pubblico avviata da Brunetta, il
tentativo di Sacconi di ridimensionare il ruolo del sindacato e precarizzare il
lavoro. Tutto questo ora può essere valutato dai lavoratori attraverso il
voto di marzo per le RSU.
Sulla fase politica
si è soffermata Erminia Mignelli, segretario generale della CGIL Molise, che ha
insistito sul fatto che il nuovo governo
deve incentrare le prossime manovre economiche su criteri di equità, con
interventi che guardino alla crescita ed allo sviluppo nei quali i settori
della conoscenza hanno un’importanza strategica.
Infine, è intervenuto
Americo Campanari che ha insistito sull’importanza di regole sulle materie che riguardano l’organizzazione
del lavoro e la distribuzione delle risorse. Negare la contrattazione di scuola,
come ha fatto il governo precedente, significa minare l’autonomia scolastica
rivedere, in senso peggiorativo, il profilo dei dirigenti scolastici. Scrivere
le regole sulla contrattazione significa
valorizzare le professionalità, consentire all’istituzioni di stabilire regole
condivise, per evitare il conflitto.
<A
NAME="flc211111">21-11-2011</A>
STATUTO
DELL’ATENEO MOLISANO: I RILIEVI DEL MIUR POSSONO ESSERE RISPEDITI AL MITTENTE
Consultando il sito
dell’ateneo Molisano, si apprende che in data 24 ottobre u.s. la Commissione
Statuto dell’Università del Molise, peraltro con l’assenza (giustificata) di 6
membri su 15 ha operato, su proposta del Magnifico Rettore, una revisione dello
Statuto recependo, in maniera forse troppo repentina, le osservazioni del
Ministero trasmesse con nota 4263 del 20.10.2011.
Leggendo il testo
dello Statuto approvato definitivamente dagli organi accademici dell’Università
del Molise in data 27 ottobre, si nota immediatamente che sono stati eliminati
alcuni elementi innovativi di partecipazione democratica che, seppur con
qualche difficoltà di comunicazione, erano stati inseriti in origine dalla
Commissione Statuto ed erano stati apprezzati, in sedi diverse, anche da questa
Organizzazione Sindacale.
Ad oggi, la stesura
proposta appare svuotata e sminuita soprattutto la parte di Statuto relativa
alla composizione del Consiglio di
Amministrazione che, abbandonando l’iter elettivo garante della rappresentanza
delle diverse componenti accademiche, sembra assumere il ruolo di un organo
“rettorecentrico” con tutti i rischi che ne derivano.
La FLC CGIL ha sempre
invitato gli organi decisionali dell’ateneo molisano ad allargare quanto più
possibile la discussione su provvedimenti importanti che riguardano la vita
dell’Università e degli studenti e dei lavoratori che la frequentano.
Alla luce della nota
interpretativa della FLC CGIL nazionale, allegata alla presente comunicazione,
rileviamo che, forse, ancora una volta si è persa l’occasione per un confronto
ampio e partecipato che avrebbe portato risultati maggiormente condivisi.
La FLC CGIL invita i
vertici dell’ateneo molisano a riaprire la discussione su un argomento
importante come quello dello Statuto universitario anche alla luce del mutato
quadro politico nazionale.
<A NAME="flc161111">16-11-2011</A>
DEMOCRAZIA
NEI LUOGHI DI LAVORO: ELEGGERE LE RAPPRESENTANZE SINDACALI UNITARIE della
conoscenza
In questi giorni si
stanno svolgendo le contrattazioni nelle singole istituzioni scolastiche,
nel Conservatorio e negli enti di
ricerca, tra la parte pubblica e le RSU.
Si sottoscrivono contratti nei quali si stabiliscono regole condivise
sull’organizzazione del lavoro e sulla distribuzione delle risorse per il
personale impegnato nelle attività.
Si tratta di uno
strumento di democrazia e di partecipazione che Brunetta, in più occasioni, ha
cercato di minare in maniera irreversibile. Il tentativo non è riuscito.
Tuttavia,
all’Università, come in alcuni enti di ricerca, si stanno attuando politiche
verticistiche senza tener conto delle prerogative contrattuali riservate ai
rappresentanti dei lavoratori.
Per rilanciare sul
ruolo e sull’importanza della contrattazione integrativa nei settori della
conoscenza, la FLC CGIL Molise ha organizzato una giornata di formazione con delegati, RSU ed
iscritti, sui seguenti temi:
1. La contrattazione d'istituto, di ente e
di ateneo alla luce del d.lgs. 150/09 e del d. lgs. 141/11;
2. Effetti della manovra finanziaria sui
settori della conoscenza e sulle pensioni;
3. Prepararsi alle elezioni RSU nel pubblico impiego previste per marzo
2012.
L’incontro si terrà
giovedì 24 novembre ‘11, a partire dalle ore 10,00, presso il “Salone delle feste” in località Indiprete
(IS) e parteciperà
AMERICO CAMPANARI
Responsabile nazionale della struttura di comparto della FLC CGIL.
<A
NAME="flc101111">10-11-2011</A>
AL
DANNO SI AGGIUNGE LA BEFFA! PROSEGUE L’ACCANIMENTO CONTRO I LAVORATORI DELLA SCUOLA
Dal 2008 questo
governo si sta accanendo in maniera particolare contro i lavoratori della
scuola e più in generale con tutto il pubblico impiego. In tre anni sono stati ridotti gli organici
di 150.000 unità. Per il Molise questo ha comportato la perdita di oltre 1200 posti di lavoro tra docenti ed
ATA. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: riduzione del tempo scuola,
delle risorse e dell’offerta formativa. Avanza un modello di scuola badante.
A questo si sono
aggiunti i numerosi provvedimenti che vogliono far pagare la crisi soprattutto ai lavoratori pubblici. Ed allora
si è deciso di bloccare le retribuzioni, non rinnovare i contratti scaduti,
togliere le progressioni di carriera, ridurre drasticamente il loro potere
d’acquisto delle retribuzioni, accorpare le scuole, aumentare il numero di
alunni per classe, ridurre le ore di sostegno per i disabili, ecc.
Non paghi di tutto
ciò, con lo stipendio di novembre i lavoratori della scuola molisana avranno la
triste sorpresa di vedersi decurtato ulteriormente lo stipendio. Una circolare dell’INPDAP ha
stabilito che la restituzione dei contributi sospesi nella provincia di
Campobasso decisa dal governo in occasione del terremoto del
2002, dovrà avvenire a tappe forzate entro il 2015 e non più con la
rateizzazione stabilita in precedenza da
atti governativi. Ciò determinerà una
decurtazione nella busta paga di 150- 300 euro mensili per ogni lavoratore,
a seconda della propria posizione stipendiale.
Si tratta di un atto
illegittimo ed inaccettabile. Illegittimo, perché una circolare dell’INPDAP non
può modificare un provvedimento governativo; viene meno il presupposto sul
quale si regge il nostro sistema giuridico di gerarchia delle fonti.
Inaccettabile perché, in un periodo di
crisi profonda e di riduzioni del potere
d’acquisto delle retribuzioni, non si può decidere d’imperio di modificare una modalità di restituzione già determinata
in precedenza. Ciò comporterà problemi serissimi a tanti lavoratori che, in
virtù di tali norme, avevano contratto dei mutui, avevano attivato la cessione
del quinto dello stipendio, avevano
programmato le loro spese in ragione delle risorse disponibili.
Chiediamo agli organi
preposti di attivarsi per fermare questo salasso. Intanto la FLC CGIL Molise
ha predisposto, con il proprio ufficio
legale, tutti gli strumenti per proporre ricorso davanti alle autorità
giudiziarie per far valere le giuste ragioni del personale scolastico. Gli
interessati possono rivolgersi presso le nostre sedi.
E’ ora che coloro i
quali hanno determinato tutti questi
problemi siano mandati a casa.
<A
NAME="flc71111">7-11-2011</A>
SCUOLE
SICURE: SIAMO ANCORA ALLA POLITICA DEGLI ANNUNCI,LA REALTA’ E’ DIVERSA
Stamattina i
collaboratori scolastici gli addetti alla segreteria e i docenti dell'Istituto
comprensivo "Leopoldo Pilla" di Venafro si sono trovati davanti ad
un'immagine agghiacciante. Nei due giorni precedenti, compresi tra sabato
pomeriggio e domenica notte, la
controsoffittatura dell'atrio del secondo padiglione che ospita gli studenti
della scuola secondaria di secondo grado è caduto sul pavimento in un'unica
soluzione. Solo per un caso, dunque, si è evitata una tragedia.
L'edificio era stato
inaugurato in pompa magna solamente il 12 Settembre scorso, alla presenza di
tutte le autorità politiche locali, provinciali e regionali. E’ crollata pari
pari tutta la controsoffittatura del piano terra (atrio circa 100 mq) del 2°
padiglione.Pannelli in carton gesso pesanti sono caduti a terra tutti insieme. Presumibilmente
a causa del loro stesso peso. Fortunatamente tutto è accaduto nella notte fra
domenica e lunedì.
All’inaugurazione
tanti palloncini ma, forse, pochi tasselli per reggere la controsoffittatura.
L'edificio di via
Colonia Giulia ospitava le scuole
elementari del "Primo Circolo" ed era stato chiuso per inagibilità a
causa del terremoto del 2002. Solo quest'anno, dopo tanti lavori di
ristrutturazioni era stato restituito agli studenti di Venafro. davvero un bel
regalo!
L’Edificio Scolastico
era considerato il fiore all’occhiello dall’Amministrazione comunale e
regionale
Gli accertamenti
delle responsabilità sono di competenza della
magistratura e degli organi preposti, tuttavia non può essere taciuta
la leggerezza con la quale si sono affrontati temi
così delicati, quali quelli
relativi alla sicurezza degli edifici scolastici.
Sono sotto gli occhi
di tutti le drammatiche immagini di S. Giuliano di Puglia. Si era detto che si
sarebbe fatto di tutto per evitare ulteriori
tragedie. Purtroppo siamo ancora
agli annunci e manca un piano concreto
per mettere in sicurezza le scuole molisane.
Quello che si è
fatto, spesso è stato estemporaneo e non frutto di una seria programmazione
dell’offerta formativa regionale. Non si
è proceduto all’attivazione di interventi
strutturali sugli istituti scolastici
nei quali garantire una scuola
pubblica sicura e di qualità agli studenti molisani.
<A
NAME="flc71111">7-11-2011</A>
TIROCINI
FORMATIVI ATTIVI, LA MONTAGNA PARTORIRA’ IL TOPOLINO
Sono grandi e
legittime le aspettative dei giovani laureati molisani intenzionati ad
intraprendere la carriera docente nelle scuole della regione. Il passaggio
obbligato dovrà essere quello dei Tirocini formativi attivi organizzati dalle
università, che consentiranno di prendere un’abilitazione all’insegnamento.
Resta ancora senza risposta la modalità del reclutamento per coloro che si
abiliteranno.
Nei giorni scorsi
l'Amministrazione ha illustrato la situazione dell'offerta formativa delle
Università per i percorsi abilitanti. Dai primi dati risulta una proposta molto
elevata rispetto al fabbisogno individuato dal MIUR.
L’ateneo molisano,
infatti, ha richiesto di attivare i nuovi percorsi di formazione per 400
docenti. Alla richiesta dell’Università del Molise dovrà rispondere il MIUR.
Secondo le ultime indiscrezioni, rispetto alle stime fornite meno di due mesi
fa, sarebbero pari ad un terzo i posti che il MIUR metterà a concorso, con le
prove che si terranno a fine gennaio, per far conseguire l’abilitazione
all’insegnamento tramite i Tirocini formativi attivi.
A fronte degli oltre
26.000 posti avallati dai vari atenei che organizzeranno, i tirocini sarebbero
solo 12.772 quelli realmente approvati dal ministero. Si tratta di una
suddivisione che comporterebbe 2.487 posti da assegnare alla primaria (le
università avevano ne avevano chiesto 6.046 posti); 4.626 saranno gli aspiranti
docenti che verranno formati per la secondaria di primo grado (contro i 7.239
indicati dagli atenei). Alle superiori il divario risulterebbe ancora più
sensibile: per la secondaria di secondo grado il MIUR avrebbe dato il consenso
solo per 5.659 posti: una cifra pari a meno il 30 per cento di quella
inizialmente indicata (19.125 candidati ammessi alla formazione)..
Per i molisani
aspiranti ad un’abilitazione, tutto ciò si tradurrà in poche decine di
posti che l’ateneo attiverebbe. Il rischio concreto
potrebbe essere quello che, non essendoci convenienza economica da parte
dell’ateneo di attivare i corsi, per molte classi di concorso non sarà previsto
alcun TFA.
Del resto, tutta
l’operazione è prevalentemente propagandistica, assunto che, ad esempio, in
Molise ci sono graduatorie ad
esaurimento con 1.477 abilitati
aspiranti nella provincia di Campobasso
e 575 nella provincia di Isernia, per un
totale di 2.052 docenti abilitati. A questi vanno aggiunti almeno un centinaio
di docenti non abilitati che insegnano da anni in discipline le cui graduatorie
sono esaurite.
In questa situazione
quali prospettive potranno avere i giovani che hanno intenzione di conseguire
un’abilitazione per insegnare? Occorre battersi contro la politica governativa
di tagli di riduzioni di risorse, di
organici e di tempo scuola. Solo rilanciando sul ruolo che la scuola pubblica
potrà avere per la crescita e lo sviluppo regionale, si potrà invertire questa
tendenza al declino del sistema formativo, riaprendo anche prospettive
occupazionali.
29-10-2011
LA
FLC CGIL MOLISE AL CONVEGNO NAZIONALE SULL’INTEGRAZIONE DEGLI
STUDENTI STRANIERI
Il Convegno nazionale
"Migranti, Osservatorio Sud"
che si è tenuto ad Ostuni il 27 e
28 ottobre è la continuazione di un percorso che intende
· far conoscere il lavoro svolto dalla
CGIL sui temi dell'immigrazione e dell'intercultura e discuterne
· promuovere un rigoroso confronto non
limitato al mondo della scuola
· proporre delle soluzioni alle questioni
più rilevanti relative ai diritti di cittadinanza dei migranti.
Maria Citro, per la
FLC CGIL Molise è intervenuta al Convegno sostenendo che dal 2008 la FLC. è impegnata
sui temi dell’intercultura ed è continuamente attiva in un’indagine conoscitiva
sulla presenza degli alunni con cittadinanza non italiana nelle scuole della
Regione. È noto che i dati statistici segnalano sul piano nazionale un continuo
incremento di alunni con cittadinanza non italiana. Considerando l’andamento
degli ultimi anni si stima l’8,5% dell’intera popolazione scolastica nell’anno
scolastico 2011/2012, vale a dire 750.000 alunni, una cifra che potrebbe
avvicinarsi a un milione nell’arco di cinque anni.
Nel Molise, invece,
in base a ultimi dati forniti dall’USR e
dalle scuole, l’incidenza degli alunni stranieri è quasi del 3%, cioè 1.226
alunni su un totale di 43.412 nell’anno scolastico 2010/2011, presenti
prevalentemente nella scuola primaria (462 alunni) e a seguire nella secondaria
di II grado (285 alunni), nella secondaria di I grado (275 alunni) e nella
scuola dell’infanzia (204). Di questi 109 appartengono alla seconda
generazione, sempre in maggioranza nella scuola primaria (76 alunni) e solo 99
sono considerati di recente immigrazione, ancora una volta presenti in
particolare nella scuola primaria (65 alunni).
Nella regione Molise,
a lungo terra di emigrazione, il fenomeno dell’immigrazione - soprattutto da
Romania, Albania, Marocco, Ucraina e Polonia - ha avuto luogo in tempi più
recenti rispetto ad altre regioni, ma si è intensificato negli ultimi anni. Gli
immigrati residenti superano gli 8.000 nel 2010 per arrivare a 8929 nel 2011
(dati Istat), con una variazione percentuale che cresce del 10%.
Il progressivo
aumento del numero di alunni stranieri nelle scuole della Regione ha portato
molte istituzioni scolastiche a chiedere finanziamenti per progetti relativi
alle aree a rischio e a forte processo immigratorio (art. 9 CCNL). I progetti
non hanno più come obiettivo principale l’insegnamento della lingua
italiana. Alunni con scarse competenze
linguistiche ci sono e i corsi di L2 sono senza dubbio importanti, ma molto
importanti sono le ore trascorse nel gruppo classe, all’interno del quale
accogliere la diversità ed insegnare che se l’identità viene scritta in un
passaporto, non si può considerare un peccato l’essere stati registrati in un
certo modo. Tuttavia è difficile mantenere l’offerta formativa a livelli
dignitosi e garantire accoglienza a seguito di una politica di devastazione
della scuola pubblica della quale conosciamo bene le conseguenze.
Alle quotidiane
difficoltà che incontra il personale della scuola si affiancano quelle di chi è
impegnato ad assicurare la sopravvivenza e a garantire, pur temporaneamente,
una vita dignitosa nei centri di accoglienza della Regione..
Grazie quindi
all’impegno di molti, da più parti si cerca di abbattere le illusioni che il
governo sta costruendo così che la democrazia, insieme alla tutela dei diritti,
non si trasformi in un semplice spettacolo. E l’integrazione sia una
risorsa anche per la scuola pubblica
molisana.
21-10-2011
COLANGELO:
CONTINUARE LE VERTENZE PER LA STABILIZZAZIONE DEI PRECARI DELLA SCUOLA
In questi mesi è proseguita l’iniziativa della FLC
CGIL per i diritti del personale precario che da anni garantisce il
funzionamento del servizio scolastico.
Il MIUR, dopo essere stato condannato da molti tribunali a riconoscere
tali diritti, con condanne esemplari, ha dato seguito alle immissioni in ruolo.
La legge 183/2010
("Collegato lavoro") prevedeva l'impugnazione dei contratti a tempo
determinato già scaduti, entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge
stessa e l'eventuale impugnazione dei contratti in corso entro 60 giorni dalla
loro scadenza. La direttiva comunitaria
1999/70/CE sul lavoro a tempo determinato, di impugnare i contratti a termine
del personale precario che lavora nei settori pubblici della conoscenza con
almeno tre anni di servizio, al fine di ottenere la trasformazione del rapporto
di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato. La FLC CGIL ha depositato presso i tribunali del Molise oltre 200 ricorsi di
docenti ed ATA i quali, oltre a chiedere
la stabilizzazione del rapporto di lavoro, hanno chiesto che venissero
riconosciuti i diritti alla progressione
della carriera maturata, con conseguente
risarcimento del danno.
Di queste cose si è
discusso nell’affollata assemblea dei precari della scuola tenutasi il 19
ottobre u.s. presso l’Istituto Tecnico Commerciale “ L. Pilla” di Campobasso
alla quale è intervenuto Corrado Colangelo, responsabile nazionale della FLC CGIL per i problemi del precariato.
In essa si sono
affrontati i temi riguardanti le immissioni in ruolo che si sono avute per il
corrente anno scolastico anche grazie all’iniziativa della FLC CGIL. Per il
prossimo biennio restano solo le promesse. Sono stati analizzati i problemi
riguardanti le graduatorie ad esaurimento e le graduatorie di terza fascia
d’istituto, con il caos seguito alla scomparsa dei codici delle scuole a
seguito del dimensionamento.
Inoltre, sulle
questioni riguardanti il reclutamento del personale, si è ribadito che, ad
oggi, tutto è ancora aleatorio. La partenza dei Tirocini formativi attivi è
ancora al palo. Si aspetta che il MIUR si pronunci sulle proposte
dell’Università; quella del Molise ha presentato una richiesta che riguarda
sostanzialmente tutti gli insegnamenti attivati con le ex SISS.
L’assemblea si è
conclusa con la richiesta della stabilizzazione del personale precario su tutti
i posti disponibili e vacanti. Nonostante i tagli e le riduzioni, i precari
sono circa il 20% del personale. Appare chiaro il tentativo del governo di far
saltare il sistema nazionale di formazione e di reclutamento per arrivare alla
chiamata diretta del personale direttamente da parte delle scuole, senza alcuna
graduatoria. Contro questa ulteriore deriva autoritaria proseguirà l’iniziativa della FLC CGIL, per rivendicare
un sistema di reclutamento trasparente
che valorizzi le competenze e le professionalità.
<A NAME="81011-FLC>8-10-2011</A>
IL
TAR MOLISE ACCOGLIE IL RICORSO PATROCINATO DALLA FLC CGIL: AUMENTATE LE ORE DI
SOSTEGNO AD OTTO ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI!!
La lotta contro il
taglio delle ore di sostegno continua a vedere impegnata la FLC Cgil Molise,
che già da tempo si è posta al fianco dei genitori degli alunni diversamente
abili.
Abbiamo messo a disposizione delle famiglie le nostre strutture e i nostri
legali, e i risultati ci hanno dato ragione: il TAR Molise, con Ordinanza di
sospensiva n°192 del 05/10/2011 ha accolto le
ragioni dei genitori,
attribuendo ad otto alunni diversamente abili, frequentanti diverse
scuole della provincia di Campobasso, il
diritto al numero di ore sostegno scolastico così come richiesto dall’apposito
Gruppo H.
Si tratta di una
pronuncia avutasi nell’ambito di uno dei primi casi di “ricorso collettivo” in
materia. In tal modo, il nostro Ufficio Legale, guidato dall’avv. Mario
Mariano, è riuscito a portare a segno un duplice risultato: ottenere l’aumento
delle ore di sostegno e ridurre al minimo i costi delle spese di giustizia per
le famiglie.
Ancora una volta,
dunque, i giudici hanno smentito l’operato dell’Amministrazione scolastica,
dettato più da logiche burocratiche ed aritmetiche - tese a dare
un numero di ore di sostegno
decisamente insufficiente per l’integrazione degli alunni - piuttosto che da
politiche sugli organici funzionali alla qualità del servizio scolastico e dell’offerta
formativa.
Ad ogni modo, come
abbiamo sostenuto e continuiamo a ripetere, quella giudiziaria non può essere
l’unica via per vedersi riconosciuto un diritto inviolabile. L’Amministrazione
Scolastica, per quanto di propria competenza, ha la possibilità di garantire il
sostegno agli alunni diversamente abili,
senza che le loro famiglie debbano necessariamente ricorrere al
contenzioso, assicurando le dovute deroghe e gli aumenti di organico, previsti
dalla normativa, qualora se ne ravvisi la necessità documentata.
Laddove ciò non
avvenga, e si continuerà nella politica del risparmio volta a colpire
soprattutto i più svantaggiati e bisognosi, la FLC CGIL continuerà a prestare
il supporto alle famiglie degli alunni
diversamente abili, per affermare, anche tramite il ricorso ai tribunali, il
diritto all’istruzione, costituzionalmente garantito.
<A NAME="23911-FLC>23-9-2011</A>
CLASSI
NUMEROSE E SICUREZZA,I GIUDICI DEL TAR
INTERVENGONO
Sono anni che lo
scriviamo agli organismi preposti: le classi delle scuole molisane non possono contenere gli alunni che l’Ufficio
scolastico regionale vorrebbe farci stare. Abbiamo scritto a tutti gli
organismi preposti al controllo ed alla vigilanza: Dirigenti scolastici,
Prefetti, ASREM, Ispettorati del lavoro ecc., senza risultati.
Oggi arrivano a darci
ragione le sentenze dei giudici amministrativi. Continuano, infatti, i
pronunciamenti del TAR Molise sui provvedimenti
dell'Ufficio scolastico regionale di accorpamento delle classi. Sono,
ormai, già quattro, se ne prevedono
altre.
I limiti massimi sono
determinati dal D.P.R. n. 81/2009:
scuola infanzia 26, primaria 26, secondaria di I grado 27, secondaria di II
grado 30. Limiti massimi che, per effetto
dell’art. 4 del D.P.R., possono aumentare fino al 10%. In altri termini, i
parametri citati possono arrivare ora al massimo di 29 bambini per sezione
nella scuola dell’infanzia, a 29 alunni nelle classi di primaria, a 30 in
quelle di I grado e a 33 nelle classi delle superiori. Eppure il D.M. sulle norme di prevenzione
incendi per l'edilizia scolastica fissa l'indice di 26 persone/aula come indice di massimo affollamento ipotizzabile.
Il dirigente
scolastico dovrebbe garantire in ogni modo agli alunni e all’utenza in generale, un ambiente confortevole, igienico e sicuro secondo
i principi di qualità stabiliti per i
servizi pubblici quali sono gli
istituti di istruzione ed educazione
di ogni ordine e grado; nella formazione
delle classi dovrà tenere conto della
cubatura. Ovvero l’indice minimo di
1,80 o 1,96 mq netti per alunno per 3
metri di altezza, riferito alle aule, conformemente al previsto indice minimo
di 2 mq che ogni lavoratore deve avere.
L’ultima sentenza del
TAR Molise è quella delle quarte dell'Istituto tecnico commerciale “L. Pilla”
di Campobasso in due sole sezioni, con soppressione della sezione. Le classi
avrebbero accolto, rispettivamente, 29 e 30 alunni: troppi, secondo il TAR
Molise, come quelli legati agli accorpamenti
annullati al Liceo classico di Campobasso, al Liceo scientifico di Riccia e al
Liceo scientifico di Larino. L’amministrazione scolastica, senza tener conto
delle norme sulla sicurezza, continua a disattenderle applicando le regole
sulle drastiche riduzioni volute dalla Gelmini.
Proseguiremo
nell’azione di denuncia, ricordando che sono molte le scuole nella nostra
regione che ospitano un numero di alunni non conforme alle norme (basta andare
alla Scuola media “Brigida” o al Nautico di Termoli, alla “Colozza” di
Campobasso, per non parlare dello scempio che c’è in molte scuole del cratere
sismico).
Occorre battersi
contro i tagli e le riduzioni fatte da
questo governo che stanno devastando la scuola pubblica molisana; è necessario
continuare l’iniziativa per rimettere al centro la qualità e la sicurezza del
sistema d’istruzione regionale.
<A NAME="15911-FLC>15-9-2011
</A>
FINALMENTE
LE CONVOCAZIONI PER I PRECARI DELLE SUPERIORI,
PORRE FINE AL PASTICCIO SULLE GRADUATORIE DI ISTITUTO
Le convocazioni per
gli incarichi a tempo determinato nelle scuole secondarie di I e II grado si
faranno venerdì 16 settembre ‘11 presso la scuola media “Colozza” di
Campobasso”. Con ritardo, forse si riuscirà a far partire l’anno scolastico. Lentezze e confusioni si sono determinati in
un contesto nel quale l’ufficio dell’ambito territoriale di Campobasso,
soprattutto per la riduzione del
personale in organico, non è stato in grado di garantire, in maniera ordinata,
le diverse fasi delle operazioni
propedeutiche all’avvio dell’anno scolastico.
Inoltre, l’Ufficio
dell’ambito territoriale della Provincia di Campobasso ha annunciato che la pubblicazione delle graduatorie di
Istituto di I fascia dovrà avvenire contestualmente in tutte le sedi
scolastiche della Provincia in data 19 settembre 2011 (D.M. n.62 del 13 luglio
2011 – art.9).
La FLC CGIL del
Molise, facendo seguito a comunicazioni già presentate in data 22 agosto 2011
avente come oggetto i problemi inerenti la compilazione del modello B on line,
ha chiesto ( il 13.09.2011) all’Ufficio
Scolastico Regionale un intervento urgente.
Considerato che, a
seguito della compilazione del modello B -
come previsto dal D.M. 62 del 13 luglio 2011, art. 4, comma 9, e art. 6
- le scuole devono far riferimento
esclusivamente alla modalità web, ma che alcune scuole oggetto di
dimensionamento, annullato poi dalla sentenza del TAR Molise, sono, per questo,
sprovviste di graduatoria di istituto, è stato chiesto all’Amministrazione di
rivolgersi a quelle Istituzioni Scolastiche della Provincia di Campobasso, non
presenti sul sistema istanze on-line al momento della compilazione del modello
B perché formalmente dimensionate, di
provvedere ad acquisire le graduatorie
di Istituto dalle scuole di riferimento
interessate dal dimensionamento.
L’Ufficio si è
riservato di comunicare alle scuole ripristinate a seguito dell’Ordinanza del
T.A.R. Molise n.222/2011 (scuole che allo stato, non disponendo di un codice
meccanografico non possono formalizzare graduatorie per supplenze) “i successivi
adempimenti inerenti alle graduatorie di istituto”.
Nel prendere atto di
tale volontà, la FLC CGIL vigilerà affinché non vi siano esclusioni dalle graduatorie o interpretazioni fantasiose che potrebbero
compromettere le scelte effettuate dai docenti al momento della compilazione
della domanda.
Si tratta di evitare
un altro pasticcio che, insieme alla drastica politica di tagli e riduzioni,
potrebbe compromettere irreversibilmente il funzionamento ordinario del sistema
scolastico molisano.
<A NAME="11911-FLC>11-9-2011
</A>
Aprono
le scuole nel molise ed emergono tutti i problemi che abbiamo denunciato
Comincia un nuovo
anno scolastico in Molise in uno sfondo decisamente cupo e preoccupante. La
domanda ricorrente è: che scuola troveranno, nell'anno scolastico 2011/2012, i
ragazzi e le ragazze? Nel Molise ci saranno 595 alunni in meno nelle scuole dalla primaria alla secondaria
di secondo grado. In totale, con la scuola dell’infanzia, ci saranno circa
43.000 alunni che nelle scuole avranno
158 docenti e 123 ATA in meno rispetto allo scorso anno scolastico.
Sarà, dunque, una
scuola più povera. In tre anni si sono persi
quasi 1200 posti di lavoro. Si è ridotto il tempo scuola, sono
peggiorate le condizioni di lavoro, si è ridotta l’offerta formativa. Non tutti
gli studenti torneranno in una scuola.
Infatti ci sono i quindicenni che completeranno l'obbligo lavorando come
apprendisti; altri hanno smesso di andare a scuola, non hanno un lavoro, ne' lo
cercano.
Ci saranno bambini e
bambine parcheggiati nelle liste d'attesa delle scuole dell'infanzia. E
ci sono gli adulti che avrebbero bisogno di una scuola dedicata a loro, dove
riqualificarsi per rientrare nel mondo del lavoro ai quali è stata negata
l’istruzione con la soppressione di molti corsi serali.
Chi a scuola ci andrà
la troverà peggiorata, con meno insegnanti e meno personale ATA, meno tempo scuola e meno attività. Una scuola
più povera e meno sicura.
In questa scuola ci
sono alcune migliaia di persone che
continueranno, nonostante tutto, a lavorare per garantire una formazione ed
un’istruzione di qualità. Purtroppo non sarà un
obiettivo facile da raggiungere.
Per tutto questo
continuiamo a chiedere un cambiamento radicale delle politiche
governative; per questo saremo al fianco dei docenti, del personale
ATA, dei dirigenti, degli studenti e di tutti coloro che si impegnano per
difendere la qualità della scuola pubblica della nostra regione.
<A NAME="28811-FLC>28-8-2011
</A>
NON
BASTANO LE PROMESSE DELL’ASSESSORE, ASPETTIAMO RISPOSTE CONCRETE PER I PRECARI
DELLA SCUOLA
Nell’incontro con
l’assessore regionale all’istruzione sui problemi della scuola pubblica
molisana del 3 agosto u.s., la FLC ha ricordato che in tre anni le politiche governative hanno
determinato in Molise una riduzione di docenti ed ATA pari a 1200 posti di lavoro.
La FLC aveva chiesto
all’Assessore un impegno per evitare
ulteriori tagli; risorse aggiuntive da
parte della regione per garantire il tempo scuola negato agli studenti, in
grado di consentire il tempo pieno nella primaria, il tempo prolungato nella secondaria di I°
grado, lo sdoppiamento delle pluriclassi e delle classi numerose.
In quella occasione
l’Assessore si è impegnato a portare all’attenzione della giunta regionale le
criticità evidenziate dalla FLC CGIL Molise ed
ha garantito che avrebbe
richiesto le risorse per attivare un intervento aggiuntivo per la scuola
pubblica molisana.
Si era, infine,
convenuto di rivedersi il 24 agosto per
verificare lo stato di attuazione
degli impegni assunti. Nell’incontro del
24 agosto, pur non essendo stato prodotto nessun provvedimento di merito da parte della giunta
regionale, l’assessore ha assicurato che avrebbe portato all’attenzione
dell’organo esecutivo regionale la problematica
lunedì 29 agosto.
La FLC CGIL considera
indispensabile una presa di posizione da parte della giunta regionale, vista la
drammaticità della situazione in cui versano le scuole. Ci sono plessi scolastici senza
collaboratori, segreterie con un solo assistente amministrativo.
Siamo di fronte ad
una vera e propria devastazione della scuola pubblica molisana. A subirne le
conseguenze saranno gli alunni che avranno un tempo scuola minimo e con pochi
organici; a subirne le conseguenze
saranno i precari che non ritroveranno il posto di lavoro. Un solo esempio per
tutti: tre anni fa c’erano state 300 nomine annuali per i collaboratori
scolastici nella sola provincia di Campobasso, quest’anno saranno, dopo le
immissioni in ruolo di un centinaio, appena 10. Mancano all’appello quasi 200
posti.
E’ importante che
questi problemi vengano assunti come
determinanti per la formazione e l’istruzione degli studenti molisani. Occorre
intervenire con tempestività su una situazione grave. Il tema di una buona
scuola pubblica per tutti deve essere il punto di riferimento delle politiche
per la crescita e lo sviluppo regionale.
Pertanto proseguiremo
la mobilitazione e rappresenteremo le nostre ragioni con un presidio davanti alla giunta
regionale, in via Genova, il 29 agosto
alle ore 10,00.
<A NAME="3811-FLC>3-8-2011
</A>
LA
FLC INCANZA LA REGIONE SUL PROBLEMA DEI PRECARI DELLA SCUOLA
Si è svolto
stamattina, 3 agosto, l’incontro programmato con l’Assessore regionale
all’istruzione sui problemi della scuola
pubblica molisana.
La FLC ha ricordato
che in tre anni la mannaia della
Gelmini ha prodotto in Molise una
riduzione di docenti ed ATA pari a 1200
posti di lavoro. Si tratta di
provvedimenti che oltre a determinare seri problemi per l’organizzazione di un’offerta formativa
adeguata, hanno degli evidenti profili di
illegittimità.
La FLC ha chiesto
all’assessore di attivarsi affinché non vi siano ulteriori tagli, vista anche
la sentenza il Consiglio di Stato, che venerdì scorso ha stabilito che il MIUR
è obbligato ad acquisire il parere della Conferenza Unificata Stato-Regioni
espressamente previsto dall'art. 2 del DPR 81/2009 in materia di organici dei docenti ed ATA.
È importante che la
regione Molise, considerato anche il
ruolo del presidente Iorio che è anche vice presidente della Conferenza
Unificata, chieda al Ministro di fermare questi tagli calati dall'alto senza
nessun progetto di scuola formativa, domandando di rivedere i criteri di
determinazione degli organici docenti e ATA.
La FLC ha illustrato la sua posizione sui progetti
regionali, chiedendo maggiori risorse, blocco dei tagli agli organici dei
docenti e degli ATA, di prevedere
risorse per restituire il tempo scuola agli studenti; di consentire lo sdoppiamento delle pluriclassi e delle classi numerose.
L’Assessore Filoteo
Di Sandro si è impegnato a portare all’attenzione della giunta regionale,
convocata per il 4 agosto, le questioni sollevate in merito ad un
intervento riguardante la sentenza del Consiglio di Stato ed ha garantito che chiederà le risorse per attivare un intervento aggiuntivo per la scuola pubblica
molisana.
Le parti hanno
convenuto di rivedersi il 24 agosto
per verificare lo stato di attuazione degli impegni assunti.
Alla fine
dell’incontro la FLC ha informato del
suo esito i precari convenuti sotto
l’assessorato. Si è deciso, comunque, di
intensificare l’iniziativa per
continuare a rivendicare i diritti dei precari e l’esigenza di una buona
scuola pubblica di qualità nel Molise.
2-8-2011
LA
REGIONE DEVE FARE LA SUA PARTE PER GARANTIRE UN BUON SISTEMA D'ISTRUZIONE
In tre anni la
mannaia della Gelmini ha prodotto in
Molise una riduzione di docenti ed ATA pari a 1200 posti di lavoro. Si tratta di provvedimenti che oltre a
determinare seri problemi per
l'organizzazione di un'offerta formativa adeguata, hanno degli evidenti profili
di illegittimità.
Infatti, il Consiglio
di Stato, ha stabilito venerdì scorso che il MIUR è obbligato ad acquisire il
parere della Conferenza Unificata Stato-Regioni espressamente previsto
dall'art. 2 del DPR 81/2009 in materia
di organici dei docenti ed ATA.
Queste ultime
sentenze ci offrono l'opportunità di portare in fondo una battaglia comune a
difesa del diritto all'istruzione e della scuola pubblica.
È importante che la
regione Molise, visto che il presidente Iorio è anche vice presidente della
Conferenza Unificata, chieda al Ministro di fermare questi tagli calati
dall'alto senza nessun progetto di scuola formativa, domandando di rivedere i
criteri di determinazione degli organici docenti e ATA.
Per queste
ragioni la FLC CGIL ha richiesto un
incontro urgente all'Assessore all'istruzione della regione.
Saremo ricevuti mercoledì 3 agosto '1, alle 11,00 dall'Assessore. Per l'occasione
chiederemo che la regione si impegni
per:
1. bloccare i tagli agli organici dei
docenti e degli ATA;
2. prevedere risorse per restituire il
tempo scuola agli studenti;
3. consentire lo sdoppiamento delle pluriclassi e delle classi numerose
Alle ore 12,00,
davanti alla sede dell'Assessorato, in Via Mazzini, 126, a Campobasso, riferiremo alla stampa sull'esito dell'incontro.
<A NAME="1811-FLC>1-8-2011
</A>
CI
SONO I POSTI DISPONIBILI MA DI IMMISSIONI IN RUOLO ANCORA NIENTE
Mentre il Consiglio di Stato nell'udienza di venerdì
scorso ha stabilito che i tagli operati nelle scuole sono illegittimi. Il
tribunale si è pronunciato sull’appello del ministro all'Istruzione Mariastella
Gelmini contro le decisioni del Tar
Lazio che aveva, su richiesta della FLC CGIL,
dichiarato illegittimi i tagli agli organici della scuola per l'anno
scolastico 2010-2011.
Il Consiglio di Stato
ha decretato l'illegittimità dei decreti interministeriali con i quali sono
stati determinati i tagli agli organici del personale della scuola (nel
triennio oltre 87.000 posti di lavoro cancellati). Ora la Gelmini dovrà ridare gli organici alle scuole e più posti
per i precari sulla base di un vero piano triennale.
Mentre l'accordo
sottoscritto presso l'Aran il 19 luglio 2011,
tra le OO.SS. e il MIUR, senza la
firma della CGIL, interviene modificando strutturalmente il CCNL con una
riduzione delle retribuzioni per i neo immessi in ruolo e con la impossibilità
di aver diritto alla ricostruzione della carriera.
Intanto, secondo le
elaborazioni della FLC, dopo i
trasferimenti ci sono, su posti disponibili e vacanti, 173 docenti e 233 ATA
che potrebbero essere immessi in
ruolo nella nostra regione.
Continueremo a
batterci perché non siano ridotti i diritti dei lavoratori della scuola, perché si facciano le immissioni in ruolo e
si investa nel sistema d’istruzione pubblico regionale.
<A NAME="28711-FLC>28-7-2011
</A>
SCUOLA:
LA CONFUSIONE REGNA SOVRANA
Il governo nazionale alla
politica degli annunci ,che riguarda il miglioramento del sistema formativo, fa
seguire provvedimenti di demolizione
della scuola pubblica.
In questi giorni i dirigenti
scolastici si stanno confrontando con la dura realtà dei numeri: non ci
sono collaboratori scolastici in grado
di garantire l’apertura e la
chiusura dei plessi distribuiti su tutto il territorio regionale. Non si dà
seguito alla richiesta delle famiglie di un tempo scuola più disteso (tempo
pieno alla primaria e tempo prolungato alla secondaria di primo grado); la
risposta degli Uffici scolastici delle due province è sempre la stessa: “non
abbiamo gli organici per soddisfare le vostre esigenze. Non si rispettano i parametri previsti dalle
norme per lo sdoppiamento delle classi, con la conseguenza che ci saranno
pluriclassi al di sopra dei 19 alunni. Non ci sono stati provvedimenti conseguenti
alla bocciatura del TAR Molise del piano di dimensionamento della rete
scolastica, con inevitabili disagi per tutte le operazioni d’inizio anno: caos
su trasferimenti, assegnazioni provvisorie, utilizzazioni, domande dei precari
per inserirsi nelle graduatorie d’istituto, certezza dei finanziamenti e degli
organici spettanti.
Il recente decreto approvato dal
Parlamento determinerà, in Molise, che a partire dal prossimo anno scolastico
2011-12, ben 18 istituzioni scolastiche saranno date a reggenza.
Non ci sarà, in pratica, un
dirigente scolastico titolare, né ora né in futuro. Con inevitabili ricadute
negative sulla possibilità di garantire nel territorio una scuola con un
organico ed una dirigenza in grado di affrontare le sfide formative imposte
dalla società contemporanea.
A tutto ciò, come se non
bastasse, ha fatto seguito una circolare del MIUR che nega l’istituzione di
nuove classi e qualsiasi sdoppiamento di quelle numerose: i numeri vanno
rispettati a dispetto di tutto! Per cui
avremo classi affollate anche in
presenza di alunni disabili, soppressione di classi terminali con pochi alunni.
Aggregazioni di classi al di fuori di
qualsiasi logica. La nota ministeriale invita i
dirigenti scolastici a rifiutare ulteriori iscrizioni in presenza di
classi numerose. Come dire: mandateli altrove, qui non c’è posto.
Siamo di
fronte ad un vero e proprio arbitrio: nelle nostre realtà decentrate o ai
ragazzi si garantisce il diritto all’istruzione oppure essi sono costretti ad
abbandonare i percorsi formativi. In questo modo si vanifica, per esigenze di
cassa, un diritto costituzionalmente garantito.
Contro
questo declino la FLC CGIL ha chiesto alle istituzioni di fare la propria
parte. Ad oggi c’è un silenzio assordante: la preoccupazione del ceto politico
è legata alla propria collocazione in vista delle prossime elezioni. I problemi
reali possono aspettare!
<A NAME="19711-FLC>19-7-2011
</A>
NEL
MOLISE SU 86 ISTITUZIONI SCOLASTICHE 49 SONO SOTTO DIMENSIONATE
La manovra
finanziaria del governo aggrava la situazione in cui versano le scuole italiane
dopo tre anni di riduzione continua delle risorse professionali ed economiche,
per il blocco dei salari e del rinnovo dei contratti, e per il disinteresse
mostrato per la funzionalità del sistema di istruzione.
Ai tagli si
aggiungono le nuove norme per il dimensionamento delle istituzioni scolastiche
che si pretendono applicabili dal 1 settembre 2011, con la mobilità di tanti
dirigenti ai quali non verranno riconfermati gli incarichi nelle scuole con
meno di 500 alunni e la cancellazione di un decine di esoneri e semiesoneri dei
vicari nelle scuole di dimensioni maggiori.
Questo potrebbe
significare per il Molise, che bisognerà
procedere rapidamente ad un piano di
dimensionamento per ben 49 istituzioni
scolastiche (36 tra 300 e 499 alunni; 13
al di sotto dei 300 alunni). Dati del MIUR.
Si tratta di
ulteriori misure di tagli indiscriminati al personale e ai servizi che invadono
competenze delle regioni alle quali è affidato il compito di programmare
l’offerta formativa territoriale e non considerano in alcun modo la
funzionalità delle scuole.
La scuola ha bisogno
di stabilità e di certezze, deve avere le risorse indispensabili per poter
funzionare e per programmare le attività necessarie. Nelle scuole è esaurita la
capacità di compensare gli effetti disastrosi di decisioni del governo che
hanno ricadute pesanti sulla didattica e sugli assetti organizzativi,
funzionali al servizio scolastico.
Accanto a questi problemi, per il personale pubblico,
nella manovra, c’è un ulteriore salasso. I docenti, i dirigenti e tutto il
personale ausiliario, tecnico ed amministrativo della scuola perderà migliaia di euro nei prossimi anni a
causa dell'allungamento del blocco dei contratti fino al 2014 previsto dalla
manovra economica.
Un docente di
scuola,perderà in 4 anni (2010-2014) quasi 8.000 euro; un dirigente circa
16.000 euro; il personale ATA perderà in media 6.400 euro. Si tratta di stime
in difetto, calcolate sugli stipendi medi rivalutati sull'indice IPCA indicato
dal governo che è inferiore all'inflazione reale (2,6% a maggio). Le perdite,
purtroppo, saranno molto più consistenti perché i rinnovi contrattuali
rivalutano anche altre voci dello stipendio che restano ferme, come restano al
palo gli scatti di anzianità. Preoccupante il blocco anche ai fini
pensionistici.
Con feroce continuità
il governo si accanisce con tagli insopportabili sui settori della conoscenza,
avvilendoli e rendendo la vita difficile a chi vi lavora. Una politica miope,
punitiva e ideologica.
<A NAME="9711-FLC>9-7-2011
</A>
CHIUSE
LE PROSPETTIVE PER I GIOVANI LAUREATI CHE VOGLIONO INSEGNARE, UNICA SOLUZIONE:
L’EMIGRAZIONE
I giovani
laureati che volessero insegnare nel Molise, dovrebbero partecipare ai tirocini
formativi attivi che saranno approntati a partire da settembre. Andando a
leggere la disponibilità dei posti, si scopre che questi giovani rimarranno senza prospettive almeno per una
decina d’anni. Nei prossimi anni, infatti,
non ci sarà bisogno di nuovi laureati sia nelle discipline scientifiche sia
discipline umanistiche. Il Ministero dell’istruzione ha elaborato il fabbisogno
di insegnanti per gli anni 2012-15, al
netto dei pensionamenti, ed emerge che,
per il Molise, i posti disponibili
saranno:
34 posti per la
scuola dell’infanzia:
30 posti per la
scuola primaria;
8 posti per la scuola
secondaria di I° grado;
6 posti per la scuola
secondaria di II° grado.
15 posti di sostegno per l’infanzia;
28 posti di sostegno
per la primaria;
18 posti di sostegno
per il I° grado;
63 posti di sostegno
per il II° grado.
Da questi dati si
evince chiaramente che chi volesse fare l'insegnante può scordarselo. Chi sta
frequentando o vorrà iscriversi il prossimo anno a un corso di laurea in
matematica, lingue, lettere, filosofia, scienze motorie, ecc., con l'intenzione
di insegnare, sappia che non sarà possibile, perché i nuovi posti previsti
dalle tabelle ministeriali per ottenere l'abilitazione all'insegnamento - anche
nelle principali classi di concorso - ammontano sostanzialmente a zero fino al
2015. C’è solo qualche posto per gli insegnanti di sostegno.
Si tratta di un colpo
durissimo alle attese di tanti giovani che si sono formati per diventare
insegnati. A questo si aggiunga quanto
stabilito dalla manovra economica che prevede, per il Molise, la chiusura del
30% delle scuole autonome, oltre agli
organici bloccati, docenti inidonei all’insegnamento costretti a coprire posti
già occupati dai precari che così verranno licenziati, riconferma del blocco
del contratto e degli scatti di anzianità, stretta sull’integrazione degli
alunni con disabilità. Su questo punto accadrà, se dovesse passare la manovra
economica, che ci saranno tagli rilevantissimi
sui posti di sostegno ed i numeri sopra riportati si ridurrebbero drasticamente.
Il Governo perseguita
i lavoratori pubblici già dal 2008. Con
la prima manovra finanziaria del 2008 ha
dato il via alla riduzione degli investimenti pubblici all’offerta formativa,
degli organici, del tempo scuola e dei diritti dei lavoratori. Continueremo a
batterci contro questo scempio.
<A NAME="30611-FLC>30-6-2011
</A>
Il giorno 1° luglio
’11 alle ore 12,00 è convocato, presso il ristorante “Prato gentile” di
Capracotta, il direttivo regionale della
FLC CGIL Molise per discutere della
manovra economica del governo.
Ancora una volta i
settori della conoscenza, i lavoratori pubblici e le donne pagano a caro prezzo
gli sprechi e gli sperperi fatti dal governo. Di nuovo solo tagli senza
sviluppo.
* I salari dei pubblici dipendenti vengono
bloccati fino al 2014. E cioè un anno in più rispetto al blocco triennale
operato da Tremonti con la manovra del 2010.
* L’età pensionabile delle donne, anche nel
privato, si innalza progressivamente fino ad arrivare a 65 anni e si anticipa al 2014 la revisione
dei parametri per i pensionamenti di anzianità.
* Sterilizzate le dotazioni organiche del
personale docente ed Ata per vanificare le numerose sentenze della magistratura
che sempre più spesso accoglie i ricorsi presentati dalla FLC contro i tagli
agli organici di docenti e Ata.
* Si vuole abolire l’organico del personale
docente di sostegno ed, in presenza di disabili, le classi non saranno più di
20 alunni ma arriveranno a 30 alunni.
* Viene interrotto il comando del personale
della scuola utilizzato presso l’Indire e l’Invalsi con perdita di un
patrimonio enorme di professionalità.
* Nella
scuola del primo ciclo le attuali direzioni didattiche e scuole medie vengono
aggregate tutte in istituti comprensivi che mantengono l’autonomia solo se
hanno almeno 1000 alunni, ridotti a 500 nelle zone più disagiate. Nel caso in
cui il numero di alunni dovesse essere inferiore a 500 la scuola anche se autonoma
sarà affidata ad un reggente.
*
Riduzione degli esoneri e dei semi esoneri per i collaboratori del dirigente
nelle scuole complesse. Continua la scia
delle riduzioni clamorose che si sono abbattute sui nostri settori a partire dal 2008. E cioè con la prima
manovra finanziaria di Tremonti (L. 133/2008): riduzione degli investimenti
pubblici all’offerta formativa, riduzione dei diritti dei lavoratori, della
contrattazione (vedi riduzioni del salario in caso di malattia, determinazione
per legge di materie che prima erano riservate all’ambito contrattuale).
Proseguire nell’iniziativa per contrastare questi
disegni, diventa un imperativo per evitare la devastazione dell’istruzione e
della formazione nel Molise.
<A NAME="27611-flc">27-6-2011
</A>
NON
SI RISPETTANO GLI IMPEGNI PRESI PER GLI ATA E PER I PRECARI
Contro l’irresponsabilità del
Ministero dell’Istruzione, che rinvia continuamente il pagamento dell’una
tantum spettante al personale ATA (ricordiamo: sono solo 180 euro) , la FLC
CGIL ha deciso di intraprendere
un’azione legale proponendo dei ricorsi
per decreto ingiuntivo.
Il primo ricorso è stato accolto
il 22 giugno 2011 ed il MIUR è stato quindi condannato oltre che al pagamento
dell’una tantum anche al pagamento delle spese legali (150 euro) che quasi
equivalgono al compenso stesso. Sulla base di tale risultato favorevole, anche
la FLC CGIL del Molise ha inviato una
diffida al MIUR ed al Direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale al
fine di evitare un nuovo contenzioso che aggraverebbe in termini di costi, per il pagamento delle spese legali, le casse
dello Stato.
Si tratta dell’ennesima prova della sciatteria usata per affrontare le questioni della
scuola. In questi giorni abbiamo chiesto
la copertura integrale delle spese per supplenze e ore eccedenti. Le scuole
hanno bisogno di risorse certe e d’istruzioni chiare e precise. Tanti
docenti molisani hanno prestato il loro
lavoro aggiuntivo ma non vengono pagati.
La nota diramata dal MIUR il 20 giugno 2011 avente a oggetto le spese per le
supplenze da parte delle scuole, sta
generando ulteriore confusione e preoccupazione tra Dirigenti scolastici e
Dsga: le scuole non sono responsabili dei problemi determinati dai tagli di
risorse finanziarie, l’Amministrazione scolastica deve erogare rapidamente le
risorse spettanti alle scuole.
Inoltre l’approvazione nei giorni
scorsi del Decreto sviluppo alla Camera con voto di fiducia, genera conseguenze
sui precari della scuola quali:
· il piano triennale di
assunzioni, è indefinito nei numeri;
· rispunta un punteggio aggiuntivo per coloro che
lavorano continuativamente in
pluriclassi in zone disagiate (i criteri saranno definiti dal MIUR);
· si limita la normativa europea,
per i precari della scuola, in materia di stabilizzazione;
· le assunzioni a Tempo
Indeterminato passeranno dal 31 luglio al 31 agosto;
· le Graduatorie ad Esaurimento
dureranno tre anni, senza la possibilità di nuovi inserimenti; stessa durata per le Graduatorie di circolo e di
istituto;
· si invadono le prerogative
contrattuali, impedendo per 5 anni i trasferimenti e la mobilità
interprovinciale, anche temporanea, al
personale assunto a tempo indeterminato a partire dall'a.s. 2011/2012;
· si conferma anche per il prossimo
anno scolastico il ricorso alle Graduatorie prioritarie, con tutti i problemi
che ha comportato, come dimostra l'esperienza degli ultimi due anni nella
nostra regione.
Altre dovrebbero essere le
politiche che riguardano l’istruzione, non quelle fatte di tagli e negazione dei diritti
portate avanti da questo governo.
<A NAME="16611-flc">16-6-2011
</A>
EVITARE
UN RUOLO MARGINALE DELL’UNIVERSITA’, APRIRSI ALLE ISTANZE DI PARTECIPAZIONE E
DI CAMBIAMENTO
Si è tenuta il 15
giugno, presso la Biblioteca provinciale “Albino” di Campobasso, l’incontro promosso dalla FLC e dalla
CGIL per discutere delle proposte che questa organizzazione sindacale sta portando
avanti sui temi dell’università, della
formazione e della ricerca nel Molise.
Ha indotto i lavori
Paolo De Socio il quale ha sostenuto la necessità di operare una discussione a
tutto campo sui destini dell’Università del Molise, senza steccatati o veti,
con l’intento di valorizzare le
professionalità e di rilanciarne il
ruolo.
Andrea Ceglie è intervenuto
sui punti di forza e di debolezza del sistema universitario regionale,
rilevando l’urgenza di rilanciare sul tema della valutazione e sulla
collegialità delle decisioni, evitando rapporti preferenziali, in un momento in
cui si sta approntando lo statuto dell’ateneo molisano.
Francesco Lopez ha
portato il contributo del personale precario dell’Università del Molise rilevando l’incongruenza tra investimenti, a volte consistenti, che si
fanno sul personale precario in termini di formazione, ed il paradosso del
conseguente abbandono a se stessi di queste professionalità.
Francesco De Lucia,
studente universitario, si è soffermato sull’aumento delle tasse universitarie,
che stanno rappresentando una barriera all’ingresso per gli studenti, ed ha
sollecitato ad una maggiore presenza degli studenti negli organismi
decisionali.
Sergio Sorella si è
intrattenuto sul tema della conoscenza in quanto diritto alla cittadinanza
attiva e strumento per arrestare il declino nella nostra realtà produttiva; si
tratta di sfide che l’Università del
Molise dovrà raccogliere cambiando
radicalmente la sua offerta formativa.
Infine Erminia
Mignelli ha tracciato un quadro
riguardante i rapporti che
l’Università deve avere con il territorio, con uno scambio fruttuoso in grado di costituire una filiera tra il mondo
produttivo e quello della ricerca. Su questo terreno la CGIL Molise presenterà
nelle prossime settimane una piattaforma articolata.
Dopo un interessante
dibattito, le conclusioni sono state
affidate a Renato Comanducci
del Consiglio
Universitario Nazionale che ha rilevato tutte
le criticità della legge Gelmini sul riordino del sistema universitario,
in quanto provvedimento centralistico, che dà più potere ai rettori, nel quale
il Senato accademico è solo consultivo,
il Consiglio accademico, non essendo elettivo, diventa promanazione del
Rettore. Tuttavia i decreti non sono ancora usciti, pertanto occorre una
battaglia di merito sui diversi aspetti, per ribadire il ruolo importante che
l’Università ha nel sistema formativo nazionale. Su questi temi la FLC porterà
il suo contributo e si confronterà con tutte le componenti.
<A NAME="1-6-11-flc">1-6-2011
</A>
Esami
di stato I ciclo: LA SECONDA PROVA DI LINGUA NON E’ OBBLIGATORIA
La Direzione generale degli ordinamenti del Ministero dell’istruzione ha
pubblicato il 26 maggio la circolare n. 46 che impartisce disposizioni per
l’effettuazione degli esami di stato al termine del primo ciclo di istruzione
per l’anno scolastico 2010/11. Va ribadito che:
· la circolare recita "si ravvisa
l'opportunità che il collegio docenti preveda anche autonoma valutazione"
per la seconda lingua straniera. Le
commissioni d’esame, nell’ambito della loro autonomia organizzativa, potranno
stabilire se effettuare le due prove di lingua in giorni separati o nella
medesima giornata. In ogni caso deve essere prevista un’autonoma valutazione
per ciascuna delle due prove;
· viene detto che il voto finale dell’esame di
stato è costituto dalla media aritmetica tra voto di ammissione e voto di
ciascuna prova d’esame;
· per la certificazione delle competenze si
deve fare riferimento alle Indicazioni nazionali per il primo ciclo che sono
attualmente in fase di revisione.
. Si tratta di un
modo di procedere poco rispettoso degli studenti in primo luogo e in secondo
luogo di tutti coloro (personale ATA, docenti e dirigenti) che tutti i giorni
operano in una situazione di crescente difficoltà nell’unico segmento del
sistema di istruzione massacrato per
l’intero percorso scolastico dal riordino voluto da questo governo.
Inaccettabile è, a poche settimane dall'avvio in tutte le scuole delle
procedure d'esame, la comunicazione di effettuare due distinte prove scritte
per le lingue straniere.
Si ribadisce che l’arido meccanismo delle medie
aritmetiche per la “costituzione” del voto finale dell’esame. Tale modalità fa
si che ciascuna prova dell’esame, compresa quella INVALSI, abbia il medesimo
peso del voto di ammissione che è determinato collegialmente dal consiglio di classe
sulla base di un percorso educativo durato almeno 3 anni. Abbiamo chiesto all
MIUR di integrare questa parte della circolare e al tempo stesso richiamiamo la
Direzione Generale degli ordinamenti al rispetto delle Leggi in vigore, lo
stesso rispetto che, ripetutamente, chiede alle istituzioni scolastiche.
Completamente eluse
sono due questioni che la FLC aveva già posto lo scorso anno
· la partecipazione
agli esami del docente dell’ora di approfondimento in materie letterarie
(prevista dal DPR 89/09) allorquando tale insegnamento non sia svolto dal
docente di Italiano e/o storia e/o geografia della classe
· le modalità di
partecipazione dei docenti di strumento musicale alle sottocommissioni di esame
in presenza di alunni non frequentanti il corso musicale.
<A
NAME="23-5-11-flc">23-5-2011</A>
Appalti per le pulizie nelle scuole ed ex LSU,
ritirata la Direttiva 103
Premiato
l'impegno di FLC, FP e Filcams CGIL e di tutti i lavoratori privati e pubblici
per difendere l'occupazione e per garantire la qualità dei servizi nelle
scuole.
Nonostante
la difficile situazione nella qualesi trovano
le scuole, il MIUR aveva previsto, con la Direttiva n. 103, di affidare
l'onere della gestione delle procedure delle gare d'appalto direttamente alle
singole istituzioni scolastiche, scaricando su quest’ultime ulteriori
competenze e maggiori responsabilità.
Di
fronte a queste scelte unilaterali dei ministri Gelmini e Tremonti, che stanno
mettendo in ginocchio le scuole e che abbassano il livello di qualità del
sistema scolastico, avevamo chiesto:
* il ritiro della Direttiva n. 103;
* il ritiro del piano dei tagli degli
organici degli appalti e del personale scolastico.
La
Direttiva n. 103 avrebbe messo in
ulteriore difficoltà le scuole che senza certezze normative ed adeguate risorse
economiche e professionali non sono in grado di garantire la normale ’attività
di servizio. Con essa si era programmata
la diminuzione delle prestazioni che
avrebbe prodotto il licenziamento dei lavoratori delle ditte d'appalto e l'inevitabile
aumento dei carichi di lavoro del
personale collaboratore scolastico, già falcidiato dai tagli e sul quale pende
la terza tranche di riduzione dei posti anche per l'a.s. 2011/2012 (86 posti in
meno nella nostra regione). Nel Molise sono oltre 100 i lavoratori coinvolti da
questa Direttiva, tra ex LSU e di cooperative appaltanti.
Nelle
nostre scuole di ogni ordine e grado le pulizie dei locali, la salvaguardia
delle condizioni igieniche, l'assistenza agli alunni, il controllo degli
edifici e la sorveglianza degli ingressi sono elementi indispensabili per
garantire un servizio scolastico di qualità.
Finalmente è stata ritirata la direttiva n. 103. Il MIUR si è impegnato a presentare, in tempi
brevi, una nuova Direttiva per dare continuità agli appalti in essere al fine
di garantire il proseguimento dei rapporti di lavoro con il conseguente ritiro
delle procedure di mobilità.
Registriamo
con soddisfazione un primo importante risultato, che darà una piccola boccata
d'ossigeno alle scuole molisane; continua comunque la nostra mobilitazione
contro la politica dei tagli e dei licenziamenti per sostenere la qualità dei
servizi della scuola dell'autonomia per difendere il sistema d'istruzione
pubblico statale.
<A
NAME="20-5-11-flc">20-5-2011</A>
ANCHE PER GLI ATA, TAGLI E RIDUZIONI. ALTRI 123
POSTI IN MENO.
Dopo gli
organici dei docenti che hanno visto una riduzione di 158 posti, si annunciano
i tagli agli organici del personale amministrativo, tecnico ed ausiliare della
scuola. Nei prossimi giorni sarà diramata la circolare del MIUR sul contingente
di personale ATA per il prossimo anno scolastico. Essa stabilisce una riduzione
di ulteriori 14.166 posti nella dotazione organica delle scuole.
Per il
Molise questo comporterà che l’organico ATA sarà complessivamente di 1414
unità. Solo nel 2006 superava abbondantemente le 1900 unità.
A questi numeri
vanno sommati altri 39 posti (9 per gli
A.A. e 30 per i C. S.) che il MIUR intende
recuperare in organico di fatto.
Ulteriore conferma
della impossibilità per il sistema
scolastico molisano di sopportare queste riduzioni. Gli organici sono stati ridotti al punto da
impedire la funzionalità delle scuole e l'erogazione anche dei servizi minimi
essenziali quali la vigilanza e l’assistenza. Le segreterie delle scuole
saranno sempre più oberate di adempimenti ed impegni, i servizi saranno ridotti al lumicino. Tutto ciò è
inaccettabile!
Ci stiamo battendo
perché ad ogni scuola sia garantito quanto previsto dalle norme approvate da
questo stesso Governo, visto che, nella fase dell’applicazione dei tagli,
l’amministrazione cerca di forzare la mano per andare oltre la legislazione
vigente, nonostante le censure di una recente sentenza del TAR Lazio.
Sergio Sorella Segretario Generale FLC
<A
NAME="13-5-11-flc">13-5-2011</A>
Caos in molte scuole dopo la sentenza del tar
molise
A più riprese la FLC CGIL ha sollecitato un dibattito serio sui destini
della scuola pubblica molisana. Anche il
dimensionamento scolastico è stata l’occasione per discutere, seriamente,
dell’offerta formativa da garantire nel territorio agli studenti molisani, in un contesto decisamente compromesso, visti
i tagli e le riduzioni di organici.
Nel Molise i nostri decisori politici hanno dato prova di
disinteressarsi di tutto questo ed hanno approvato un piano di dimensionamento
scolastico, palesemente pasticciato, che è stato bocciato dal TAR Molise. Le
incongruenze di quel piano la FLC CGIL le denunciate in tutte le occasioni,
sottolineando anche che avrebbe lasciato
irrisolti tutti i problemi riguardanti l’offerta formativa territoriale. Esso
rappresentava un’evidente forzatura normativa del DPR n. 81 del 20 marzo 2009
concernente l’organizzazione della rete scolastica, in attuazione della
legge n. 133 del 6 agosto 2008:
Infatti in questi giorni molte scuole sono nel caos perché:
? hanno organizzato gli organici tenendo conto del piano del dimensionamento approvato dal Consiglio
regionale;
? hanno provveduto ad effettuare riorganizzazione degli organici, dichiarando docenti in esubero i quali sono stati costretti a
presentare domanda di trasferimento in altre scuole;
? sono state obbligate a rivedere la pianta organica del personale ATA
(riducendo i numeri di assistenti amministrativi e dei collaboratori
scolastici);
? hanno predisposto tutti gli adempimenti con i nuovi codici che il
ministero ha assegnato alle scuole dimensionate.
Il TAR ha sentenziato che è tutto da rifare! Al di fuori dai tempi
previsti per questi adempimenti ed in un periodo dell’anno scolastico
particolarmente delicato viste le operazioni di trasferimento. Infatti molti
docenti che avevano chiesto
(teoricamente da qualsiasi parte d’Italia) di andare in una scuola dimensionata
con il nuovo codice si vedranno nell’impossibilità di veder riconosciuto il
loro diritto in quanto la scuola, con la sentenza del TAR Molise, praticamente
non esiste più.
Abbiamo chiesto al Direttore generale dell’USR del Molise di convocare
un incontro urgente con le OO.SS per affrontare questi problemi che, se
dovessero essere lasciati irrisolti, comporteranno conseguenze pesantissime
sugli organici dei docenti e degli ATA, sulle posizioni individuali di esubero
e sul diritto di ciascuno a chiedere il
trasferimento nelle sedi oggetto del
dimensionamento.
La scuola pubblica molisana non merita di essere trattata in questo
modo! Approssimazione e pressappochismo si ripercuoteranno sulla didattica e
sulla qualità dell’offerta formativa.
Sergio Sorella Segretario
generale FLC
<A
NAME="9-5-11-flc">9-5-2011</A>
GRANDE ADESIONE ALLO SCIOPERO GENERALE, LA FLC DEL MOLISE CHIEDE RISPOSTE CONCRETE SUI TEMI DELLA SCUOLA PUBBLICA DI QUALITA'
La forte adesione dei lavoratori della conoscenza del Molise allo sciopero generale e alla
manifestazione che si è tenuta a Campobasso il 6 maggio confermano la condivisione delle
battaglie fatte dalla FLC CGIL per la difesa della conoscenza pubblica ed a
difesa dei precari.
Adesso il Governo ha il dovere di aprire un tavolo di confronto con
tutte le organizzazioni sindacali per tornare ad investire in scuola,
università e ricerca
.E' ora che il governo regionale esca dal torpore e faccia scelte coraggiose sulle politiche pubbliche
nei settori della conoscenza. Ci sono problemi urgentissimi da affrontare quali
la drastica riduzione di organici, la mancata applicazione delle norme sulla
sicurezza degli edifici scolastici ed il piano di dimensionamento che si è
confermato il pasticcio annunciato che per primi avevamo denunciato.Con i tagli
agli orgnaici annunciati non ci sarà la possibilità di garantire nè il tempo
scuola nè, in molti casi, la semplice apertura di plessi scolastici.
Occorre definire il numero preciso delle immissioni in ruolo nei
prossimi tre anni, i nuovi i criteri con
i quali predisporre gli organici e garantire certezze a chi quodidianamente,
tra mille difficoltà, fa funzionare la scuola pubblica..
Pertanto non occorrono annunci
buoni solo come spot pubblicitari ma azioni concrete, immediate e
verificabili.
Il 6 maggio in Molise è stata una
giornata di grande adesione allo sciopero generale. Da un riscontro fatto
dalla FLC Molise 25 plessi sono
rimasti chiusi. In molte scuole le attività sono state ridotte al lumicino. In
altre addiritttura i dirigenti scolastici hanno accolto gli studenti per mancanza di docenti.
Complessivamente la percentuale
del personale delle scuole molisane che ha scioperato si attesta sul
40-45 %. Si tratta di un dato riscontrabile e di grande significato.
Rappresenta la determinazione del personale scolastico a non arrendersi ed a rilanciare
l'iniziativa per garantire agli studenti una scuola pubblica di qualità.
La maniferstazione che la CGIL ha
organizzato a Campobasso ha visto la partecipazione di una nutrita delegazione
della FLC che ha animato il corteo con slogan, cori e canti contro le politiche
governative. Numerosa è stata anche la partecipazione dei precari della scuola
molisana i quali hanno chiesto la stabilizzazione del posto di lavoro.
Sergio Sorella Segretario
Generale FLC
<A
NAME="30-4-11-flc">30-4-2011</A>
PANTALEO: NON RIUSCIRANNO A RIDURCI AL SILENZIO,
PROSEGUIAMO LA MOBILITAZIONE PER I DIRITTI ED IL LAVORO
Venerdì 29 aprile presso l'Hotel Eden si è tenuto un incontro tra i
delegati della FLC CGIL Molise ed il segretario generale nazionale della categoria, Mimmo Pantaleo.
Sono stati sollevati i temi che
riguardano l'attacco che questo governo sta portando ai settori della
conoscenza ed in particolare alla scuola ed all'università.
Nel Molise ciò sta comportando un drastico ridimensionamento
dell'offerta formativa. I tagli insopportabili al sistema pubblico
d'istruzione, mentre paradossalmente aumentano le risorse per quello privato,
stanno compromettendo il diritto
costituzionale alla formazione. Meno tempo scuola alla primaria, niente tempo prolungato alla
secondaria di primo grado, drastico
ridimensionamento delle discipline professionali alla secondaria di secondo
grado.
Con queste premesse l'istruzione è concepita solo come un costo da tagliare. Non sono bastati gli 8 miliardi di tagli in tre anni, il DEF ne prevede altri 6,5 nei prossimi. Nel Molise
ci saranno altri 300 posti di lavoro in meno nelle scuole per il prossimo anno
scolastico che uniti agli altri 800
posti che si sono persi negli ultimi due anni, fanno numeri che dovrebbero indignare, ma che
purtroppo passano sotto silenzio.
L'incontro di venerdì ha
rappresentato anche l'occasione per Mimmo Pantaleo di rilanciare sui temi che
riguardano lo sciopero del 6 maggio
2011, quando le lavoratrici e i lavoratori della
conoscenza sciopereranno per l'intera giornata insieme a tutto il mondo del
lavoro.
Ad oltre due anni dall'inizio della crisi l'Italia è oggi più povera,
più povere sono le famiglie, più alta è la disoccupazione a cominciare da
quella dei giovani e delle donne. Si è aggravata la condizione dei pensionati
ed è aumentata la percezione di insicurezza tra le giovani generazioni.
In questo quadro, i lavoratori della conoscenza sono fra quelli più
bistrattati. Una categoria letteralmente saccheggiata che ha dovuto spesso
rispondere ad offese e accuse infondate da parte dello stesso premier.
Ma noi non ci rassegniamo! Il Paese ha bisogno di una svolta, la
conoscenza è futuro e il 6 maggio fermeremo il ritorno al passato voluto da
questo Governo.Per questo la FLC CGIL chiama tutte le lavoratrici e i
lavoratori a ribellarsi.
Per la prossima settimana la FLC ha organizzato altre 11 assemblee
territoriali, a partire da lunedì a Campobasso, presso il II° Circolo
-alle 8,15 ed allre 11,15 il Liceo Scientifico,
per spiegare le nostre ragioni,
mortificate da una politica che divide il movimento sindacale, che non punta
sul lavoro e lo sviluppo, che ritiene la cultura un inutile costo.
Sergio Sorella Segretario
Generale FLC Molise
<A NAME="21-4-11-flc">21-4-2011</A>
NEL
MOLISE PRONTI 300 RICORSI AL GIUDICE DEL LAVORO: REAGIRE
CONTRO LA MACELLERIA SOCIALE
Continuano i tagli
alle risorse che il governo intende destinare alla scuola pubblica. Il
Documento di economia e finanza (DEF) contiene una previsione di spesa in calo
(dall'attuale 4,2% del Pil, al 3,7% nel 2015, fino al 3,2 nel 2030). Mentre
tutti gli altri paesi europei investono nell’istruzione, il nostro continua a
penalizzarla. Meno risorse per il personale della scuola, che dopo la riduzione
di 87 mila cattedre e 42 mila posti di personale ATA (amministrativo, tecnico e
ausiliario), subirà ulteriori tagli.
Il DEF programma una
vera e propria macelleria sociale, senza alcun contributo per la crescita del
Paese. L’annunciata manovra da 40 miliardi produrrà tagli ancora più
consistenti del passato alla spesa sociale e agli investimenti: quindi meno
risorse per scuola, ricerca e università pubbliche e probabilmente nessun
rinnovo dei contratti anche dopo il 2013.
Alle scuole servono
risorse stabili, ovvero serve un organico funzionale (un organico attribuito
con cadenza non annuale, ma triennale). La dotazione funzionale deve coprire le
esigenze ordinarie dovute alla sostituzione dei colleghi assenti e per
migliorare l'efficacia dell'azione didattica in relazione al Pof. Il ricorso
alle supplenze brevi deve divenire residuale. Oggi il 20% del personale
scolastico ha contratti di lavoro a
tempo determinato, pur essendoci le disponibilità per essere stabilizzato.
La FLC CGIL chiede un
piano straordinario di immissioni in ruolo e una programmazione quinquennale di
stabilizzazioni in base al turn over. Ci sono i posti disponibili per farlo: su
di essi vanno stabilizzati i lavoratori. La FLC ha dimostrato, dati alla mano,
che è possibile coprire, con vere assunzioni, 100.000 posti nella scuola nei
prossimi 3 anni a costo quasi zero.
Per sostener queste
posizioni la FLC CGIL del Molise sta presentando 300 ricorsi al giudice del
lavoro, nei quali si chiede la
trasformazione del contratto di lavoro da tempo
determinato a tempo indeterminato. Si tratta di richieste che riguardano
il personale docente ed ATA che da anni (in molti casi da oltre 10 anni)
garantisce il funzionamento della scuola molisana e che ha diritto, perché ne
ricorrono tutte le condizioni, ad avere un contratto di lavoro a tempo
indeterminato.
Prosegue anche in
questo modo l’iniziativa politico – sindacale tesa a far riconoscere
l’importanza di investire nel sistema d’istruzione e formazione pubblica
garantendone una migliore qualità ma anche un futuro alle giovani generazioni
espulse dal mercato del lavoro.
Lo sciopero del 6
maggio dovrà dare forza a queste proposte per opporci al massacro
dell'istruzione, dell'università e della ricerca pubblica.
Sergio Sorella Segretario Generale FLC Molise
<A NAME="18-4-11-flc">18-4-2011</A>
L’ATTACCO
ALLA SCUOLA PUBBLICA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO: VENGA A VEDERE COME
FUNZIONA, NONOSTANTE TUTTO
“libertà vuol dire
avere la possibilità di educare i propri figli liberamente, (…) e sottrarli a
quegli insegnamenti di sinistra che nella scuola pubblica inculcano ideologie e
valori diversi da quelli della
famiglia" S. Berlusconi 16/04/11
Padova
Si tratta di parole
gravissime pronunciate da chi ha giurato fedeltà ai valori della Costituzione.
Un presidente del Consiglio e un Governo moralmente impresentabili non possono impunemente attaccare il diritto
allo studio e alla dignità dei docenti.
La scuola è
in difficoltà per i tagli alle risorse ed agli organici ( nel Molise
1100 posti di lavoro persi in tre anni e
spese per il funzionamento ridotte di 2/3) ma che continua con spirito
di sacrificio, con abnegazione personale e con impegno diffuso, a cercare di
dare il massimo possibile in termini di istruzione e formazione pur in un
contesto nel quale ogni giorno che passa diventa più complicato fa bene il
proprio lavoro.
Un’indagine serissima
del CIDI (Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti), smentisce le
affermazioni del premier: ci dice che solo il 30% degli insegnanti si definisce
di sinistra. Non solo, sono proprio i docenti di sinistra che intendono la
professione «come una funzione pubblica con gli obblighi e i diritti dei
dipendenti dello Stato». Le facili
polemiche, senza alcun riscontro, servono a sviare le azioni di demolizione
della scuola pubblica!
Oggi bisogna formare
persone capaci di muoversi nell’intero spazio culturale tra saperi nuovi e
nuove tecnologie, tra tradizione e modernità, tra norme e creatività. E’
necessario saper riconoscere la diversità dei caratteri, degli stili e dei
tempi di apprendimento di ciascuno per valorizzarne potenzialità, per suscitare
interessi e curiosità abituandoli a ragionare con la propria testa. In questo
gli insegnati sono rimasti soli. Sono soli anche nell’affermare i valori della
cultura, del rispetto, dell’onestà, del giusto e del bello in una società
incapace di trovare una via d’uscita al degrado civile ed etico in cui si
trova.
Chiediamo rispetto
per il difficile lavoro quotidiano degli insegnanti ed invitiamo il presidente
del Consiglio a recarsi presso le scuole
pubbliche per constatare direttamente le buone pratiche che ovunque si mettono in atto.
Venga, ad esempio, in
Molise il 29 aprile ’11 e potrà rendersi conto, in occasione della
premiazione dei lavori prodotti dalle
scuole per il concorso sui 150 anni dell’unità d’Italia “Mille volti, mille
luoghi, mille voci”, di cosa sono capaci gli studenti molisani, guidati dai
loro insegnanti che “inculcano” il senso civico dell’essere cittadini italiani.
Sergio Sorella Segretario Generale FLC Molise
<A
NAME="14-4-11-flc">14-4-2011</A>
DOPO
I TAGLI DI 158 DOCENTI ECCO LA RIDUZIONE
DI 133 ATA.AVANZA IL MODELLO DI SCUOLA BADANTE.
In questi giorni sono
stati definiti gli organici del personale ATA ed il MIUR prosegue nell’applicazione
della legge 133/08 che ha ridotto in tre
anni di ben 142.000 unità il personale
della scuola. Per il prossimo anno scolastico si taglieranno i posti di 19.699
docenti e di 14.166 ATA. Oltre 1100 posti di lavoro persi nella nostra regione
in tre anni! Il tutto nell’indifferenza e nel silenzio dei decisori politici.
Ai 158 docenti in
meno nelle scuole molisane occorrerà,
per il prossimo anno scolastico,
sottrarre altri 133 posti tra direttori dei servizi, assistenti
amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici.
Le conseguenze sono
sotto gli occhi di tutti. Non si rispettano le scelte delle famiglie
sull’orario richiesto per i propri figli; si faranno classi numerose in barba
alle norme sulla sicurezza; ci saranno pluriclassi oltre il limite previsto
dalla stessa norma ( un esempio su tutti: a Monteroduni ci saranno pluriclassi
con 19 alunni, mentre la norma ne prevede massimo 18); si azzererà sia il tempo
prolungato nelle scuole secondarie di primo grado sia la compresenza nella
scuola primaria; è stato negato il tempo pieno alle scuole che lo hanno
richiesto; i docenti che hanno partecipato a brevi corsi di formazione saranno
“costretti” ad insegnare l’inglese a causa della drastica riduzione dei
docenti specializzati. Gli studenti
delle scuole superiori avranno una notevole riduzione degli insegnamenti
disciplinari, in pratica delle materie dell’indirizzo di studio a cui si sono
iscritti. Non ci saranno insegnanti per le supplenze, per le attività
laboratoriali, per dare anche ai più deboli le adeguate opportunità.
La riduzione del
personale ATA comporterà gravi conseguenze sulla funzionalità dei servizi.
Ormai le segreterie sono al collasso; il ridimensionamento degli assistenti
amministrativi sta compromettendo la possibilità di rispettare i compiti
previsti. La diminuzione degli assistenti tecnici determina l’impossibilità di
utilizzare i laboratori informatici. La
contrazione dei collaboratori scolastici genera problemi seri sulla vigilanza e
sulla pulizia degli spazi. In molti plessi l’unico collaboratore scolastico
dovrà tener aperta la struttura dalle 7,30 alle 16,30 con un’evidente
violazione di tutte le norme contrattuali. Mentre il lavoro degli Ata diventa sempre più complesso si è deciso di
ridurre questo personale al lumicino.
E’ il modello di scuola pubblica badante
voluto dal governo. Tagliare risorse, personale e tempo alle scuole pubbliche sta compromettendo il
diritto costituzionale all’istruzione. Anche per rilanciare l’iniziativa
sindacale su questi temi, e battersi per una scuola pubblica di qualità, la CGIL invita a scioperare il 6 maggio.
Sergio Sorella Segretario Generale FLC Molise
<A
NAME="27marflc">27-3-2011</A>
Corso
di formazione per COLLABORATORI SCOLASTICI
Nell’ambito delle
azioni tese a valorizzare la professionalità del personale della scuola,
affinché esso sappia rispondere in maniera adeguata ai bisogni dell’utenza e
sia in grado di garantire un servizio scolastico di qualità, pur in presenza di
criticità rilevanti sul versante delle risorse economiche e degli
organici, l’associazione professionale
Proteo Fare Sapere e la FLC CGIL del Molise organizzano a Termoli il seguente corso di formazione.
Martedì 29 marzo ‘11 (ore 15.00 – 16.30) Presso la sede della CGIL
di Termoli in Via Asia, 3/G
TITOLO
- “La professionalità
ATA nella scuola dell' Autonomia
MODALITA' DI ATTUAZIONE
- Lezione frontale attività laboratoriale in aula informatica con
esercitazioni.
DURATA
- Un modulo di 3 ore
da svolgersi nel pomeriggio della prima giornata ed uno di 6 ore per la
giornata successiva presso i laboratori multimediali delle scuole.
FINALITA'
- Fornire nozioni
tecniche ed elementi avanzati per la navigazione in internet, la
predisposizione lavagna LIM, la
modulistica on line.
DESTINATARI
- Collaboratori
scolastici.
BISOGNO–PROBLEMA
- Approfondimento
degli aspetti operativi riguardanti
le procedure per l’utilizzo dei mezzi informatici a
sostegno del lavoro di segreteria da parte dei collaboratori scolastici.
OBIETTIVI
- Fornire ai
collaboratori scolastici gli strumenti tecnici e operativi atti
all’espletamento di compiti complessi all’interno della istituzione scolastica.
METODOLOGIA, ATTIVITA' E TEMPI
- Lezione frontale nel pomeriggio del primo giorno e attività
laboratoriale nel mattino del secondo giorno.
SUPPORTI–MATERIALI
- Saranno forniti ai partecipanti materiali cartacei e multimediali
relativi alle problematiche affrontate durante il corso.
VALUTAZIONE
– Ai corsisti verrà
rilasciato attestato di partecipazione.
<A
NAME="25marflc">27-3-2011</A>
PROSEGUE
L’AZIONE DELLA FLC CGIL PER VEDER RICONOSCIUTI I DIRITTI DEI PRECARI
C'è un primato tutto
italiano di cui non dobbiamo andare fieri: l'Italia è il primo esportatore di
ricercatori in Europa. È un dato che parla chiaro: la professionalità e la
competenza dei precari della didattica e della ricerca che lavorano
nell’università vengono ogni giorno mortificate e si fa di tutto per
respingerle. È un dato allarmante che dovrebbe preoccupare tutti. Nella scuola
succede la stessa cosa.
I precari della
conoscenza, nell’attesa del rinnovo del loro contratto o di un concorso,
aspettano l’assunzione a tempo indeterminato che, ogni giorno si allontana
sempre più.
Eppure sono
soprattutto loro che con impegno
lavorano nelle scuole, nell’università,negli enti di ricerca, garantendone il funzionamento per la crescita del paese,
in nome del diritto pubblico
all'istruzione.
Il tema del
precariato nella conoscenza è al centro delle iniziative della FLC CGIL.
Chiediamo al governo di cambiare rotta e di investire in settori strategici
quali quelli che rappresentiamo.
Accanto
all’iniziativa politico – sindacale, la
FLC ha attivato anche quella legale per vedere riconosciuti i diritti dei
precari che da anni lavorano.
Sono stati oltre 450 i
precari della scuola molisana che tra docenti ed ATA, si sono rivolti
alle sedi della FLC CGIL per impugnare i contratti a tempo determinato
stipulati negli anni scorsi su posti disponibili e vacanti. Un dato che fa
emergere in tutta la sua drammaticità l'abuso che l'amministrazione pubblica ha
fatto reiterando contratti a termine su posti liberi.
Mercoledì 30 marzo
’11 alle ore 10,30 presso la sede della CGIL Molise in Via Tommaso Mosca,11 si terrà una conferenza stampa per illustrare
la vertenza precari portata avanti dalla
FLC CGIL.
<A
NAME="20marflc">20-3-2011</A>
CHIEDIAMO
ALLA REGIONE MOLISE DI INTERVENIRE CONTRO
LA DEVASTAZIONE DELLA SCUOLA PUBBLICA
Il Miur ha pubblicato
il 14 marzo la Circolare Ministeriale n. 21 con la quale trasmette le tabelle
dell'organico docenti per il 2011/2012 e anticipa il contenuto del relativo
Decreto Interministeriale. Per il Molise sono confermati i 158 posti di docenti in meno. Nei prossimi
giorni uscirà anche la circolare sugli
organici del personale ATA che confermerà i 140 posti in meno nella nostra regione.
Gli effetti di questi
tagli saranno un colpo mortale per la qualità del servizio pubblico. Non
verranno rispettate le richieste del tempo scuola fatte dalle famiglie, saranno compressi gli orari per gli
insegnamenti, si ridurrà in maniera drastica la possibilità per le scuole di garantire l’offerta formativa
programmata.
In questi giorni si sono concluse le assemblee
territoriali, organizzate dalla FLC CGIL
per il personale della scuola molisana, alle quali hanno partecipato oltre
mille tra docenti ed ATA. Nel corso del dibattito è emersa la volontà di contrastare il disegno del governo che punta ad
indebolire drasticamente il sistema
pubblico d’istruzione. Si sono rigettate le semplificazioni e le vere e proprie
bugie dette dal ministro e dal presidente del consiglio. Quelle affermazioni,
oltre ad offendere il personale della scuola
che, tra mille difficoltà, è impegnato a far bene il proprio lavoro, con
dedizione e professionalità, pur in presenza di precarie condizioni oggettive,
dimostrano un evidente disinteresse nei confronti della scuola pubblica.
Chiediamo alla
regione Molise di farsi interprete del grido di allarme che proviene dalle
scuole; di esercitare le dovute pressioni nei confronti del MIUR affinché si
ponga fine a questa vera e propria mattanza. Chiediamo che si apra una stagione
di confronto capace di affrontare i nodi
che riguardano l’offerta formativa da garantire agli studenti molisani.
Non è possibile evitare di pronunciarsi su ciò che sta accadendo alla scuola
pubblica molisana: quasi 1200 posti di lavoro persi in tre anni, risorse ridotte
al lumicino, impossibilità per le scuole
di avere tempi distesi per garantire inclusione, recuperi, integrazione,
valorizzazione delle eccellenze. Stanno venendo meno i principi di eguaglianza
sostanziale previsti nella nostra Costituzione.
La Regione Molise
deve fare la sua parte!
La FLC CGIL avvierà
una vera e propria campagna/vertenza organici, coinvolgendo le scuole, le
istituzioni locali e la regione, promuovendo una serie di iniziative di
mobilitazione territoriali.
Lo sciopero generale
del 6 maggio prossimo proclamato dalla CGIL sarà un momento fondamentale in
questo percorso.
<A NAME="432011flc">4-3-2011</A>
LA
FLC ADERISCE ALLO SCIOPERO GENERALE DEL 6 MAGGIO E REVOCA QUELLO DEL 25 MARZO.
La FLC CGIL nel
condividere le ragioni dello sciopero generale proclamato dalla CGIL per il 6
maggio decide di scioperare, per tutti i comparti pubblici e privati della
conoscenza, l'intera giornata. Pertanto revoca lo sciopero del 25 marzo per
confluire in quello del 6 maggio.
Le iniziative e le
assemblee, che sono già partite in maniera diffusa nel territorio molisano,
devono coinvolgere i lavoratori pubblici e privati, gli studenti, i precari, le
associazioni e i movimenti affinché si possa determinare un vasto consenso sulla
piattaforma alla base dello sciopero generale.
Il 25 marzo sarà
considerata giornata di mobilitazione per respingere l'attacco alla democrazia
e ai diritti nei settori pubblici e per la difesa della conoscenza pubblica.
Inoltre la FLC CGIL
parteciperà alla manifestazione del 12 marzo a difesa e a sostegno della
Costituzione. Nella manifestazione del 12 marzo il valore e l’importanza della
conoscenza e la difesa del ruolo della scuola pubblica, assieme al rinnovato
riconoscimento del ruolo fondamentale svolto dagli insegnanti ancora di più in
un momento contrassegnato da politiche gravemente restrittive, rappresenteranno
temi centrali, contro lo strappo operato dalle recenti dichiarazioni del
Presidente del Consiglio tese a ridurre gli spazi di coesione, uguaglianza,
democrazia e partecipazione.
Al centro della
mobilitazione, dunque, la difesa della Costituzione del ruolo pubblico e laico
dell’istruzione. Tutta la nostra convivenza civile non può essere a disposizione di una
coalizione di governo, quale che essa sia. Per questo la CGIL si propone di dar
vita, insieme con tutti coloro che ne condividono l’esigenza e la motivazione
di fondo, ad una mobilitazione innanzitutto culturale e delle coscienze per
allargare il peso, il ruolo e l’influenza dei soggetti della rappresentanza
sociale, nel segno di una democrazia intesa come partecipazione, più forte e
più consapevole.
Il 12 marzo tutte le
strutture della FLC CGIL sono impegnate per una massiccia partecipazione alla
manifestazione in programmazione anche in Molise per la difesa della
Costituzione e della istruzione pubblica.
<A
NAME="2822011flc">28-2-2011</A>
<A
HREF="comunicati-2.html#2822011flc", style="text-decoration:
none; color: #FF0000">STUDENTI ABBANDONATI: L’ACCANIMENTO CONTRO LA
SCUOLA PUBBLICA</A>
Le cifre fornite il
19 gennaio dall’ISTAT, rivelano un’Italia “giovane” così sfiduciata al punto da
registrare due milioni di persone nelle condizioni che non studiano e non
lavorano. Una cifra impressionante, visto che si tratta del 21,2 per cento della
popolazione tra i 15 ed i 29 anni: uno dei nostri ragazzi su 5, la quota più
elevata a livello europeo.
Anche tra chi studia
le cose non vanno meglio: la quota dei più giovani (18-24enni) che ha
abbandonato gli studi senza conseguire un titolo di scuola media superiore, è
pari al 19,2 per cento (media Ue27 14,4 per cento). L’Italia è anche il paese
dove il 46 % della popolazione tra i 25 ed i 64 anni non ha superato il livello
di istruzione pari alla scuola media inferiore (percentuale che è solo al 27%
nella media dell’Unione Europea). Da
questi semplici numeri occorrerebbe
partire per investire in istruzione,
formazione e ricerca. Invece, nella scuola
pubblica prosegue la politica dei tagli e delle riduzioni.
Da un semplice
calcolo matematico effettuato tenendo conto del rapporto tra il taglio
complessivo fatto lo scorso anno e quello da fare per l’anno prossimo, emerge,
in tutta la sua drammaticità, il problema della scuola pubblica molisana: ai
335 posti in meno, fatti lo scorso anno scolastico, occorrerà sommarne almeno
altri 310 per il prossimo anno, secondo le stime più prudenziali.
Ripartizione dei
tagli a.s. 2011-12 in Molise
Intanto un Presidente
del Consiglio, senza nessuna attendibilità morale ed etica, attacca la scuola pubblica. Mentre le famiglie
chiedono un’educazione all'altezza dei cambiamenti che stanno attraversando la
società, le politiche regressive e i tagli della Gelmini, stanno distruggendo
la qualità del nostro sistema educativo e formativo.
Vogliono così aprire
la strada alla privatizzazione per garantire la possibilità di studiare solo ai
figli dei ricchi. È un’idea di società inaccettabile che ci riporta indietro
proprio mentre in tutto il mondo s'investe in formazione e ricerca.
Chiediamo rispetto
della dignità degli insegnanti che quotidianamente fanno il proprio dovere con
passione. Finora il personale della scuola da questo Governo ha ricevuto solo
tagli, licenziamenti di massa di precari, il blocco dei salari e dei contratti
e continue mortificazioni della propria professionalità. La verità è che questo
il Governo non è interessato alle sorti degli studenti, al loro diritto ad
avere una buona scuola pubblica, al loro diritto al sapere e al lavoro. Le
ragioni per lo sciopero del 25 marzo ci sono tutte.
<A NAME="2122011flc">21-2-2011</A>
I
lavoratori della conoscenza in sciopero!
Il 25 marzo chiudiamo
le scuole, fermiamo le università, blocchiamo la ricerca.
Il 25 marzo 2011,
sciopero nazionale di tutti i settori pubblici e della conoscenza.
La Federazione
Lavoratori della Conoscenza insieme alla Funzione Pubblica, per uno sciopero
che svuoti i luoghi di lavoro e riempia le piazze.
Conoscenza, cultura,
servizi pubblici, sono il bersaglio. Tagliare risorse, centralizzare le
decisioni, elevare la precarietà a sistema, sopprimere la democrazia nei luoghi
di lavoro, gli strumenti che il Governo e i suoi paggi usano per normalizzare e
piegare chi non si rassegna al declino.
Nei giorni scorsi a
Palazzo Chigi è andata in scena una recita con un copione già visto, un
ulteriore accordo farsa che puntella un governo alla frutta. Abbiamo già
descritto l'indecorosa sceneggiata, commentato punto per punto e nel merito
l'intesa separata.
Una controriforma
della pubblica amministrazione agonizzante è stata rivitalizzata da firme
compiacenti in calce ad un testo umiliante.
Per i lavoratori
oltre al danno la beffa, voler spacciare questo accordicchio per una
vantaggiosa conquista è paradossale.
Cosa portano quelle
firme? Rinnovo dei contratti? Recupero dell'inflazione? Sblocco delle
anzianità? Stabilità per i precari? Le elezioni delle RSU? No, niente di tutto
questo.
La CGIL non ha
firmato perché queste sono le priorità, queste le grandi questioni che vorremmo
affrontare.
Invece, non ci sono
risorse per la contrattazione, diminuisce il potere reale delle retribuzioni, è
bloccata la mobilità professionale, si nega ai lavoratori di eleggere i propri
rappresentanti per paura di dover rendere conto del proprio operato, vengono
inasprite le sanzioni disciplinari.
Si sancisce una odiosa
divisione dei lavoratori in fasce di produttività prestabilite. Peggio, alcuni
di loro sono etichettati come fannulloni a prescindere (come diceva Totò). Dato
che non ci sono soldi, il 25% sarà comunque escluso da premi.
Ma che premi!
Praticamente una trasfusione, dalla scuola esanime, dalla riduzione del diritto
allo studio, dall'asfissia delle università, dalla ricerca pubblica sottoposta
ad un salasso di risorse e intelligenze, dalle prospettive di vita dei precari.
Per questo la FLC
CGIL chiama tutte le lavoratrici e i lavoratori a ribellarsi. Mettiamo fine a
questo scempio.
Il Paese ha bisogno
di una svolta, la conoscenza è futuro, fermiamo il ritorno al passato
<A
NAME="1822011flc">18-2-2011</A>
il
Senato approva il milleproroghe, ancora problemi per la scuola. Chi può va in pensione
Con l’approvazione al Senato del decreto
“Milleproroghe” le Graduatorie provinciali del personale docente sono prorogate
fino al 31 agosto 2012. Il Miur dovrà comunque provvedere ad applicare la
recente sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimi gli inserimenti in
coda. Dal prossimo anno scolastico si potranno inserire nelle graduatorie di
istituto solo gli insegnanti che sono presenti nella graduatoria permanente
della stessa provincia. Prosegue la via
crucis per i precari della scuola.
Si è anche deciso che scadrà il 31 dicembre 2011 il
tempo per impugnare il termine dei contratti a tempo determinato cessati prima
del 24 novembre, data di entrata in vigore del collegato lavoro. Di conseguenza
per molti precari si riaprono i termini per impugnare i licenziamenti o
contestare il termine apposto sul contratto di lavoro. Nel Molise la sola FLC
ha prodotto oltre 400 ricorsi.
La disposizione sulla proroga delle graduatorie
provinciali ad esaurimento sostanzialmente le congela non permettendo
l’aggiornamento dei titoli e dei servizi sino al 2012. Si tratta dell’ennesimo
intervento legislativo da parte del Governo su un settore delicatissimo. Si
cerca di rimediare alla responsabilità politica di aver alimentato un precariato senza speranza
evitando però di fare l’unica cosa davvero necessaria: immissioni in ruolo su tutti i posti disponibili e piano
pluriennale di assunzioni. Durante i lavori parlamentari di approvazione del
decreto Milleproroghe sono stati bocciati numerosi emendamenti presentati dalle
forze di opposizione e sui quali la FLC si era spesa nei mesi scorsi:
sospensione del taglio agli organici, scatti di anzianità, piano di immissioni
in ruolo dei precari scuola, proroga
graduatorie mobilità professionale del personale Ata etc…
Il
governo non ha voluto sentir ragione. Si
rafforzano alla luce di questa disposizioni le ragioni dello sciopero del 25
marzo di tutto il pubblico impiego e dei settori della conoscenza in
particolare.
Viste le incertezze del quadro normativo, il blocco
dei contratti, degli scatti di anzianità e del salario accessorio, il personale
scolastico che ha i requisiti minimi ha
fatto la domanda per andare in pensione.
Rispetto ad una previsione di 25.000 domande di pensionamento, i dati, non
definitivi, testimoniano che le
richieste sono state oltre 32.000. Nel
Molise lo scorso anno sono andati in pensione 236 persone tra docenti ed ATA;
per l’anno prossimo le domande sono
state 276.
<A NAME="822011flc">8-2-2011</A>
Intesa
sul Pubblico impiego, una indecorosa sceneggiata a Palazzo Chigi
Una vera pantomima la
riunione di venerdì scorso a Palazzo Chigi, durante la quale è stata presentata
l'intesa per la gestione del regime transitorio per quanto attiene l'applicazione
del Decreto Brunetta. Il testo era stato condiviso in precedenza con CISL e
UIL, stante il fatto che, mentre il Ministro Brunetta non ne aveva avviato
ancora la lettura, già alcuni siti sindacali pubblicavano l'Intesa, la scheda
tecnica e persino il volantino.
Evidentemente CISL e
UIL hanno voluto soccorrere un Governo scosso dalla questione morale che
coinvolge Berlusconi e quindi incapace di rispondere agli interessi generali
del Paese. Firmando l'accordo si è voluta avallare inoltre, l'applicazione di
una legge inutile anzi dannosa, rinunciando ad evidenziare e tentare di
modificare le contraddizioni ed i problemi che apre il decreto legislativo 150.
Il contenuto
dell'accordo ha la finalità di definire una intesa per la gestione del regime
transitorio per quanto attiene l'applicazione del Decreto Brunetta alla luce
del blocco dei contratti previsto dalla manovra di luglio. Vediamo nel
dettaglio i contenuti.
Il primo punto
enuncia le premesse sulle quali si basa l'intesa: DLgs 150/2009, accordo separato
relativo agli assetti contrattuali del gennaio 2009 e accordo separato
dell'aprile 2009 sul pubblico impiego.
Il secondo e il terzo
punto riguardano l'applicazione dell'art. 19 del DLgs Brunetta (la classifica
dei dipendenti 25-50-25). Si afferma che per effetto dell'applicazione di tale
norma, gli stipendi non potranno essere decurtati (sic!) e che le risorse
utilizzabili per la classifica saranno quelle previste dal cosiddetto dividendo
dell'efficienza, cioè le eventuali economie determinate dall'applicazione della
legge 133/2008. Ricordiamo inoltre che l'applicazione dell'art. 19 è legata al
rinnovo del Contratto nazionale che dovrà definire le quote del salario accessorio
da destinare a tale finalità. Ancora: per i docenti della scuola e Afam e i
ricercatori degli EPR, dovrà essere emanato uno specifico DPCM per
l'applicazione di tale norma. Infine nel comparto scuola non sono stati
previsti gli Organismi indipendenti di valutazione dai quali dipende la
definizione della cosiddetta classifica.
Il quarto punto
prevede la costituzione di commissioni bilaterali per monitorare i risultati
prodotti dalla riforma Brunetta. Questo significa che lo stesso sindacato si
incaricherà di verificare se il decreto 150 funziona o meno.
Il quinto punto
prevede che il Governo emani entro 15 giorni un atto di indirizzo all'Aran per
la definizione di un accordo quadro che regoli le relazioni sindacali sulla
base del Decreto Brunetta e dell'accordo separato del 2009.
Questo punto
significa che si mettono nel cassetto gli attuali contratti nazionali e si
definiscono altre regole sulle relazioni sindacali, abbassando il livello di
tutela delle lavoratrici e dei lavoratori.
La FLC CGIL in questi
mesi si è spesa per difendere la validità dei CCNL e le prerogative della
contrattazione decentrata in tutte le sedi di lavoro e questa battaglia
sindacale ha pagato, portando alla chiusura di migliaia di contratti senza che
questi recepissero le assurde imposizioni del decreto Brunetta. Tra l'altro
molte sentenze confermano che fino al rinnovo dei contratti nazionali non si
può agire unilateralmente sulle materie oggetto di contrattazione integrativa.
L'accordo separato mette in discussione tutto ciò e vorrebbe cancellare il
lavoro, spesso unitario, messo in campo dalle nostre sedi sindacali e dalle
RSU.
La CGIL non ha
firmato questo accordo per i motivi di merito sopra esposti e soprattutto in
quanto non vi è traccia delle vere emergenze: precariato, blocco dei contratti
e contrattazione integrativa, scatti di anzianità ed elezioni RSU.
·
precariato: non c'è alcuna soluzione per le
migliaia di precari che per effetto della manovra di luglio saranno licenziati
e per il precariato del comparto scuola
·
blocco dei contratti e contrattazione
integrativa: non si affronta la questione salariale che riguarda oltre tre
milioni di dipendenti pubblici; non si ribadiscono la validità del contratto
nazionale e le prerogative della contrattazione decentrata;
·
scatti di anzianità: nessuna certezza sulle
risorse dei prossimi due anni;
·
elezioni RSU: una vera emergenza
democratica, nessuna assunzione di responsabilità da parte dei sindacati
firmatari rispetto alla definizione delle procedure per il rinnovo delle rappresentanze
sindacali unitarie.
In una situazione in
cui aumenta l'inflazione e il prelievo fiscale per i lavoratori dipendenti, in
cui la disoccupazione è a livelli elevatissimi, il primo problema dei
lavoratori e delle lavoratrici è come applicare la legge Brunetta?
A questa domanda
vorremmo che i sindacati firmatari rispondessero con chiarezza. Noi non siamo
interessati a lanciare salvagenti al Ministro Brunetta e alla sua disastrata
riforma, a noi interessa la tutela dei lavoratori e delle loro condizioni di
lavoro.
Per queste ragioni
abbiamo proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale e metteremo in
campo tutte le iniziative necessarie insieme alla CGIL e a FP CGIL
NEI PROSSIMI GIORNI
CONVOCHEREMO UNO SCIOPERO GENERALE
DI TUTTO IL PUBBLICO
IMPIEGO
<A
NAME="122011flc">1-2-2011</A>
IL
DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI
Mentre si discute di
quale debba essere l’offerta formativa da garantire nel territorio agli
studenti molisani, in un contesto
decisamente compromesso, visti i tagli e le riduzioni di organici; mentre la FLC prosegue nell’iniziativa di
incalzare l’amministrazione per bloccare
i tagli, che il prossimo anno comporteranno ulteriori 350 posti di
lavoro in meno; mentre prosegue l’iniziativa per la stabilizzazione del
personale precario sia attraverso l’operazione 100.000 nomine in ruolo sia con
i quasi 500 ricorsi presentati dagli iscritti alla FLC CGIL, nel Molise i
nostri decisori politici fanno finta che non stia accadendo nulla ed approvano
un piano di dimensionamento scolastico che fa acqua da tutte le parti.
Palesi sono le
incongruenze riguardanti gli alunni dichiarati
nella delibera. Si tratta di numeri spesso fantasiosi e non
corrispondenti alla realtà. Per cui assistiamo al paradosso di scuole a cui viene attribuito un
numero di alunni non reale (es. I. C.
Colozza che ha alunni decisamente diversi da quanto scritto in delibera);
scuole che scompaiono dal piano e non si capisce che fine fanno (es. la scuola di Sesto Campano dov’è andata a finire?); deroghe date a fiducia ( cosa significa art..
2 DPR 233/98 per il “Perrotta” di Termoli?); accorpamenti fantasiosi (es.
I.C. Castelmauro); mantenimento di punti
di erogazione del servizio con 10 alunni
e soppressione di quelli (es.
Ceppagna) con 16 alunni. L’elenco potrebbe continuare.
Insomma un grande
caos che lascerà irrisolti tutti i problemi riguardanti l’offerta formativa
territoriale. Evidente forzatura normativa del DPR n. 81 del 20 marzo 2009
concernente l’organizzazione della rete scolastica, in attuazione della
legge n. 133 del 6 agosto 2008: Si
tratta di norme non richiamate dalla
delibera della giunta regionale sul dimensionamento.
La nostra delegazione
parlamentare dovrebbe porsi il problema del drastico impoverimento della scuola
pubblica molisana. Invece, qualcuno,
piuttosto che interpellare il ministro sui problemi reali della scuola molisana, annuncia interrogazioni su progetti fatti da
scuole che, nell’ambito del 150° anniversario dell’Unità dì’Italia,
invitano parlamentari molisani o
esponenti della società civile a discutere di temi concernenti il ruolo
dell’Europa, l’attualità della Costituzione, il valore della solidarietà,
rispettando tutte le regole per
coinvolgere gli studenti su temi di attualità.
Se ad essere invitato
è l’on. Patriciello, nessun problema, se è l’on. Di Pietro, allora arrivano le
levate di scudo e le interrogazioni al ministro. Se non dovesse cambiare questo
modo di affrontare le questioni serie che riguardano la nostra realtà molisana,
saremo condannati ad un irreversibile declino ed ad una marginalità
certificata.
Noi non ci
rassegniamo e continuiamo a fare proposte di merito per migliorare il nostro
sistema d’istruzione.
<A
NAME="2912011flc">29-1-2011</A>
DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO, UN PASTICCIO ANNUNCIATO
Il
prossimo anno scolastico, secondo i dati del MIUR, nel Molise ci saranno 600
alunni in meno. In pochi anni si sono persi
oltre 2000 alunni. Questo dato avrebbe dovuto sollecitare una
riflessione sul dimensionamento scolastico e sull'offerta formativa
territoriale. Invece il Consiglio regionale ha preferito rinviare tutto al
2014. Intanto ci saranno scuole sottodimensionate, plessi con un numero di
alunni tali da non garantire una buona scuola pubblica di qualità, specificità
che verranno azzerate, mega istituzioni scolastiche realizzate senza un progetto.
Lo
temevamo e purtroppo si è realizzato. Il dimensionamento scolastico, a nostro
parere, è al di fuori delle regole che disciplinano la materia. Sono prevalse
logiche diverse anche dagli obiettivi
programmatici che il governo regionale
si era dato.
Sono
state date ben 25 deroghe su 86
istituzioni scolastiche. Questo significa che non si è voluto affrontare il
problema. Le deroghe concesse, richiamandosi alla normativa vigente, il DPR 233
del 1998, rappresentano di fatto una
forzatura. Basta leggere i vari commi dell'art. 2 del DPR 233 :
3. Nelle
piccole isole, nei comuni montani, nonché nelle aree geografiche
contraddistinte da specificità etniche o linguistiche, gli indici di
riferimento previsti dal comma 2 possono essere ridotti fino a 300 alunni per
gli istituti comprensivi di scuola materna, elementare e media (.)
7. Nelle province il cui territorio è per almeno
un terzo montano, in cui le condizioni di viabilità statale e provinciale siano
disagevoli e in cui vi sia dispersione e rarefazione di insediamenti abitativi
sono concesse deroghe automatiche agli indici di riferimento previsti dal comma
2, anche sulla base di criteri preventivamente stabiliti dalle regioni, in sede
di conferenza provinciale convocata a norma dell'articolo 3.
8. Gli
indici minimi di riferimento previsti dal comma 3 sono applicabili anche agli
istituiti secondari di istruzione artistica, professionale e tecnica con
indirizzi. formativi particolarmente specializzati e a diffusione limitata
nell'ambito nazionale e regionale.
Il
paradosso è che si modificano cose fatte
appena due anni fa, ammettendo nei
fatti, di aver sbagliato previsioni; si chiedono deroghe per istituzioni
scolastiche dimensionate da poco (es. Vinchiaturo); non si tiene conto
dell'emergenza riguardante l'edilizia scolastica; non si affronta il tema del
riordino dei cicli; viene anche mortificato il lavoro degli organi
territoriali.
Come FLC
CGIL abbiamo provato a fare proposte di merito, ma sono prevalse logiche pre
elettorali che hanno rinviato il problema ed hanno lasciato aperti tutti i
nodi della riorganizzazione della rete
scolastica, premiando qualcuno senza considerare la storia delle singole istituzioni,
senza un progetto riguardante il
riordino dell'istruzione superiore (cos'altro è
il dare scienze applicate a tutti i licei scientifici, senza tener conto
delle specificità, dei laboratori, delle professionalità già maturate?). Per il
Nautico di Termoli siamo al dramma: mentre giacciono inutilizzati nella sede
dichiarata inagibile attrezzature all'avanguardia, se ne dichiara la morte
con l'annessione all'ITIS; in provincia
di Isernia si è risposto solo alle richieste di qualche dirigente scolastico; a
Campobasso è stata dimenticata la riorganizzazione dell'istruzione tecnica e
professionale. Si tratta di un grande pasticcio che non risolve alcun problema.
Davvero uno spettacolo di basso profilo. Non è questo quel che meritano gli
studenti e le famiglie molisane.
27-1-2011
FIAT: basta
CON la politica del RICATTO
La FLC CGIL del Molise parteciperà e sosterrà la manifestazione del
28 gennaio, promossa dalla FIOM e dalla CGIL, per rispondere all'attacco alla
democrazia e al peggioramento delle condizioni di lavoro.
Le intese di Pomigliano e di Mirafiori
sono una evidente violazione dei principi e dei valori della nostra Costituzione
perché vietano ai lavoratori di poter scegliere liberamente il sindacato che
ritengono possa difendere i propri diritti. Non sono più rinviabili le regole
sulla democrazia e sulla rappresentanza. Il primo atto concreto deve essere il
rinnovo delle RSU nei settori pubblici perché ai lavoratori con il voto deve
essere garantito l'esercizio della democrazia sui posti di lavoro. Non si può
accettare che il lavoro, da misuratore di civiltà e di democrazia, regredisca
in merce. Le imprese e il Governo vogliono utilizzare la crisi e l'alibi della
globalizzazione per eliminare conquiste sociali e diritti fondamentali, a
partire dallo stravolgimento delle norme che disciplinano i rapporti di lavoro
e dal contratto nazionale. Le politiche del Ministro Gelmini, che intendono
demolire la scuola e l'università
pubblica, così come gli accordi Fiat, prefigurano un modello di società
con più accentuate disuguaglianze.
Si vuole far passare per modernità il
ritorno agli anni cinquanta. Saranno soprattutto i giovani a essere condannati
ad una condizione strutturale di precarietà, all'umiliazione di dover
rinunciare ai propri diritti al lavoro e nel lavoro e di veder lese le proprie
libertà. Occorre rispondere alla devastazione sociale attraverso una forte
azione confederale che recuperi tutti gli spazi possibili di contrattazione sui
posti di lavoro.
Per queste ragioni, il 28 gennaio i
lavoratori della conoscenza saranno davanti ai cancelli della FIAT di Termoli
per manifestare la loro solidarietà a coloro che stanno portando avanti una
battaglia di dignità, per costruire una alternativa alla regressione della
civiltà del lavoro, alla mercificazione dei saperi e alla cancellazione del
diritto allo studio.
Non è ammissibile che gli accordi
separati siano sottoposti a referendum a condizioni ricattatorie: se i lavoratori si pronunciano
contro l'accordo, l'azienda chiude e i lavoratori perdono il posto. Non è
possibile che i sindacati che non sottoscrivono un accordo che non condividono
sono esclusi dalla rappresentanza, anche se hanno il maggior numero di
iscritti.
Ha avuto un bel coraggio quel 46% di
lavoratori di Mirafiori che ha detto no all'accordo separato. Si sono presi una
bella responsabilità. Senza voler criticare chi ha detto sì, il ricatto è stato
pesante. Rilanciamo insieme l’iniziativa per far affermare i valori laici della democrazia e della
rappresentanza.